CORSERA (G. PIACENTINI) - Il calcio è pieno di storie come la sua. Giocatori che sembrano non avere più niente da dire e poi tornano protagonisti. Nella Roma, qualche anno fa, era capitato a Vincent Candela che aveva salutato tutti per andare allInter e che fu trattenuto solo dallostinazione di Franco Sensi. Una scelta saggia, visto che il francese fu uno delle colonne dello scudetto del 2001.
Lo scorso 31 gennaio Maarten Stekelenburg era praticamente un giocatore del Fulham: volato a Londra per firmare coi «cottagers», della Roma non voleva più sentir parlare. Poi la retromarcia, perché i giallorossi non erano riusciti a trovare un sostituto. Stek non la prese bene, e la prospettiva di una stagione a fare il secondo a Goicoechea non lo faceva saltare di gioia.
Larrivo di Andreazzoli ha cambiato le carte in tavola: il nuovo tecnico ha deciso di tornare a puntare su di lui, e lex portiere dellAjax sta ripagando la fiducia. Tra le firme più pesanti sulla vittoria contro il Genoa (ma anche con la Juve è stato decisivo) oltre a quelle di Totti e Romagnoli, cè la sua. Era capitato raramente in questi quasi due anni di Roma, in cui sono stati senza dubbio di più i punti tolti rispetto a quelli dati. Un bilancio che nessuno si aspettava, tantomeno la società che prendendolo aveva pensato di aver sistemato a lungo il ruolo del portiere. Lobiettivo, forse, è stato raggiunto con due anni di ritardo. E ora nei sogni di Stek non cè più Londra, ma la Roma.