Il faro Wirtz, il "bomber" Diaby e la freccia Frimpong: la risalita del Bayer Leverkusen dell'allievo Xabi Alonso

21/04/2023 alle 19:17.
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LAROMA24.IT (Valerio Albertini) - “È stato allenato da me, Guardiola, e Benitez. Se riuscirà a mettere tutto insieme, avrà grandi probabilità di diventare un ottimo allenatore”. Parola di José Mourinho. E il pronostico, fatto qualche tempo fa, sembra essere sulla buona via per essere rispettato, visto che Xabi Alonso (il soggetto della frase dello Special One) è il valore aggiunto del Bayer Leverkusen, l’artefice di una bella cavalcata in Europa League e di una grande risalita in Bundesliga.

IL CAMMINO IN CAMPIONATO

A iniziare la stagione sulla panchina delle Aspirine, infatti, era stato Gerardo Seoane, cacciato a ottobre dopo un 4-0 subito in casa del Bayern Monaco, con la squadra penultima in classifica, posizione frutto di un ruolino di marcia di una sola vittoria, due pareggi e ben cinque sconfitte nelle prime otto partite.

Anche il basco, una volta tornato in Germania (da calciatore aveva vestito la maglia del Bayern), ci ha messo un po’ a carburare, trovando un solo successo (4-0 all’esordio con lo Schalke 04) nelle prime quattro gare in Bundes. Poi, però, sono arrivati due periodi da cinque vittorie di fila, che, sommati a un altro successo e a tre pareggi, hanno portato il Bayer in sesta posizione, nonostante le cinque sconfitte comunque rimediate con Xabi Alonso in panchina. 

Le Aspirine hanno 44 punti, sette in meno rispetto al Lipsia quarto, che occupa l’ultimo posto buono per ottenere la qualificazione in nella prossima stagione. Il loro punto forte è l’attacco, il quarto della Bundesliga con 51 gol fatti, ma hanno la tendenza a subire diversi gol, 41 nel campionato tedesco, che li rendono soltanto l’ottava miglior difesa.

Per il Bayer non fa gran differenza giocare in casa alla BayArena, stadio da poco più di 30mila posti, o in trasferta. Tra le mura amiche sono infatti arrivate sette vittorie, a fronte di due pareggi e cinque sconfitte. Le stesse subite anche lontano da Leverkusen, a cui si aggiungono tre pari e sei successi.

IL PERCORSO CONTINENTALE, TRA CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE

Se c’è una competizione in cui finora i numeri di Xabi Alonso sono negativi quella è, invece, la . Già, perché le Aspirine, avversarie della Roma in semifinale di Europa League, fanno parte di quel gruppo di squadre definite “squali” da Mourinho, che sono scese dalla Coppa dei Campioni alla seconda competizione Uefa per importanza.

Con un passaggio del turno già piuttosto compromesso dalle sconfitte con Bruges e Porto in trasferta, il giovane tecnico spagnolo non è riuscito a invertire la rotta, venendo sconfitto dai portoghesi in casa e pareggiando sia sul campo dell’Atletico che in casa con il Bruges.

Il terzo posto nel girone, però, gli ha comunque consentito di continuare il suo percorso europeo e di affrontare il Monaco ai playoff di Europa League. 

Per eliminare i monegaschi, le Aspirine hanno avuto bisogno dei calci di rigore, in virtù della sconfitta per 3-2 rimediata all’andata alla BayArena, risultato replicato con esito opposto al ritorno. E dagli undici metri i tedeschi si sono dimostrati infallibili, segnando cinque penalty sugli altrettanti calciati.

Agli ottavi è stato poi il turno del Ferencvaros, liquidato con un doppio 2-0. Più difficile è stato il confronto ai quarti con l’Union Saint-Gilloise, almeno all’andata, finita 1-1. Ieri, al ritorno in Belgio, infatti, il Leverkusen ha sbloccato subito la partita, che si è così messa in discesa per terminare infine 4-1. Vittoria, questa, che ha determinato il percorso finora netto delle Aspirine in trasferta in Europa League, con tre successi su altrettante partite giocate.

