GASPORT (A. PUGLIESE) - Le vittorie sono arrivate a sei, la percentuale di successo è sempre la stessa: 100%, affidabilità totale. È il ruolino di marcia del pacchetto difensivo formato da Piris e Balzaretti sugli esterni e da Castan e Marquinhos al centro, lo s
Numeri chic Le sei vittorie sono arrivate contro Atalanta, Genoa, Torino, Pescara, Siena e Fiorentina. E non è un caso che nel computo totale dei minutaggi, i 4 difensori siano tra i primi 5 giallorossi più utilizzati in assoluto dall'inizio della stagione. In vetta e questa sì che è una sorpresona c'è Ivan Piris con 1244 minuti, due più di capitan Totti. Poi tutti gli altri, con Castan sul podio (1170), Balzaretti quarto assoluto (1152) e Marquinhos quinto (1002). La difesa è il reparto dove Zeman ha meno dubbi di tutti e la quadratura del cerchio sembra questa, anche perché Taddei è out da tempo e Dodò «non è ancora in grado di giocare per 90 minuti», per stessa ammissione del tecnico boemo.
Altro esame Oggi, dunque, si tratterà di vincere un'altra battaglia, probabilmente anche su un campo difficile. Ieri la Roma è atterrata a Verona trovando neve e freddo, oggi le condizioni dovrebbero migliorare. In entrambi i casi, servirà una difesa granitica dal punto di vista fisico e molto reattiva sotto il profilo della velocità. Ecco perché l'uomo chiave sarà ancora una volta Marquinhos, il baby brasiliano che è diventato oramai il vero uomo-chiave di tutto il pacchetto difensivo giallorosso. Tra l'altro, il centrale della Roma stavolta se la dovrà vedere con uno dei centravanti più in forma del campionato, quel Paloschi che nelle ultime due partite ha marchiato con 4 reti i due successi esterni gialloblù. È lui l'uomo da cui guardarsi con maggiore attenzione, visti anche i 5 gol messi a segno nelle ultime 5 partite, ma soprattutto l'attuale media-gol altissima: una rete ogni 48 minuti giocati, nessuno è riuscito a fare come lui in tutta la Serie A.
Centro del progetto Del resto, che Marquinhos sia l'uomo in più di questa Roma l'ha detto anche lo stesso Zeman, quando gli hanno chiesto chi l'avesse davvero sorpreso: «Marco su tutti, è un ragazzo che ha grandi qualità e che sta crescendo bene, anche se deve seguire più il suo istinto e non cercare di imitare Castan». Il concetto è chiaro: Marquinhos è tatticamente ancora «vergine», vista la sua giovane età, e può assimilare meglio tutti i dettami tattici del boemo, al contrario magari di chi (come Castan, appunto, ma anche come Burdisso) per anni è stato abituato a difendere in un certo modo e trovandosi ora a dover cambiare radicalmente, qualche difficoltà la trova. Marquinhos lo sta capendo, a lui il compito di rendere Paloschi meno pericoloso di quello che sembra.