La Roma esce di nuovo da San Siro con l'amaro in bocca per un risultato ancora una volta condizionato da episodi dubbi che hanno permesso ai nerazzurri di rimettere in carreggiata una partita chiusa dal terzo gol di Brighi. Nonostante le assenze di Totti, Cicinho, Perrotta, Aquilani e Juan e le non perfette condizioni fisiche di Pizarro e Vucinic, il primo tempo della squadra di Spalletti è travolgente. Il ritorno obbligato al vecchio modulo esalta le caratteristiche del cileno, autore di una prova superlativa in coppia con De Rossi mentre il trio di trequartisti ha tenuto in costante apprensione la difesa interista, soprattutto nel primo tempo, grazie alla serata di grazia di Vucinic e agli inserimenti mortiferi di Brighi. Nonostante l'ottima prestazione si torna a casa con un solo punto e il dubbio che quel coro che ha accompagnato le pessime decisioni dell'arbitro Rizzoli sia qualcosa in più che una provocazione: "sono come la Juve"?
DONI 6,5: L'unico dei tre gol sul quale avrebbe potuto qualcosa è il primo ma la conclusione è forte e rapida che solo un prodigio avrebbe permesso al portiere di toglierla dall'angolino. Per il resto grande sicurezza nelle uscite, sempre pronto nei tiri dalla distanza.
MOTTA 6,5: Dopo un primo tempo degno dell'Emirates Stadium, con tanto di assist al bacio per il primo gol di De Rossi, si smarrisce un po'nella ripresa patendo molto la fisicità dell'attacco nerazzurro. Resta l'ennesima buona prestazione di un ragazzo che si è inserito con incredibile naturalezza negli schemi di Spalletti.
MEXES 7: Sbavature col contagocce, mette anche in mostra un insospettabile tenuta nervosa anche di fronte alle decisioni più imbarazzanti di Rizzoli. Tiene a bada senza troppi patemi Adriano, non sbanda nemmeno quando l'Inter prova l'assedio.
PANUCCI 6,5: Più che positivo il suo rientro dopo l'esclusione forzata. Ci voleva la sua personalità in una partita del genere e l'esperto difensore ci ha messo esperienza e cervello, anche contro l'irritante Balotelli. Unico neo, l'anticipo di Crespo, appena entrato, che gli prende il tempo e permette all'Inter di agguantare l'immeritato pari.
RIISE 7: Una delle migliori partite con la maglia giallorossa, imbriglia Maicon, segna una rete da antologia e nel finale va vicino alla doppietta con una bordata terrificante. Importante, soprattutto, l'immediato riscatto dopo la figuraccia di Londra.
PIZARRO 7: La differenza abissale che c'è tra la Roma con e quella senza il cileno si vede in partite così importanti. Pur partendo più arretrato mette ordine, gestisce il pallone sempre con calma serafica capitalizzando al massimo il lavoro sfiancante degli altri centrocampisti. E giocava con un ginocchio dolorante.
DE ROSSI 7,5: Avrebbe meritato la doppietta personale su quell'occasione colossale nel recupero, coronamento di una prestazione superlativa in fase offensiva (soprattutto nel primo tempo) e in fase difensiva (nella ripresa). Il gioiello di testa che apre i conti è il premio minimo per una gara simile.
TADDEI 6,5: Si batte, sbuffa, corre, forse poco appariscente ma utilissimo come motorino sulla fascia destra, anche quando gioca più avanzato nel 4-2-3-1 come stasera. Se la cava bene anche quando deve limitare le iniziative del giovane Santon.
BRIGHI 7,5: Con la Roma che torna al vecchio modulo lui va a giocare nella posizione che ha consacrato Perrotta. Per non far sentire la mancanza del nazionale azzurro gioca come il miglior Perrotta di un paio di stagioni fa, segna con freddezza, disorienta costantemente il centrocampo nerazzurro che raramente riesce a prendergli contromisure adeguate. Prima o poi anche Lippi dovrà accorgersene.
VUCINIC 7: Finché regge fisicamente fa tutto ciò che vuole con la difesa nerazzurra. Soprattutto nella prima frazione sbuca costantemente alle spalle dei centrali, va vicino al gol, va vicino a chiudere di nuovo l'incontro dopo il rigore di Balotelli, poi alza bandiera bianca e lascia il campo nel finale. Dal 76' MENEZ 6,5: Si rivede in campo dopo un mese, parte con timidezza ma nel recupero crea due occasioni in due minuti sfiorando il colpaccio proprio all'ultimo giro di orologio.
BAPTISTA 6,5: Lotta come un leone, va vicino al gol nel primo tempo e ridicolizza Cambiasso in occasione del terzo gol di Brighi. Gli manca un pizzico di cattiveria in più in area di rigore ma si trova certamente più a suo agio in un ruolo come questo che non partendo da posizione più arretrata.