Sampdoria simbolo delle ambizioni giallorosse. Da quel maledetto 25 Aprile all'inutile match di domenica, come 7 anni fa...

21/05/2011 alle 22:02.

LAROMA24.IT - Una cosa è certa. Roma-Sampdoria di domenica prossima (ore 20,45) non verrà ricordata nè per la sua importanza nè per il colpo d'occhio offerto dal pubblico. L'ultimo match di questo campionato giallorosso vede opporsi due formazioni che non hanno più nulla da dire o da dimostrare e a cui sarà difficile chiedere intensità di gioco o un boom di vendite ai botteghini (contro il Chievo un mese fa i paganti furono appena 8702). Ai ragazzi di Montella, ormai fuori dalla Champions, basta un punto per entrare in Europa League, con la speranza che il Palermo non alzi la Coppa Italia (vorrebbe dire iniziare la stagione ai primi di luglio causa preliminari), per i blucerchiati invece la matematica parla già chiaro: il terzultimo posto è ormai saldo e l'anno prossimo sarà Serie B.

 



 

Il vibrante match che ha deciso le sorti del precedente scudetto, nella maledetta e fondamentale notte del 25 Aprile 2010, risulta così essere quest'anno, nella giornata di chiusura della stagione, un' inutile amalgama grigia di delusioni e aspettative mancate. Un caso analogo è rintracciabile nella sfida tra giallorossi e doriani del 16 Maggio 2004: a Marassi, l'ultima gara di campionato della stagione '03/04 vide affrontarsi la Roma di Capello, matematicamente seconda in classifica dietro il Milan neo-scudettato, e la Sampdoria di Novellino, non invischiata nella lotta per non retrocedere, grazie ai 45 punti conquistati, e senza ambizioni europee.



 

La particolarità della partita permise ai due tecnici di compiere vari esperimenti di formazione e di regalare l'esordio in Serie A a molti giovani: Capello schierò così dal primo minuto Wahab, Galasso e Corvia (il primo è ora un tesserato del Bellinzona, il secondo è al Bari, il terzo è a Lecce), facendo poi entrare nella ripresa Cerci () e Ajide (ora al Locarno, serie B svizzera). Lo spettacolo non mancò: le due squadre si affrontarono a viso aperto pur non sbloccando il risultato (finì 0-0) e i numerosi sostenitori giallorossi arrivati a Genova (intorno alle 4000 unità) regalarano una grande prova di tifo, riempiendo e colorando quel settore ospiti troppo spesso 'svuotato' quest'anno da limitazioni, tesseramenti vari e restrizioni geografiche.



 

Insomma, a volte anche una partita dal significato pressochè nullo può essere l'occasione per alcuni esperimenti e per ulteriori conferme...E' ciò che auguriamo a questo Roma-Sampdoria che chiude un'era.



 

Giordano Giusti