Siena-Roma non è uno dei tanti derby toscani, ma per qualcuno, di derby ne ha proprio il sapore. Si tratta del presidente dei bianconeri, Giovanni Lombardi Stronati, romano di nascita e romanista di fede. LAROMA24.IT ha ascoltato il parere prorpio del numero uno bianconero.
Presidente Stronati, quello contro la Roma per lei è un derby, cosa si prova ad affrontare i giallorossi con 3 punti in più in classifica?
"Beh, siamo ancora alla terza giornata! Da tifoso della Roma è sempre una partita speciale, noi la affronteremo con il massimo dell'umiltà, sperando di fare bene contro quello che, nonostante tutte le vicissitudini e il cambio di allenatore, è uno squadrone".
Come giudica l'attuale momento della Roma? La fase critica sarà superata o si rischia di ripetere la stagione dello scorso anno?
"Innanzitutto io non giudico negativa la stagione scorsa. La Roma lo scorso anno ha regalato momenti di grande calcio, anche in Champions, a detta di tutti. Quest'anno, nelle prime due partite, è stata sfortunata. E' un peccato che Spalletti se ne sia andato, ma il campionato italiano è difficile e dunque, benchè la Roma da grande squadra qual è potrebbe far molto bene, bisogna accettare i risultati che vengono".
Cosa ne pensa della deroga concessa ai tifosi della Roma per la trasferta di Siena?
"Penso che il problema vero sia un altro: bisogna mettersi nei panni di chi concede queste autorizzazioni e prende queste decisioni. Sia se vieta la trasferta che se la concede in maniera parziale come in questo caso, sarà sempre criticato perchè ricopre un incarico davvero difficile. Poi c'è da dire che il nostro paese, a livello di strutture, è parecchio inadeguato. Gli stadi non sono all'altezza degli altri grandi campionati europei nè quanto a comfort, nè quanto a sicurezza, nè quanto a godimento dello spettacolo. Urge adeguare le strutture per evitare di dover ricorrere a provvedimenti del genere. Poi, venendo al provvedimento, ritengo che sia legato al momento difficile che sta vivendo la società e alla contestazione nei confronti della famiglia Sensi. Lo stadio di Siena è piccolo e dunque, per ragioni di sicurezza, credo preferiscano evitare che ci siano parecchi tifosi giallorossi sugli spalti che si trovano parecchio vicini al terreno di gioco. Però, ripeto, sono decisioni difficili da prendere e che, in caso di decisione contraria, avrebbero potuto danneggiare anche il Siena, dal momento che queste sono le partite che ci permettono di fare i migliori incassi e di ospitare una curva colorata e calorosa come quella giallorossa".
Le ultime operazioni di mercato tra Roma e Siena non sono risultate favorevoli ai giallorossi: quest'asse che si è venuto a creare andrà ancora avanti?
"Diciamo che a Siena è più semplice riuscire a far rendere i giocatori. A Roma, ad esempio, Curci aveva passato dei brutti momenti, mentre in una piazza più tranquilla ha trovato serenità e rendimento. In ogni caso, essendo il giocatore in comproprietà, ciò rappresenta un vantaggio sia per noi che per la Roma. Su Galloppa, invece, è stata la Roma a non crederci. Quella che poi viene indicata come "pietra dello scandalo" di tutto l'affare riguarda Simone Loria: io l'avevo praticamente già venduto al Palermo quando la Roma l'ha contattato. A quel punto lui ha scelto di venire a Roma e io l'ho accontentato. Poi è innegabile ammettere che la sua avventura in giallorosso non sia stata del tutto positiva, ma Simone è stato molto sfortunato e ricordo bene che quell'errore misto a sfortuna che ha comportato il pareggio della Reggina all'Olimpico, lo ha segnato definitivamente".