Controsenso romanista: 1a per "possesso palla", 7a per "tiri nello specchio"

01/06/2015 alle 21:38.
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LAROMA24.IT (Mirko Bussi) – Mandata in stampa definitiva la classifica finale della Serie A 2014/15, nelle statistiche allegate la Roma primeggia nel dato relativo al possesso palla, con una media di 30 minuti e 4 secondi, davanti all’Inter che con la svolta tattica apportata da Mancini ha raggiunto 30’ esatti di mantenimento del pallone in media. Per entrambe, però, il problema che ne scaturisce è il medesimo: come convertire in vantaggio la mole di palloni giocati?

Sia che il tecnico nerazzurro, infatti, concludono l’anno piazzando sul podio le loro squadre nella classifica dei “passaggi riusciti”: percentuale del 72,7% per i giallorossi, la più alta del campionato italiano, seguita dalla di Allegri (72,4%) e di nuovo l’Inter con il 72,1%.

POSSESSO MA PER DOVE? – Fino a qualche mese fa, il possesso palla della Roma manifestava la volontà di potenza giallorossa che dominando l’oggetto principale del gioco, allungava il suo potere sull’intero svolgimento della partita. Col tempo, invece, la trasmissione del pallone ha perso intensità, gli smarcamenti offensivi diventavano progressivamente più inefficaci, la ricerca dei “vertici” estremamente difficoltosa.

I numeri del possesso palla rimanevano alti ma stavolta appariva più un supplizio imposto dagli avversari che pregustavano l’immediata transizione per attaccare lo spazio lasciato alle spalle dell’ultima linea romanista. L’insostenibile pesantezza del possesso palla si impone confrontando il primato della Roma nelle classifiche già citate a quella sui “tiri nello specchio” che retrocede la Roma fino al 7° posto (4,9 a partita), alle spalle di , Lazio, , , Inter e addirittura il retrocesso Cagliari. Un rapporto insano che s'ingigantisce con la classifica dei gol segnati: il fatturato delle reti segnate dai giallorossi (54) è superato da 7 squadre, oltre alle solite note come , Lazio, e , anche da , Inter e Milan. E il finale di stagione, in cui la squadra di ha rifiutato scientificamente il dominio del pallone, lo ha testimoniato: in 3 degli ultimi 4 primi tempi disputati, incluso quello “amichevole” contro il Palermo, nessun giallorosso ha provato l’ebbrezza del tiro in porta.

L’OBIETTIVO E’ LA PORTA – Come nelle teorie extra-campo di , si potrebbe pensare che l’ambizione è quella di proporre un calcio moderno e attraente. L’obiettivo, tuttavia, rimane quello più tradizionale: avvicinarsi alla porta avversaria, verso la quale va indirizzato il pallone. Nella celebrazione dell'ultimo titolo conquistato con il Chelsea, José Mourinho irrideva così la strategia di Pellegrini al Manchester , leader del possesso palla in Premier League: “Hanno chiesto all’International Board di giocare senza porte ma gli hanno risposto che non si poteva”. Per fortuna, in Italia, nessuno degli avversari della Roma ha l'incisività comunicativa del portoghese.