Soltanto alcuni dati, questi, di un bilancio finora più che positivo per Xabi Alonso, che sulla panchina del Bayer ha totalizzato 16 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte in 29 partite. L’ultimo ko è arrivato più di due mesi fa, il 19 febbraio contro il Mainz, poi 9 successi e 4 pari. Non male per uno alla prima vera esperienza da tecnico, dopo l’apprendistato nella squadra B della Sociedad.

COME GIOCA IL BAYER LEVERKUSEN

I risultati positivi del Leverkusen non si devono, però, soltanto alla bravura di Xabi Alonso, ma anche a quella di una squadra con l’età media più bassa tra le quattro rimaste in Europa League (24.8, meno del 26.1 della Roma) e ricchissima di talento, soprattutto negli ultimi 30 metri.

Il faro delle Aspirine è infatti il non ancora ventenne Florian Wirtz, il più giovane giocatore di sempre ad esordire con il club rossonero. Quattro gol e otto assist: questi i suoi numeri stagionali, in sole 18 partite giocate. Già, perché la stagione (ma anche la carriera, visto che ha dovuto rinunciare a un Mondiale) del trequartista tedesco è stata condizionata dalla rottura del del ginocchio subita a marzo del 2022, che gli ha consentito di tornare disponibile soltanto a dicembre. Da quel momento, a parte un paio di partite saltate per noie muscolari, è sempre stato in campo e Xabi Alonso gli ha affidato il gioco offensivo della squadra. 

Nel suo 3-4-1-2 molto liquido, Wirtz ha infatti il compito di mettere in porta il velocissimo Moussa Diaby e chi lo accompagna, cioè uno tra Adam Hlozek e Amine Adli. Non Patrik Schick, ex della partita contro la Roma, out per un infortunio agli adduttori praticamente da fine ottobre, e nemmeno Sardar Azmoun, unico altro centravanti fisico in rosa, che il campo lo vede molto poco.

Senza i gol del ceco, il tecnico basco si è affidato a quelli di Diaby, riscopertosi bomber, viste le 14 reti segnate (oltre a 9 assist), che lo rendono il capocannoniere della squadra. Il francese parte da destra, fascia su cui forma un asse pericolosissimo con Jeremie Frimpong, esterno più offensivo che difensivo, che con 9 gol e altrettanti assist è il difensore più incisivo in zona gol dei cinque più importanti campionati europei.

Intorno a loro tre Xabi Alonso ha costruito l’ossatura della squadra, che vede altri intoccabili nel e capitano Lukas Hradecky, nel trio difensivo formato da Edmond Tapsoba, Jonathan Tah e Piero Hincapié e nel mediano Robert Andrich, uomo d’ordine delle Aspirine. Al suo fianco, quando sta bene, c’è Exequiel Palacios, altrimenti spazio a uno tra Karim Demirbay e Nadiem Amiri.

In base al tipo di partita che ha intenzione di fare, infine, il tecnico quarantunenne sceglie se schierare Mitchell Bakker od Odilon Koussounou. Nel primo caso, la difesa a tre è più evidente, poiché i quinti di centrocampo sono due esterni di ruolo come l’ex Psg e Frimpong. Nel secondo, invece, è Hincapié ad alzare la sua posizione sulla linea mediana, consentendo così alle Aspirine di scivolare a quattro dietro quando necessario, allargando Tapsoba a destra e abbassando nel ruolo di terzino sinistro proprio il difensore ecuadoregno.

Ciò che è certo è che Xabi Alonso ama un gioco offensivo, come testimoniano i numeri dei gol fatti e di quelli subiti. Allo spagnolo piace che la sua squadra abbia il possesso del pallone, ma, vista la velocità di alcuni suoi interpreti, non disdegna nemmeno le transizioni offensive.

Un po’ Guardiola, un po’ Mourinho, un po’ e un po’ Benitez: “Da tutti loro ho imparato che la cosa più importante è che i giocatori capiscano e seguano le idee dell’allenatore. Devono credere in quel che il tecnico dice. Prima arrivano i rapporti umani, poi la tattica e la tecnica. Lezione numero uno, questa, del maestro Special One, che dovrà essere attento all’allievo prediletto se vuole prendersi un biglietto per il 31 maggio. Destinazione Budapest.

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