IL ROMANISTA (G. RICCI) - Se il legame tra John Arne Riise e la tifoseria romanista era già abbastanza forte prima di sabato scorso, il gol realizzato dal terzino sinistro norvegese alla Juventus ha provveduto a fare il resto. Quel colpo di testa alla moviola in pieno recupero, che sembrava non entrare mai in porta ma poi ha dato alla Juventus il cazzotto del kappaò, ha trasformato il ragazzone coi capelli rossi in uno dei calciatori preferiti della Curva Sud. Basti pensare ai cori dincitamento che martedì sera, in occasione della partita di Coppa Italia col Catania, lOlimpico ha dedicato al ventinovenne di Aalesund. «Il coro che mi fanno - ha raccontato ieri a Centro Suono Sport - mi piace moltissimo. Il gol alla Juventus è importante per me, è vero. Ma lo è soprattutto ..
In effetti, lasciando lOlimpico dopo la sfida di Coppa Italia, Thunderbolt camminava un po a fatica. Nulla di serio, in ogni caso, solo la normale fatica di chi ha affrontato due partite impegnative in appena quattro giorni. Quanto alle sue capacità in fase realizzativa, il numero 17 non ha dubbi: «Di gol mi piacerebbe farne sempre di più, ogni volta che mi propongo in avanti ci provo sempre volentieri. Quanto al ruolo però mi piace fare il difensore, con il gioco di Ranieri a fare il terzino sinistro mi trovo benissimo. Lala sinistra? Per il momento no».
Sin qui, tra gli uomini del reparto arretrato, Riise è quello che è sceso in campo con maggiore continuità: «In allenamento lavoriamo molto sulla difesa, mi piace allenarmi così. Se un giocatore non si allena bene durante la settimana, Ranieri la domenica non lo fa giocare. Sono stanco, ma recupero bene».
Dalla Roma si sposta poi sul Liverpool, dove ha giocato sette stagioni: «Lì non tornerei mai. Roma è più bella di Liverpool come squadra e come città. Anche per i suoi tifosi. Ai quali dico grazie. Voglio rimanere tanti anni qui. Benitez allenatore della Juventus il prossimo anno? E un grande allenatore e un grande uomo, se andrà ad allenare i bianconeri farà bene ».
Quanto al suo ex compagno Aquilani, che ha fatto il percorso inverso accasandosi al club di Anfield Road, il norvegese raccomanda pazienza: «Sta incontrando le mie stesse difficoltà dello scorso anno. E un grande calciatore e un grande amico. Bisogna aspettarlo, dargli un po di tempo». Chiusura su Totti («E un grande campione, non ci sono parole») e sul fratellino Bjorn Helge, di tre anni più giovane, che gioca nel Fulham: «Corre come me, magari venisse alla Roma».