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IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - La prima partita nel campionato italiano lha giocata proprio contro la Fiorentina. Stasera, in quello che può essere definito il suo nuovo inizio con la Roma, se la ritroverà di fronte. Allenata da quello che, finora, è stato lallenatore più importante della sua carriera. Per Simon Kjaer quella di stasera non sarà una partita come tutte le altre. Primo perché torna dopo un lungo infortunio e secondo perché ritroverà quel Delio Rossi con cui
Per spiegare invece quello con la Roma non si può non partire dalla notte del derby: Kjaer gioca titolare, nel primo tempo non va neanche troppo male, ma allinizio del secondo è il protagonista dellepisodio che
cambia la partita: Brocchi lo supera in velocità, il danese lo tocca appena ma tanto basta per farlo cadere. Rigore, espulsione e poi... La storia è nota. Meno noto è il malessere che Kjaer, 23 anni da compiere a marzo, si è portato dietro per parecchi giorni dopo la partita. Appena tornato a Trigoria sia i compagni (soprattutto Rosi, con cui ha stretto un bel legame) sia lallenator lo hanno rincuorato e lo stesso ha fatto il ds Sabatini, che ben lo conosce dai tempi di Palermo. Lui ha capito, si è rimesso sotto ma il campo, fino al 20 novembre, notte di Roma-Lecce, non lo ha più visto. Sembrava linizio di unavventura da titolare, visto linfortunio di Burdisso, ma poi a Udine, cinque giorni dopo, a dieci minuti dal termine lo scatto (inutile) per rincorrere Di Natale ed evitare il gol, linfortunio muscolare e il lungo stop. Oggi finalmente torna a disposizione. E su Twitter, con poche ma sincere parole, è stato proprio lui a commentare nel modo migliore la sua attesa: «Domani (oggi, ndr) la partita con la Fiorentina. Spero che tocchi a me». La speranza è quasi una certezza visto anche quello che ha detto Luis Enrique in conferenza stampa: «Simon si sta allenando in modo incredibile».