CORSPORT (A. GHIACCI) - «Ho giocato solo tre volte ma quando ho giocato sono stato importante per la squadra» . E partita la sua rincorsa a una maglia da titolare. Anche perché nellanno e mezzo che è passato dallarrivo alla
OCCASIONE - Simplicio, al di là di quanto fatto vedere in campo, ha dimostrato di essere un professionista. Quando? Nel momento di difficoltà, la scorsa estate (...) Fino a quando Luis Enrique ha ammesso: «Mi ero sbagliato, non pensavo fosse così forte» . Poi - ma così va anche la vita e non solo il calcio - ancora un momento difficile. Simplicio però, guarda avanti e pensa agli interessi del gruppo prima che ai suoi: «Abbiamo una grande occasione per dimostrare che siamo ancora vivi dopo la sconfitta di Bergamo. La Roma questanno ha cambiato molto, ci sono giovani che stanno crescendo e daranno molte soddisfazioni ai tifosi, ma un periodo di ambientamento era in conto» . Poi, ecco la carica, che sale con il passare delle ore: «Paura? Mai, questa è una parola che nel nostro vocabolario non esiste. Vincerà chi è più concentrato, noi siamo sereni, stiamo bene fisicamente, pronti a dare il massimo» .
RICORDI - Il 7 novembre 2010, alla sua prima sfida contro la Lazio, Simplico giocò unottima partita: dopo 6 minuti dallinizio della ripresa calciò verso Muslera, spuntò il braccio di Lichtsteiner e la Roma passò in vantaggio su rigore di Borriello, sotto la curva Sud (finale 2-0). Nel ritorno, quasi un anno fa, il 13 marzo 2011, il brasiliano giocò solo i 7 minuti finali, riuscendo però a procurarsi il rigore della sicurezza (...). Ma lemozione vera, quella che Simplicio si porterà dietro per sempre, risale al 19 gennaio 2011, ottavo unico di coppa italia: lequilibrio dell1-1 fu spezzato a 13 dalla fine da un suo inserimento e da un tocco al pallone che concluse il suo lento cammino allangolino, ancora sotto la Sud. Fabio Simplicio riparte da lì, sapendo che un successo nel derby potrebbe riaprire tanti discorsi: «La Champions? Ci proviamo, il campionato è lungo e può succedere di tutto...»




