GASPORT (A. CATAPANO) - Era a San Siro, sabato sera. Da oggi è a Roma, aspetta di incontrare DiBenedetto, che arriverà domani (ha appuntamenti fissati con Alemanno, Petrucci e Letta), e gli uomini di UniCredit. Probabilmente, avrà un posto nel nuovo Cda della Roma (fissato per il 27) e, con questo, la definitiva riabilitazione. Tre anni e qualche bufera dopo, diamo a Joe Tacopina quel che è di Joe Tacopina. Ve lo ricordate? Denigrato a Roma dopo il fallimento della trattativa Soros, poi messo in mezzo a Bologna. Questo avvocato newyorchese in Italia ha fatto la figura del ciarlatano, a torto.
Alla nuova Roma americana oggi Joe Tacopina chiede un posto nella stanza dei bottoni. Ne ha il diritto. Perché nel 2007 fu lui ad avviare l'operazione Soros: ebbe l'idea, stabilì i primi contatti con l'Italia, trovò gli investitori e passò il tutto alla Inner Circle. E un anno fa, è ancora lui a stanare l'interesse di Thomas DiBenedetto e dei suoi amici bostoniani e a fornirgli il business plan realizzato da una delle sue società, la Madison Avenue. Dunque, che avrebbe fatto di male? Il suo coinvolgimento per mesi è rimasto nell'ombra, anche e soprattutto per volontà di UniCredit, timorosa che il nome «Tacopina» potesse gettare cattiva luce sull'operazione. Ma da oggi, forse, anche la banca toglierà il veto.




