Adriano: "Resto fino al 2013. E vinco"

04/01/2011 alle 10:21.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Adriano è a Roma. Non solo fisicamente, ma anche con la testa e il cuore, come conferma lui stesso alle telecamere di Roma Channel e Sky al termine di una giornata a dir poco convulsa: «Ho un contratto fino al 2013 e voglio rispettarlo. Non penso a un ritorno al Flamengo». Punto. Fine. Stop a chiacchiere e illazioni, interviste vere o presunte, passaporti scaduti, visti non timbrati, ex compagni di



Il lungo giorno del rientro dell’Imperatore comincia, in realtà, nella notte tra domenica e lunedì. Adriano è a

Rio, dopo aver salutato gli amici (alcuni celebri, come Ronaldinho, altri meno), si imbarca su un volo per San Paolo. Da lì ne prenderà un altro per Lisbona, poi un altro ancora per Roma, dove arriverà alle 14.30. In queste ore, però, succede praticamente di tutto. O Dia prima rilancia alcune brevi frasi inerenti la malattia di uno zio che avrebbe costretto Adriano «a ritardare il rientro a Roma» poi, poco dopo, va giù pesante. E pubblica una lunga e dettagliata intervista in cui il ragazzo si dice «costretto a tornare a Roma, ma pronto ad essere in Brasile già a giugno, per tornare al Flamengo. Preparate la birra che tra qualche mese si festeggia». Apriti cielo. 

Nel giro di un’ora, le presunte parole di Adriano rimbalzano a Roma: radio, siti, televisioni, il tam tam è immediato. I tifosi sono sul piede di guerra, si cercano conferme. La redazione di O Dia ribadisce punto su punto quello che ha scritto (e pare ci sia anche una registrazione), i telefoni del procuratore Rinaldi e dell’amico e consulente Calenda, l’uomo che da quando Adriano è arrivato a Roma lo segue come un’ombra, sono spenti, in società c’è poca voglia di parlare. Chi lo fa invita alla prudenza: «Adriano ci ha assicurato che si tratta di un bufala - spiegano da Trigoria - e i suoi agenti ci hanno assicurato che quelle parole sono state inventate da un sito che lui ha già denunciato quando scrisse che era a una festa a Rio mentre si trovava a Trigoria ad allenarsi».



Le stesse parole le confermeranno gli stessi Calenda e Rinaldi più tardi, nel mezzo della mattinata. Le polemiche però non si placano. Secondo alcuni l’Imperatore sarebbe già arrivato a Roma, atterrato alle 7

con un volo proveniente da San Paolo. Di lui nessuna traccia: Adriano infatti sbarca nella Capitale alle 14.30, una macchina della società lo preleva direttamente sulla pista e lo porta a Trigoria. Il ragazzo si cambia, saluta allenatore e compagni e scende in campo col Bertelli: qualche giro di campo, una breve seduta differenziata per riprendere confidenza col campo. E col freddo dell’Italia. Poi Adriano rientra negli spogliatoi e parla con i dirigenti: insieme a loro decide di chiudere il caso una volta per tutte. Come? Con un comunicato? No, meglio metterci la faccia. Stavolta più che mai è necessario.

Al canale giallorosso prima e a Sky poi Adriano giura amore ai colori della Roma. Eterno? Diciamo finché dura il contratto: «Questo sito si è inventato altre volte cose su di me: una volta hanno scritto che ero a Rio a ballare e invece ero a Trigoria. Se non fossi voluto tornare a Roma non avrei risposto al telefono e avrei mandato il mio procuratore. E invece eccomi qui, felice di esserci». Sui motivi del suo ritardo, Adriano ha spiegato: «Ho avuto un po’ di problemi con il passaporto, poi mio zio è stato male in ospedale l’ultimo dell’anno e non è stato un bel Capodanno. Di queste assenze, comunque, mi scuso con tutti».



Il Flamengo quindi appartiene al passato: «Sì e lo ripeto senza alcun problema. Ho un contratto con la Roma e intendo rispettarlo. In Brasile sono stato con la mia famiglia e la società è stata molto comprensiva con me. So che si è parlato molto del mio incontro con Ronaldinho: lui mi ha detto che voleva tornare in Brasile, era già un po’ di tempo che voleva tornare, e se è davvero quello che sente allora fa bene a farlo. Gli auguro che possa fare le cose per sentirsi felice. Io non lo raggiungerò, la mia felicità adesso è a Roma».



Meglio quindi pensare al futuro«Spero di giocare tante partite, ne ho bisogno per entrare in forma. In Brasile

mi sono allenato poco, ho fatto un paio di partite con gli amici, ma anche perché avevo paura di farmi male, perché l’anno scorso mi sono infortunato due volte di seguito. Ma adesso sto bene, devo lavorare per giocare giovedì o domenica»
. I progetti per il 2011 sono tanti: «Mi aspetto una grande stagione per me, se ho la continuità di giocare un paio di partite di fila posso fare bene con la squadra. Questo qui è un gruppo che

dà forza, che mi dimostra che sono importante e io spero di poterli aiutare in campo. Se l’allenatore mi darà altre opportunità dimostrerò il mio valore»
.



La speranza è che la sua esplosione possa coincidere con il definitivo rilancio della squadra: «Siamo a sette punti dal Milan, abbiamo il derby in Coppa Italia e la , siamo ancora in corsa per tutti i traguardi, dobbiamo solo crederci e dare il meglio di noi stessi, tutti insieme. La Roma ha una squadra buonissima, basta lavorare sodo e vedrete che potremo arrivare in cima». Adriano ci crede. Sorride. E aggiunge: «Ringrazio tutti i tifosi e ribadisco che sono tornato e voglio stare altri tre anni con la Roma perché sono molto felice qui». Fine. Da adesso a parlare sarà solo il campo.