
Avvicinato da LAROMA24.IT, mister Mauro Melotti ci racconta gli esordi di Matteo Brighi nella sua Rimini, quando ancora minorenne venne inserito in pianta stabile in prima squadra. Lallenatore, che nello scorso anno è stato sostituito dal Principe a Massa in serie C1, ci racconta di un Brighi tale e quale a come lo stiamo imparando a conoscere in questi giorni: ragazzo serio e maturo. Lei fece esordire Matteo Brighi tra i professionisti, che giocatore era allora? Era un ragazzino sveglio e partecipe. Si intravedevano già a 17 anni le sue qualità tecniche, ma anche e soprattutto quelle umane, di grandissima disponibilità e di compostezza. Io lo facevo giocare sulla fascia, dal momento che in quegli anni in C1 bisognava mettere in campo un minimo di giocatori sotto età, e ovviamente sapevo che non era il suo ruolo, ma nonostante questo lapplicazione e limpegno di Matteo non sono mai venuti meno. Averne di questi giocatori.
Avvicinato da LAROMA24.IT, mister Mauro Melotti ci racconta gli esordi di Matteo Brighi nella sua Rimini, quando ancora minorenne venne inserito in pianta stabile in prima squadra. Lallenatore, che nello scorso anno è stato sostituito dal Principe a Massa in serie C1, ci racconta di un Brighi tale e quale a come lo stiamo imparando a conoscere in questi giorni: ragazzo serio e maturo.
Lei fece esordire Matteo Brighi tra i professionisti, che giocatore era allora?
Era un ragazzino sveglio e partecipe. Si intravedevano già a 17 anni le sue qualità tecniche, ma anche e soprattutto quelle umane, di grandissima disponibilità e di compostezza. Io lo facevo giocare sulla fascia, dal momento che in quegli anni in C1 bisognava mettere in campo un minimo di giocatori sotto età, e ovviamente sapevo che non era il suo ruolo, ma nonostante questo lapplicazione e limpegno di Matteo non sono mai venuti meno. Averne di questi giocatori. La consacrazioni di giocatori come lui sono spot per il calcio.
Si aspettava unesplosione di questo tipo?
Ora è facile parlarne bene. Diciamo che ha confermato le aspettative e che alla lunga il lavoro e la correttezza pagano.
Lei è stato anche lallenatore che ha lanciato Toni nel calcio professionistico. Come si spiega la maturazione di questi due giocatori in unetà più tarda rispetto alla consuetudine?
A mio parere il calciatore con qualità emerge quando lo capisce e si predispone mentalmente. Su Matteo però non sono propriamente daccordo: è un calciatore che ha fatto la trafila delle nazionali giovanili, è ormai da una vita in serie A con profitto.
Ha margini di miglioramento o in questo momento è al top della sua carriera?
Credo che lui vogliae possa migliorarsi. E nel DNA del suo carattere.
Merita la nazionale?
La stramerita. A parte i big del centrocampo (De Rossi, Gattuso, Pirlo), se la può giocare con tutti.
Mi permetta di dire che sono le carriere di bravi ragazzi come Brighi che danno soddisfazione ad un allenatore come me e come tanti altri. Al di là dei contratti, la nostra gratificazione viene anche dai successi che riescono a raccogliere giocatori che hai avuto la fortuna di allenare.