Roma da vertice

30/09/2011 alle 09:19.

IL TEMPO (T. CARMELLINI) - «L’urlo di Mirko Vucinic!». Da quel Roma-Inter dello scorso anno Thomas DiBenedetto ha capito che stava «cominciando ad essere coinvolto in qualche cosa di più grande rispetto a una semplice società di calcio». Il nuovo presidente della Roma torna a parlare

Inevitabile un passaggio sulla vecchia gestione. «Non abbiamo niente da guadagnare a parlare male di Rosella Sensi - spiega - e qualunque cosa io possa dire suonerebbe negativa verso di lei». Ma alla domanda su come può definire la sua «eredità» la risposta è chiara: «Painful» parola intraducibile ma che assomiglia molto a un «penosa». Ora l’obiettivo primario è quello di riportare la Roma in auge e far si che resti lassù. «Bisogna incominciare a vincere e il nostro staff è in grado di farlo. È fondamentale sviluppare il marchio attraverso il Web. La priorità dei club italiani è aumentare le entrate perché quello dei giocatori è un mercato internazionale e i prezzi li fa il mercato».

Sullo stadio e l’incontro con Alemanno. «Con il sindaco abbiamo avuto una discussione molto propositiva: lui è totalmente al nostro fianco e adesso stiamo valutando le opzioni sulle diverse aree. Speriamo di incominciare presto e di essere i prossimi sulla strada che ha aperto la con grande successo». E il suo arrivo ha già smosso qualcosa: Petrucci è dalla sua parte. «DiBenedetto mi ha fatto un'ottima impressione - ha detto il presidente del Coni che lo ha conosciuto mercoledì - si è presentato nella maniera giusta. Presto faremo tante iniziative insieme».