Andreazzoli: «Stagione fallimentare? Ancora in gara per l’Europa»

28/04/2013 alle 10:53.

CORSPORT (M. EVANGELISTI) - La rabbia, l’orgoglio e neppure un’ombra d’integralismo. Quanto è lunga ancora questa stagione, Andreazzoli? Abbastanza, e il lavoro da fare per fortuna ancora di più. «Sento parlare di fallimento. E invece non siamo ancora esclusi da obiettivi di peso. Siamo fuori da tutto, forse? No. Ci sono o

AMAREZZA - Potrebbe dire molte cose. Sui giocatori che non ascoltano le sue sirene d’allarme, sull’ambiente che non lo aiuta. Infatti le dice. Ma senza un’ombra d’integralismo. «Speriamo di non dover sbattere ulteriormente i denti per imparare la lezione. Abbiamo sbagliato partite in apparenza facili troppe volte per non pensare che ci sia un problema di fondo. Meglio: molti problemi di fondo, che vanno dal carattere dei giocatori al gruppo di lavoro alla società, perfino ai cronisti. Mi amareggia aver fatto un passo indietro contro il . Mi amareggia dovermi rimangiare quanto detto tenpo fa: cioè che con questa squadra avevo raggiunto gli obiettivi». Il suo legittimo sospetto è che la Roma non sia mai cresciuta. Nei suoi ragazzi e nei suoi adulti. «Invito i tifosi a sostenere Osvaldo (...)».
 
PIRATI E SQUALI - Così è Andreazzoli. Non gli secca essere criticato, gli secca non essere capito. Sembra un gioco di prestigio quando fa comparire un foglietto spiegazzato e scarabocchiato. «Eccola qui la formazione. Io la so già, al 90% i giocatori la sanno già. Però non sarebbe giusto trasmetterla all’esterno con un giorno d’anticipo». Bisogna indovinarla o ricostruirla. Il gioco consiste anche in questo. Tutto nel calcio, a questi livelli, è un gioco per anime salde. Andreazzoli ci sta. «Non credo che domani avremo allo stadio 40.000 tifosi venuti solo per contestarci. Sono certo che il pubblico ci sosterrà. Se dovessimo deludere ancora, la gente avrà una reazione e noi dovremo comportarci di conseguenza». (...)
 
Che non diventino calvario gli ultimi passi della stagione, probabilmente gli ultimi di Andreazzoli al volante. In mancanza di eventi particolari, tornerà a fare il navigatore. Magari neppure gli dispiace troppo, vista la partecipazione con la quale descrive il futuro la Roma si sta costruendo. «E’ chiaro come il modello di riferimento oggi sia il Borussia Dortmund. Fuori del campo, sul campo. Sono già due anni che stiamo muovendoci in tal senso. Le analogie sono tante, anche noi puntiamo sui giovani, anche noi stiamo ricostruendo la struttura societaria. Per giocare quel tipo di calcio, molto aggressivo e intenso, servono giocatori con determinate caratteristiche. Ne abbiamo già, altri ne arriveranno. L’idea è andare in quella direzione. E arrivare il più in fretta possibile, perché chi ci sostiene ha diritto di divertirsi e di prendersi soddisfazioni».

 
TRAGUARDI - (...) Il Borussia Dortmund, tra un miracolo economico e uno sportivo, il restauro dopo i cedimenti finanziari, la finale di prenotata stritolando il Real Madrid nell’andata e prima ancora segnando gol disperati nei ritagli di partita, è rinato grazie a prestiti bancari, allo sfruttamento dello stadio di proprietà - venduto e ricomprato -, alla ricerca di giocatori giovani e assetati di fama. In molte aree la Roma sta imitando quel modello. Il gioco e i risultati seguiranno. Rimanete in contatto. Andreazzoli non supplica pazienza. E’ convinto di averla già ottenuta. «Il pubblico romano ci sta dando tempo. E’ stato molto comprensivo. Io auguro alla Roma di raggiungere presto i traguardi che insegue».
 
DISTANZA - Forse non è neppure una frase di congedo, anche se suona in quel modo. Ciò che interessa ad Andreazzoli è sentire e far sentire che non si è impegnato invano. «C’è una distanza minima tra le squadre di Serie A, dalla prima in classifica all’ultima. Se non giochi tutte le carte che hai, sempre, finisci per perdere, o per non vincere come noi contro il . Eppure abbiamo battuto la , il Milan, l’Inter, la ». (...)