IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Olimpico delle grandi occasioni, smania di ricominciare, qualche gufo appollaiato, «vedovi» sparsi qua e là e una Roma piena zeppa di novità. Cè curiosità, voglia e bisogno di cancellare lonta dellEuropa League
Difficile dire quanto sia farina del suo sacco, quanto abbia capito dopo la legnata e i fischi rimediati con lo Slovan, o quanto sia opera di convincimento telefonico (modello cabine rosse old style): ma il risultato è evidente. Il tecnico asturiano è apparso più sereno, soddisfatto del lavoro fatto fin qui dalla sua nuova creatura e ha trattato (spera definitivamente) anche lo spinoso caso Totti con una certa disinvoltura. Il disco stavolta però suona diversamente, seppur il concetto di massima non cambia: Luis Enrique per entrare in tema lascia per una volta linterprete e si esprime nel suo italiano insolito. «Francesco non può essere un giocatore normale - spiega il tecnico - perché ha segnato 207 gol, è speciale, unico. È il giocatore più importante nella storia della Roma, lo è stato e spero lo sarà, ma resta il fatto che spetta a me decidere. E io mi riservo il diritto di poterlo sostituire, sbagliando o meno come tutti. Fa parte del lavoro e dei compiti dellallenatore decidere chi gioca. Poi è ovvio che non posso controllare tutto quello che succede fuori da Trigoria, quindi mi preoccupo della mia squadra e mi concentro sullavversario di turno, in questo caso il Cagliari: che faremo di tutto per battere». Un modo carino per confermare quanto già detto in passato sulle sue scelte, ma anche una maniera per rispettare quanto fatto fin qui dal capitano giallorosso con questa maglia. «Il compito dellallenatore è cercare di compattare tutti gli elementi per andare in ununica direzione. Discussioni tra me e Totti? Parlo tutti i giorni con i giocatori, o in gruppo o individualmente, e con parte della dirigenza. Ad oggi non ho discusso con nessuno, non ho problemi con nessuno e spero non accada mai. Certo, quando ci sono cambiamenti importanti come il nostro si verificano delle situazioni un po particolari, delicate. Ma sono molto contento dellatteggiamento di tutti, compreso Totti, che è il nostro capitano e ha la mia stima».
Ma per le cerimonie ci sarà tempo, intanto cè da battere il Cagliari di Ficcadenti (tecnico che già lo scorso anno allesordio con il Cesena uscì indenne dallOlimpico) e incassare i primi punti di questa stagione senza pensare troppo al futuro. «Roma da primi posti? Non lo so - spiega il tecnico - adesso non posso dirlo: facciamo un passo alla volta. Sarà un campionato equilibrato, anche se il Milan parte davanti a tutti. Spero che la squadra sia molto competitiva e riesca a guadagnare punti nei pronostici». Ma, rigorosamente, attraverso il bel gioco, aspettando di poter mostrare a DiBenedetto (grande assente dellesordio), che ha riposto bene la sua fiducia... e i suoi soldi.