Va bene il progetto-giovani ma adesso facciamo in fretta

28/06/2011 alle 10:14.

CORSPORT (L. CASCIOLI) - Il mercato della Roma è carat­terizzato per il momento so­prattutto da giocatori che par­tono ed acquisti che sfumano. Il primo a sfumare è stato Pa­store, poi è toccato a Lamela, poi ad Alvarez, infine a Vivia­no. Forse è il momento di affig­gere a Trigoria il cartello: VIE­TATO SFUMARE! Anche per­ché i tifosi sono tutti talmente stanchi di attendere la nascita di una nuova Roma che temono nevralgicamente di vederla abortire. Per fortuna si sta sbloccando la trattativa per il portiere, scelta che è di prima­ria importanza nella costruzio­ne della squadra. Il titolare del­la nazionale olandese dovreb­be saper contentare il palato di una piazza che, per quanto ri­guarda questo delicatissimo ruolo ha sempre preso fischi per fiaschi, scartando i miglio­ri ed osannando i peggiori. C'era una volta una società povera, miope, incapace di slanci vitali, che per soddisfare le sue ambizioni di primato, si era specializzata nel rastrella­re dappertutto speranze deluse e illusioni frustrate, spaccian­do giocatori mediocri e di ripie­go come pedine importanti.

Le trattative di mercato con­tano solo se hanno una loro fi­ligrana che le legittimi, se, ri­nunciando agli effetti spettaco­lari della notizia, si punta al­l'essenza concreta dell'affare, cercando sempre di evitare che dietro all'offerta ce ne sia un'al­tra più invitante e valida, oltre agli ostacoli rappresentati dal­le difficoltà normali e dagli in­cidenti di percorso. Certo, per portare a termine certe opera­zioni ci vuole tempo, pazienza e diplomazia. Ma ci vogliono anche un po' di soldi. “ Senza quattrini, nessun cieco canta”, si diceva una volta. Oggi non cantano neppure i sordi. In­somma il detto da noi è più che mai attuale. Non sappiamo in America. Adesso quindi siamo tutti un po' imbarazzati nel co­statare che non si è ancora usciti d'impaccio e che troppi contrattempi fanno segnare il passo ai nuovi dirigenti, che sembrano incapaci di dominar­li.

Il punto debole di chi si pone sul mercato con i soldi contati è il gran rispetto che tutti gli in­terlocutori mostrano invece per le grandi cifre, nonostante la crisi perdurante e il fair-play economico incombente. Ma queste cifre, tutte molto alte, sono la riprova che ciò che vie­ne raccontato dai giornali è purtroppo vero. Un tempo, quando si parlava di acquisti e cessioni, si alludeva al merca­to delle vacche. Anche allora c'erano “mucche” quotate ven­ti miliardi, ma almeno si pote­vano pagare con due manzi da dieci miliardi l'uno. Nella Ro­ma i dirigenti sono cambiati; l'allenatore pure. Sono rimasti i tifosi di sempre che guardano lontano. Non vorremmo che a guardare lontano siano sempre e solo loro.