
LAROMA24.IT (Matteo Morale) - La Serie A 2024/2025 si è appena conclusa e la Roma, nonostante la vittoria arrivata per 0-2 contro il Torino, non è riuscita a raggiungere un posto in Champions League. Alla fine, infatti, è stata la Juventus di Igor Tudor a strappare l’ultimo pass per la coppa dalle grandi orecchie. Decisivo il successo per 2-3 ottenuto in casa del Venezia. Ma, il risultato dei giallorossi ha comunque del sorprendente vista la situazione di classifica al momento dell’esonero di Ivan Juric. L’arrivo di Claudio Ranieri ha ridato un’anima ad una squadra che sembrava spenta e senza identità. La rimonta della Roma si è comunque chiusa con l’accesso alla prossima Europa League e una striscia lunghissima di risultati utili, ben 19, che ha portato i giallorossi a conquistare 46 punti nel girone di ritorno. Inoltre, erano cinque stagioni che il club di proprietà della famiglia Friedkin non superava i 63 punti (nell’annata 2019/2020 furono 70 con Paulo Fonseca alla guida).
In mezzo ad una stagione tortuosa e piena di imprevisti, però, la Roma ha trovato una certezza a cui potersi aggrappare anche per l’anno prossimo: Evan Ndicka. Il centrale classe 1999 è approdato nella Capitale durante l’estate del 2023 e si è rivelato essere uno dei migliori colpi di Tiago Pinto. Arrivato a parametro zero dopo la sua avventura all’Eintracht Francoforte, l’ivoriano si è lentamente conquistato la fiducia dei vari allenatori e quella dei tifosi. Quest’anno per lui è stata la stagione della consacrazione, che lo ha anche portato ad infrangere un record che apparteneva ad un campione come “Pluto” Aldair. Grazie ai 90 minuti disputati contro il Torino, infatti, Ndicka è diventato il primo giocatore di movimento della storia giallorossa a giocare tutti e 3420 minuti della Serie A da quando il campionato è passato a 20 squadre.
Il record di Ndicka
Era la stagione 1999/2000 e sulla panchina della Roma si apprestava a subentrare Fabio Capello. Il tecnico friulano era stimato in tutto il mondo e, il presidente Franco Sensi lo ingaggiò con l'obiettivo di guidare i giallorossi alla vittoria di uno scudetto che mancava ormai dalla stagione 1982/1983. Quell'anno la Roma arrivò sesta e, all'interno di quella rosa era presente Aldair, che scese in campo per tutte e 34 le partite di Serie A. In più, il brasiliano giocò anche tutti e 3060 i minuti della competizione, raggiungendo un traguardo che è stato superato solo oggi dopo 25 anni. A partire dalla stagione 2004/2005, infatti, il campionato italiano è passato dall'avere 18 squadre ad averne 20, aumentando di fatto i minuti a disposizione e i match da giocare. Oltre a ciò, con il passare degli anni, i nuovi format delle coppe europee hanno portato sempre più squadre a giocare più partite, favorendo il turnover: ovvero la pratica di sostituire gli elementi più forti della rosa per farli riposare in vista di eventi importanti.
Nell'annata appena finita, però, anche a causa dell'assenza di un centrale mancino di riserva, Evan Ndicka è stato costretto agli straordinari. Il difensore ivoriano ha infatti disputato 4590 minuti sui 4680 disponibili in stagione saltando solamente la partita di Europa League contro l'Union Saint-Gilloise per febbre. È ormai un giocatore imprescindibile nello scacchiere giallorosso ed è appena diventato il primo giocatore della storia della Roma a disputare tutti i minuti delle 38 partite della Serie A da quando il campionato è stato allargato a 20 squadre. Prima di lui ci sono riusciti anche 3 portieri, ma, è la prima volta che a riuscirci è un calciatore di movimento.
Gli altri casi nella storia giallorossa
Come già detto, prima di Ndicka l'impresa è riuscita solo a 3 portieri: Mile Svilar in questa stagione, Rui Patricio nell'annata 2021/2022 e Wojciech Szczesny nella stagione 2016/2017. Ci sono, però, altri calciatori che questo particolare record lo hanno solo sfiorato. Angelino, per esempio, nell'anno appena terminato è sceso in campo in tutte le partite di campionato, però, si è fermato a 3179' venendo sostituito per 4 volte e subentrando in altre 2 occasioni. Altri casi nelle annate passate sono: Tammy Abraham nella stagione 2022/2023 che giocò 2194' in 38 partite, Alessandro Florenzi nel 2013/2014 che racimolò 1904' in 38 presenze e Rodrigo Taddei nel 2005/2006 che in 38 match scese in campo per 3303 minuti.
Allargando il campione alle stagioni in cui di partite se ne disputavano 34 invece di 38, abbiamo anche Damiano Tommasi che nell'anno dello scudetto (2000/2001), giocò 2757' sui 3060 disponibili. Fino al 1987/1988, poi, la Serie A era addirittura a 16 squadre e ovviamente esistono molti più calciatori, che dovendo giocare un numero minore di partite (all'epoca erano 30), hanno potuto disputare tutti e 2700 i minuti. Possiamo infatti citare il portiere Franco Tancredi che ci riuscì addirittura 5 volte (1986/1987, 1985/1986, 1984/1985, 1981/1982 e 1980/1981), Ubaldo Righetti nell'84/85, Pietro Vierchwood nell'82/83, Sebino Nela nella stagione 1981/1982, lo storico capitano Agostino Di Bartolomei nell'80/81 e molti altri andando a ritroso con le stagioni. Ciò che quindi rende speciale il traguardo di Ndicka, è l'averlo centrato pur essendo in un'epoca in cui si è arrivati ad avere un riposo di 3 giorni (o a volte addirittura meno) tra un match e l'altro e una condizione fisica sempre più messa a rischio dalle tante partite stagionali.