ESCLUSIVA LAROMA24.IT - Per Leandro Castan è tempo di tornare in campo: da settimane il brasiliano - reduce dal lungo stop per l'intervento di rimozione del cavernoma - ha ripreso ad allenarsi duramente e freme per provare al più presto la sensazione del terreno di gioco, e uscire dal tunnel che dura dallo scorso settembre.
Si diceva che la Primavera potesse portare al difensore brasiliano la chance di giocare, almeno per una vetrina di fine stagione: l'ultima gara è contro il Palermo e, per via della già ottenuta qualificazione alla Champions League, difficile pensare ad un'occasione migliore. Entro stasera si effettueranno le valutazioni definitive sul prenotare, o meno, la visita di idoneità - presso il reparto di Medicina dello Sport del Policlino Gemelli - che gli permetterebbe di avere il via libera (o meno) per tornare in campo: elettrocardiogramma sotto sforzo (test massimale), spirometria, ecocardiografia e analisi del sangue l'iter che il centrale dovrà seguire nella struttura ospedaliera. Proprio come i nuovi giocatori che arrivano dal mercato. In seguito si tratterà di ritrovare la forma fisica per fargli ritrovare la stessa brillantezza del passato campionato: il giocatore ha recuperato dall'infortunio al polpaccio di alcune settimane fa - l'elongazione di pochi millimetri, già riassorbita - e sta effettuando la riatletizzazione per farsi trovare pronto, al pari degli altri, il 6 luglio al ritiro di Pinzolo.
Lui, infatti, vuole essere il primo innesto per rinforzare la rosa per il campionato prossimo: peraltro, rimarrà nella capitale anche nel mese di giugno per poter continuare a lavorare (e per attendere la nascita del terzo figlio). Senza paura. Il caschetto? Macchè. Già dal primo allenamento, Castan non ha mostrato alcun timore a colpire di testa, la paura più grande per chi ha avuto un così grave problema: "Se inizio ad utilizzarlo, poi mi abituo e sarà difficile farne a meno", il suo pensiero. Come dalle foto da lui stesso pubblicate via Twitter - insieme al preparatore Chinnici - si vede la sua voglia, l'applicazione al lavoro, la determinazione a riprendere l'attività: tutte doti che ha mostrato al Fulvio Bernardini anche nei giorni di pausa concessi da Garcia alla squadra. Vuole esserci, il guerriero, e tornare ad essere colonna portante della difesa della Roma.
SG