Ranieri rimonta senza spartito

25/01/2011 alle 10:07.

IL MESSAGGERO (R. RENGA) - Il campionato rispecchia il paese: brutto calcio, amoralità, risse e colpi a tradimento, giovani senza lavoro e senza futuro, qualunquismo mediatico, inefficienza della Lega, lassismo e rassegnazione. Visto e bocciato il tutto, passiamo

1. L’Udinese offre il calcio migliore e Guidolin è il solo tecnico che spinge i singoli a fare calcio d’assieme. Poi c’è Delio Rossi che due volte sì e una no ci fa divertire. De Canio fa buon calcio con giocatori di serie B. Il resto? Solo giocate. Il Milan si affida ai suoi assi, in particolare a uno; Leonardo è tornato sulla terra; Del Neri ha calciatori fisici e obbedienti, ma pochi campioni; Reja è ancora vittima del derby d’andata: da quel momento la Lazio ha smesso di credere in se stessa. Mazzarri è un maestro italianista e dai suoi riesce a tirare fuori il 150 per 100. Aggiungete un ambiente entusiasta, due fuoriclasse (Lavezzi e Cavani) e avrete il di oggi, magnifico e sorprendente protagonista.

2. In questo quadro va rivalutato Ranieri, che fa ciò che fanno gli altri: calcio all’italiana, privo di studio tattico e di spartito. Però ha due squadre, non una, e trova campioni ovunque si giri. Ed è grazie a questi numeri che sta rilanciando squadra e se stesso. Ora fa con Menez e Vucinic ciò che Capello faceva con Montella. Come se il tenesse in panchina , Iniesta e Xavi per utilizzarli nel momento cruciale della partita. Non ci convince e soprattutto non convince i giocatori. Estremizzando, Ranieri potrebbe utilizzare due squadre, una per tempo. La prima (vista sabato): Julio Sergio; Cassetti, Mexes, Juan, Riise; Taddei, , Simplicio, Perrotta; e Borriello. La seconda: (o Doni); Rosi, Burdisso e Burdissino, Castellini; Pizarro, Brighi, Greco; Menez, Adriano e Vucinic. Questa ricchezza, che stride con la situazione societaria, consente al tecnico giochi altrimenti pericolosi. E permette alla Roma di sperare in una rimonta.

3. Il miglior calciatore italiano (e del campionato) è Marco Di Vaio. Il secondo Totò Di Natale. Anni sessantasette in due. Poi dobbiamo aggiungere Del Piero, Buffon e Nesta: tutti ampiamente sopra i trenta. Però dicono che sia vecchio, se non finito. Francesco ha fatto tenerezza in occasione del rigore: tremava, come non gli era capitato in Germania, quando segnò all’Australia. Per la prima volta in vita sua è stato messo in discussione e sapeva che da quel tiro dipendevano i suoi giorni futuri. Incredibile. Trasformato il rigore, è tornato , abile sino al minuto 93.

4. Borriello è un ottimo giocatore e un grande acquisto. Però contro il Cagliari la Roma si è espressa al meglio quando ha ritrovato il vecchio modulo spallettiano: centravanti, due ali, Perrotta incursore. Non può essere un caso e Ranieri ci pensi. Borriello, in fin dei conti, potrebbe partire dall’esterno.

5. Lazio e Bologna hanno chiuso in rissa.Con tutto quello che succede, prendersela con ragazzi in mutande ci sembra esagerato: gli adulti non danno un buon esempio. Zarate era nervoso, anche per ciò che è stato detto su di lui in questi giorni. E sì che l’argentino ci sembra meno egoista rispetto al passato.

 

 

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