CORSERA (D. BERSANI) - Nuovi, vecchi fantasmi. Nello spogliatoio romanista, dopo il match col Napoli, si scova una tribù dei musi lunghi, nuovamente folta a causa della quinta sconfitta della squadra. Pochissima voglia di parlare, contatti evitati al minimo sindacale con la stampa e molta voglia di riposo, con la sosta che incombe. E la Roma di nuovo scossa dalle polemiche.
Tra i pochi a presentarsi, in quello che poteva essere il «suo» stadio, è proprio il centravanti napoletano, rimasto a secco e sostituito nel momento topico del match, quando tutti (Totti in primis, che si avvicinava in panchina) pensavano allennesimo avvicendamento del capitano. «Era stanco e lho tolto», ha provato a giustificarsi Ranieri, incalzato dalle domande dei cronisti. Strano, perché con il Cluj lex milanista era rimasto fuori per più di unora e ieri non aveva dato cenni di precaria tenuta atletica. E lui, Borriello, come la vede?
A caldo, davanti alle telecamere di Sky, replica in modo sincero, smentisce il suo tecnico e rischia lincidente diplomatico: «Erano più stanchi i difensori del Napoli rispetto a me. Io stavo bene ed avevo la sensazione che sarei riuscito a segnare da un momento allaltro: finché ero in campo io, stavamo giocando bene. Sono rimasto molto meravigliato quando ho capito che sarebbe toccato proprio a me uscire, ma non voglio crear problemi a nessuno e so perfettamente che le decisioni del mister vanno rispettate. Comunque ribadisco: io non ero stanco, non vedo il motivo per cui debba sostenere il contrario».
Dopo Totti e Adriano, altri confronti alle viste, appena sarà possibile. Ancor più autorevoli le dichiarazioni di Borriello, che parla da vero leader pur essendo nella capitale da quaranta giorni. Il suo è un atto di auto accusa: «Come rosa, la Roma è una delle squadre più forti dEuropa, come Chelsea e Barcellona. La classifica è bugiarda ma la colpa è solo nostra. La società ha allestito un grande organico, abbiamo il tifo più bello del mondo e non cerchiamo attenuanti».
Nel semi mutismo di squadra e società, a parlare è stato Tonino Tempestilli, dirigente storico di Trigoria e nelle insolite vesti di comunicatore. Il cammino in campionato è ancora lungo: speriamo che questa pausa ci aiuti a recuperare lo smalto perduto".