IL TEMPO (A. SERAFINI) - Lo spera la Roma così come Aurelio Andreazzoli, che ieri ha spalancato il suo, dando il via al nuovo corso giallorosso. Dopo una domenica passata ad organizzare le contromosse per salvare il resto della stagione, ieri l'ex tattico di Spalletti ha diretto la prima seduta con i gradi dell'allenatore. La «soluzione
Un rapporto intenso quello con il numero dieci, con cui ieri si è soffermato spesso a parlare, anche prima che la squadra li raggiungesse per la riunione tecnica. La direzione comune sarà quella di recuperare il terreno perso, cercando di riconquistare la fiducia dei tifosi concentrando le forze sugli obiettivi stagionali rimasti. Con un'unica richiesta: liberarsi da tutta quella discontinuità, che fino a questo momento ha consegnato una classifica troppo impietosa rispetto alle aspettative iniziali. Un'unità di intenti su cui il tecnico si soffermerà nuovamente quando ritroverà il gruppo al completo, riposizionando quella normalità persa sulle orme di Luis Enrique e Zeman. Ci sono voluti pochi minuti prima che qualcuno ripiombasse in qualche tuffo del passato: dai palleggi iniziali, alle flessioni di penitenza per gli sconfitti della partitella, l'ombra pesante di Spalletti è riapparsa in un baleno sotto lo sguardo di Baldini e Sabatini.
Così come tutte quelle vecchie regole su cui l'allenatore di Certaldo, aveva costruito la sua prolifica avventura in giallorosso: da oggi infatti, stop alle doppie sedute e una decisione da prendere nei prossimi giorni sulla possibilità di tornare al ritiro facoltativo. Una novità intrapresa qualche anno fa, quando giocatori di loro spontanea volontà decidevano se passare la notte a Trigoria prima delle gare in casa. Ora l'ultimo tassello da svelare si concentrerà su quel modulo di gioco, da tutti riconosciuto nel 4-2-3-1, che contribuì a rendere meno vuota la bacheca di Trigoria. I dubbi comunque rimarranno finché Andreazzoli non abbraccerà il ritorno degli 11 nazionali in giro per il mondo, in modo da poter studiare anche una valida alternativa ad un sistema di gioco già rodato, ma mai sperimentato sull'attuale rosa. La sgambatura di ieri con i pochi rimasti, ha rotto il ghiaccio per iniziare ufficialmente un percorso di riparazione. L'ultima ancora di salvataggio, prima dell'ennesimo e necessario cambiamento.