Din don Denis: tre gol e Roma suonata. De Rossi punito: tribuna

27/02/2012 alle 08:34.

GASPORT (F. BIANCHI) - La partita orribile e isterica della Roma a Bergamo fa quasi passare in secondo piano l'esclusione per scelta tecnica-disciplinare di De Rossi da parte di Luis Enrique. Quasi, perché il disastro comincia da lì, dall'assenza di Capitan Futuro nel baricentro della Roma. Senza di lui, la proposta (come lo spagnolo chiama il suo stile di gioco) non sta in piedi, perde l'equilibrio, è come un viaggiatore che ha perso la bussola. L'importanza di De Rossi della Roma è ancora più evidente quando non c'è.

Denis, il ritorno La Roma è riuscita a risvegliare il goleador dormiente. E che risveglio. Denis, che non infilava la porta dal 21 dicembre, firma una tripletta di ottima fattura, grazie anche a Marilungo, degno partner di scambi e di gol. L'azione da calcetto per il terzo, con doppio triangolo tra i due fino al tocco finale dell'argentino, è da incorniciare. Gli altri invece sembravano fatti in fotocopia: lancio lungo, difesa sbilanciata e in forma pessima, dribbling o spizzicata e atalantini pronti al duello in solitaria con Stekelenburg. Due reti ce le ha sul groppone Juan, una Heinze. E tutte anche Gago. Attenzione: l'Atalanta ha grandi meriti. Ha giocato con grinta e velocità, ha disegnato una signora partita, i suoi attaccanti sono stati implacabili. Ha sofferto solo nell'ultimo quarto d'ora del primo round, quando si è allungata e ha perso per un po' le posizioni.

Il piccolo Rooney (ottavo gol stagionale), l'unico davvero oltre la sufficienza, con un tiro in mezzo alle gambe di Consigli è riuscito ad accorciare le distanze. Il «Rooney de noantri» è il solo nella Roma che mantiene un alto livello di rendimento e Prandelli ci ha ripensato, visto che in serata lo ha premiato con la prima convocazione in Nazionale A. Comunque qui il suo temporaneo 2-1 è stata appena un'illusione di rimonta, perché la Roma, vuoi per l'assenza di Capitan Futuro e pure quella di capitan presente , vuoi per la testa al derby, non c'è mai stata. Luis Enrique è ammirevole quando applica la legge uguale per tutti, ma poi deve avere un po' di elasticità tattica e trovare qualche piccola variante alla «proposta» se manca un punto cardine. I tentativi in corsa dello spagnolo (Lamela in mezzo e trequartista, dentro Josè Angel e Cassetti per Rosi e Juan) non hanno sortito grande effetto. Alla fine, con la Roma in 9, l'Atalanta non ha infierito e Luis ha ringraziato.

Numeri negativi Così la Roma ha aggiornato tutti i suoi numeri più brutti. I gol subiti, che ora sono 31. Le espulsioni, che ora sono 7. Curioso che 5 siano opera di Damato, che aveva espulso Juan, Bojan e Gago a Firenze. Pensa tu, qui non ha visto anche un calcio di Rosi da terra a Cigarini, sarebbero state 6... E infine, le sconfitte, che ora sono 11. Tante, troppe, anche per un progetto nascente. L'Atalanta, che ha fatto una campagna acquisti molto meno dispendiosa, senza la penalizzazione avrebbe soltanto un punto in meno in classifica.