IL ROMANISTA (C. FOTIA) - Immaginate lenciclopedia della letteratura italiana senza Dante Alighieri; una storia del Rock che escluda Elvis Presley; un elenco dei dipinti più importanti dellarte di tutti i tempi senza il Guernica di Pablo Picasso; una lista dei dieci più importanti condottieri della
Ci piacerebbe capire a quale criterio ci si ispiri per stilare una simile lista da gazzari. Perché, fino a prova contraria, per giudicare il posto di un attaccante nella storia del calcio i goal dovrebbero pur contare qualcosa. E i numeri dicono che Francesco Totti è al quinto posto nella classifica dei marcatori italiani di tutti i tempi; al primo se consideriamo la classifica dei marcatori degli ultimi quarantanni; al primo se consideriamo quella dei marcatori attualmente in attività. Solitamente a questo punto gli stolti replicano: ma Totti ha vinto poco. E vero che ha vinto poco rispetto a quanto avrebbe meritato ma è comunque tanta roba: uno scudetto, due Coppe Italia due Supercoppe Italiane, un Campionato del Mondo, un campionato europeo Under 21, una titolo di capocannoniere nel campionato italiano, una scarpa doro a livello europeo. Inoltre, nel 2004 Totti fu inserito nella lista dei cento calciatori più forti della storia del calcio mondiale.
A compilarla, per conto della Uefa, fu un signore che sia chiama Pelè e forse la sua opinione è un po più credibile. Naturalmente anche noi ci associamo alla celebrazione del genio di Ale, ma che bisogno cera per esaltare lui di offendere Francesco e il buon senso? Pensiamo che se Totti avesse ceduto anni fa alle sirene di Berlusconi che voleva portarlo al Milan oggi avrebbe certamente occupato ben altra posizione nella classifica della rosea, ma non sarebbe mai diventato leggenda vivente, non sarebbe stato latleta capace di ricominciare più forte di prima dopo un incidente micidiale e condurre la nazionale a vincere un Mondiale. Il pregiudizio antiromano e antiromanista è lunica credibile spiegazione a un così plateale infortunio giornalistico.