L’identikit: chi è Mile Svilar? “Il fenomeno assoluto” con Matic e Mourinho nel destino

01/07/2022 alle 17:29.
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LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) - La Roma ha il suo nuovo guardiano: Mile Svilar. Atterrato in mattinata a Fiumicino, in giornata è stato ufficializzato l’acquisto del , il quale sbarca nella Capitale a parametro zero. La carriera del classe ’99 è caratterizzata da pochi (data la sua giovane età) ma importantissimi alti ed alcuni momenti non troppo felici. Il passaggio alla società giallorossa potrebbe rappresentare un punto di svolta decisivo nella sua vita calcistica, una sorta di seconda rinascita.

LA CHIAMATA DELL’ANDERLECHT E LA SCALATA CON IL BELGIO

Mile Svilar, di nazionalità serba, nasce ad Anversa (Belgio) il 27 agosto 1999. Suo padre, Ratko, era una leggenda dell’Anversa ed è stato proprio lui a trasmettergli la passione per questo sport. La sua avventura nel mondo del pallone inizia nelle giovanili del Beerschot, dove mette subito in mostra le sue qualità fuori dal comune. Le eccellenti prestazioni del ragazzo attirano l’interesse del più grande club del paese, ovvero l’Anderlecht, che non ci pensa due volte e lo tessera. Proprio qui inizierà a farsi conoscere al di fuori della sua patria, soprattutto nella Uefa Youth League, la a livello giovanile. Nelle edizioni 2014/2015 e 2015/2016, Svilar è uno dei protagonisti delle imprese dell’Anderlecht, che si fermerà sempre in semifinale, prima contro lo Shakhtar Donetsk e successivamente contro il Chelsea. Considerando anche la partecipazione del 2016/2017, il serbo mette a referto 15 presenze (tutte da titolare e per 90 minuti in campo) nella competizione, subendo 17 reti e mantenendo in ben 8 occasioni la porta inviolata.

I continui miglioramenti verificatisi durante gli anni all’Anderlecht sono sotto gli occhi di tutti, anche dei vari commissari tecnici del Belgio. La scalata di Svilar inizia dall’Under 15 ed il 2016 rappresenta l’anno della svolta con la maglia dei Diavoli Rossi: dall’11 marzo al 6 settembre compie un triplo salto, infatti gioca 7 partite con l’Under 17, una con l’Under 18 ed esordisce con l’Under 19. Il tutto in poco meno di sei mesi.

IL TRASFERIMENTO AL BENFICA SU CONSIGLIO DI MATIC

Il 28 agosto del 2017 la carriera di Svilar sembra destinata a spiccare. L’allenatore dell’Anderlecht, René Weiler, decide di non promuoverlo in prima squadra, preferendo affidarsi al neo arrivato Matz Sels. Il giovane non gradisce la scelta e chiede la cessione. Il Benfica di Tiago Pinto, attuale general manager della Roma, decide di affondare il colpo e lo acquista ancora prima che esordisse con i grandi. L’operazione di mercato si concretizza sulla base di circa 2,5 milioni di euro ed il 18enne firma un contratto quinquennale. Intanto a Lisbona sono consapevoli di avere tra le mani un diamante grezzo da levigare e ripongono in lui moltissime aspettative dopo aver battuto sul tempo la foltissima concorrenza costituita da Manchester United, , Chelsea, Ajax e Schalke 04. Se la scelta è ricaduta proprio sul Benfica, il merito è anche di Nemanja Matic, che sarà suo compagno di squadra alla Roma. Come rivelato da Svilar stesso durante la sua prima intervista ai microfoni di BenficaTV, fu proprio il centrocampista a consigliargli la destinazione: "Ho parlato con Matic e mi ha fornito alcune informazioni. Anche lui ha giocato qui e mi ha detto quanto sia bello essere in questo club". Pochi mesi più tardi, il 14 ottobre, arriva il suo esordio tra i grandi: la partita è Olhanense-Benfica, valida per la Taça de Portugal Placard, la Coppa di Portogallo. Rui Vitória, tecnico delle Aquile, decide di schierare il giovane dal 1° minuto e la scelta lo premia, infatti vince 0-1 e conclude il match senza subire gol. Da questo giorno inizia il suo momento d’oro.

18 OTTOBRE 2017, IL MONDO CONOSCE IL SUPEREROE MILE SVILAR. MOURINHO INCREDULO: “È BESTIALE, UN FENOMENO ASSOLUTO”

Quattro giorni più tardi il Benfica affronta nella terza giornata della fase a gironi di il temibile Manchester United di José Mourinho. Sia Bruno Varela, il titolare, sia Julio Cesar, l’alternativa, non sono al meglio, motivo per cui viene confermato tra i pali nuovamente Svilar. Il 18 ottobre del 2017 è una data storica: scendendo in campo contro i Red Devils, il serbo diventa all’età di 18 anni e 52 giorni il più giovane ad esordire in una partita di , battendo il record appartenente al suo idolo Iker Casillas. La sfida è molto combattuta, ma a sbloccarla è Marcus Rashford su punizione, complice però un gravissimo errore commesso proprio da Svilar. Dopo 65 minuti perfetti, il si distrae e per bloccare il pallone non si accorge di aver superato la linea della porta. Il match si conclude sul punteggio di 0-1 ed il giovane appare visibilmente scosso per l’accaduto, nonostante le numerosissime parate compiute. Nel postpartita José Mourinho, non un allenatore qualunque, commenta la prestazione dell’estremo difensore del Benfica e ne rimane particolarmente colpito: “Solo un grande incassa un gol come quello. Preferisco che il mio subisca un gol del genere piuttosto che stia sulla linea di porta per novanta minuti. Per me è davvero talentuoso. Questo ragazzo è bestiale, è un fenomeno. Il Benfica ha un che è un supereroe ed è bene che il presidente prepari una valigia molto grossa perché incasserà con lui un sacco di soldi. Se lui e suo papà hanno scelto il Benfica è perché sanno che, a differenza di altri club europei, qui giocare a diciotto anni è normale”. Amore a prima vista tra i due, che ora si ritroveranno a Roma.

