IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Partenza da Trigoria alle 16.30, arrivo a Siena oltre otto ore dopo. In mezzo un interminabile viaggio in autostrada, una cena offerta da Totti a tutta la squadra in un ristorante nelle campagne toscane e la paura di Spalletti di non riuscire a vincere la partita del giorno dopo:
La squadra, dopo la conferenza dellallenatore, parte da Trigoria nel pomeriggio convinta di arrivare in Toscana per lora di cena. E invece no. Un incidente mortale sullA1 provoca una coda interminabile. Verso le 19, col pullman ancora intrappolato in autostrada, il Capitano prende la situazione in mano: contatta (si dice con laiuto del padre da Roma) un ristorante poco distante dallA1, fa prenotare per una trentina di persone e porta i compagni e tutto lo staff a cena. Inutile dire chi poi abbia pagato il conto. La cena, a base di antipasti, pasta e carne per tutti, sembra un po troppo pesante a Spalletti che, mani in testa e sguardo nel vuoto, è preoccupato per la partita del giorno dopo. I giocatori lo rassicurano. Almeno quelli che sono in grado di farlo visto che qualcuno, tipo Tonetto, non arriva a Siena nelle migliori condizioni fisiche. Provato, lui come gli altri, dal lungo viaggio. Già perché dopo labbuffata ai giocatori tocca anche un movimentato dopo cena: lautista del pullman infatti non è esattamente pratico della zona e quindi fatica non poco a trovare lalbergo della squadra, situato in una ridente località fuori Siena. Per la precisione: Monticiano, il paese che ha dato i poco nobili natali a Luciano Moggi. Lì, nella culladellex dirigente radiato dal calcio italiano, la squadra arriva quando ormai è già domenica. Stanca, distrutta. Con alle spalle otto ore di viaggio. I giocatori dormono poco e male, Spalletti continua a temere il peggio, ma il giorno dopo in campo le cose vanno nel migliore dei modi. La speranza è che, solo nel risultato, domani succeda la stessa cosa.