Dopo aver difeso la porta del Benfica in due partite di campionato, nelle quali ottiene due vittorie, è il momento del match di ritorno con il Manchester United. All'Old Trafford Svilar vuole riprendersi la sua rivincita: al minuto 15 c’è un calcio di rigore per i padroni di casa, dal dischetto va Anthony Martial, il indovina l’angolo e respinge la conclusione. La serata sembra perfetta, ma al 45’ Matic (proprio colui che gli aveva consigliato di andare al Benfica) calcia da lontano, la palla colpisce prima il palo e poi la schiena di Svilar. Autogol. La sfortuna non sembra volerlo abbandonare, anche se nel corso della serata continua a sfoderare miracoli su miracoli. Alla fine, la sfida si conclude sul 2-0 per il Manchester United, ma nel doppio confronto, nonostante la mala sorte e qualche incertezza, il classe ’99 si è dimostrato un calciatore di livello assoluto.

DALLE STELLE ALLE STALLE: LA RETROCESSIONE AL BENFICA B

La stagione 2017/2018 termina con solamente 9 presenze, di cui 3 in (doppio confronto con il Manchester United e match contro il Basilea). L’annata successiva, invece di essere quella della consacrazione, si rivela una battuta d’arresto: il tecnico gli preferisce Odysseas Vlachodimos, motivo per cui colleziona 11 presenze con la prima squadra, scendendo in campo per due miseri minuti in campionato. Inoltre, disputa due partite in LEDMAN LigaPro, la seconda serie portoghese, nella quale compete il Benfica B. Da questa stagione inizia a giocare quasi esclusivamente per la seconda squadra del club, ad eccezione di tre match con i “grandi”. La situazione non piace affatto a Svilar e, insieme al suo entourage, decide di non rinnovare il contratto con le Aquile, in scadenza il 30 giugno del 2022. A stagione in corso, il , complice anche la sua situazione contrattuale, si accorda con la Roma per trasferirsi a parametro zero nella Capitale a partire dal 1° luglio. L’avventura agrodolce di Svilar con la maglia del Benfica termina dopo 23 presenze, nelle quali subisce 20 reti e mantiene la porta inviolata in 8 occasioni. Con la squadra B incassa 73 gol in 56 partite, rimanendo imbattuto in 15 match. Da sottolineare, invece, la decisione di non difendere più i pali del Belgio, bensì quelli della Serbia, con la quale ha esordito il 1° settembre del 2021 nella vittoria per 0-4 contro il Qatar. La nomea di “erede di Courtois”, quindi, è andata perduta.

I PUNTI DI FORZA E LE DEBOLEZZE DI SVILAR: COSA PUÒ DARE ALLA ROMA?

Mile Svilar arriva alla Roma con un compito ben preciso: almeno inizialmente sarà il vice dell’inamovibile Rui Patricio, pilastro e uomo di cui Mourinho si fida ciecamente. Anche il ventiduenne, come scritto in precedenza, gode di una grande stima da parte dello Special One, il quale, probabilmente, lo butterà nella mischia nelle partite più abbordabili.

Tra i suoi punti di forza vi è sicuramente la grandissima reattività, che lo rende agile come un gatto nonostante la sua elevata altezza (189 cm) e gli permette di rispondere sempre presente alle conclusioni ravvicinate e dalla distanza. A soli 22 anni unisce una grande personalità ad un minimo di esperienza in campo europeo. Coraggioso nelle uscite basse, pecca, invece, in quelle alte. Il suo stile di gioco si ispira a quello dei portieri moderni, ovvero partecipa all’azione e cerca di rimanere inchiodato alla linea di porta per meno tempo possibile. Questo, però, non sempre rappresenta un vantaggio e può portare a degli errori di valutazione della traiettoria del pallone, proprio come accadde in occasione di quel Benfica-Manchester United. Al termine di quella sfida, Mourinho rivelò come quanto avvenuto non fosse un evento casuale: “Sapevo quanto fosse bravo Svilar e l’ho detto anche ai miei giocatori. In allenamento avevamo provato degli schemi, soprattutto sui calci piazzati, per cercare di metterlo a disagio. In occasione di ogni calcio d’angolo, quindi, abbiamo messo molti giocatori vicino a lui per renderlo meno sicuro nelle uscite. Sui calci di punizione sapevamo che rischiasse molto e solo i migliori portieri rischiano come lui. Il ragazzo è stato comunque sfortunato". La sua sicurezza risulta, a volte, essere eccessiva e questo lo porta a rischiare particolarmente in alcune situazioni di gioco.

A Roma cercherà di migliorare tutti gli aspetti in cui non eccelle e potrà sfruttare i consigli di un campione come Rui Patricio. L’obiettivo futuro sarà proprio quello di prendere il suo posto ed affermarsi come uno dei migliori portieri del campionato. Le qualità non mancano e Mourinho, che lo ha sempre apprezzato, lo sa bene.

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