LAROMA24.IT - Molte le storie di fenomeni del mondo del calcio che sono stati costretti ad abbandonare anticipatamente la carriera. Gigi Riva nel 1976 subì uno strappo muscolare che si andò ad aggiungere a preesistenti infortuni. Motivo per il quale, a 31 anni, con 156 gol in 289 presenze in A, terminò la sua esperienza da calciatore.
Gigi Riva nel 1976 subì uno strappo muscolare che si andò ad aggiungere a preesistenti infortuni. Motivo per il quale, a 31 anni, con 156 gol in 289 presenze in A, terminò la sua esperienza da calciatore.
Il 16 maggio 1993 Van Basten disputò lultima partita della sua carriera, proprio contro la Roma. Dopo 4 interventi alle caviglie, il fenomeno rossonero decise di ritirarsi, da trentenne, dopo aver realizzato 90 reti in 147 partite.
"Dove troveremo un altro come lui?" titolò la Gazzetta dello Sport il giorno dopo la notizia del suo addio al calcio.
Rispondere, a poche ore dal raggiungimento del record detenuto in precedenza da Nordahl, che leredità sarebbe stata ancora più salda grazie alla carriera di Francesco Totti, sembrerebbe scontato.
Il numero 10 della Roma è riuscito, oltre ai tanti primati raggiunti, a smentire quelle storie.
Il 19 febbraio 2006, data del gravissimo infortunio rimediato nello scontro con Vanigli, ci si chiedeva: Riuscirà a tornare ai suoi livelli? Linfortunio influenzerà il suo rendimento?.
La risposta è sì. In meglio.
Senza placche, interventi chirurgici, 4 mesi di fisioterapia, giocando in un ruolo ibrido di collegamento fra le due linee offensive, il capitano aveva messo a segno 155 reti in 422 partite (0.37 per gara) dalla data del suo esordio, 28 marzo 1993.
Il dopo rende lidea di una maturazione incredibile, frutto di lavoro duro e voglia di portare in alto la Roma: 125 gol su 242 presenze dal 2006 ad oggi. Una media che sale vertiginosamente a quota 0.52 gol per match.
Edmond Potoniè affermava che la statistica è la scienza ragionata dei fatti, e qui i fatti parlano di un cambio di marcia considerevole.
Le uniche differenze 'negative' sono da riscontrare nel dato relativo alla realizzazione su calcio di rigore. Nei 15 anni precedenti (dal '93, anno del suo esordio, a Roma-Empoli di 7 anni fa), in 43 occasioni Totti si è trovato sul dischetto, realizzandone 35 (81,4%). Dopo quel giorno nefasto, aumentando il numero dei tiri dagli undici metri (51), è cresciuta la possibilità di sbagliare: 38 i realizzati, 74.5% la percentuale realizzativa, con un calo del 6.9%.
Che sia stato linfortunio ad incidere? Visto il rendimento globale risulta difficile trovare una connessione tra i due fattori. La forza è nei numeri, lomaggio del sito della Uefa dopo il gol numero 225 in serie A. E la forza di Francesco Totti è andata oltre un infortunio orribile, uno di quelli che stroncò la carriera di calciatori, comunque, ricordati nella e dalla storia.
Che quella frattura gli abbia conferito linfa vitale? Chissà. Chissà se in quantità necessaria da raggiungere Piola
Matteo Monti (dati di Marco 'Sindaco' Schiacca)
TOTTI A CONFRONTO: LA MEDIA REALIZZATIVA DEL CAPITANO PRIMA E DOPO L'INFORTUNIO DEL 2006
Prima (28 mar 93 19 feb 06)
Gol 155
Presenze 422
Media gol 0,37
Rigori tirati 43
Rigori segnati 35
% realizzazioni dal dischetto 81,4%
Rigori sbagliati 8
% errore dal dischetto 18,6%
Dopo (19 feb 06 03 mar 13)
Gol 125
Presenze 242
Media gol 0,52
Rigori tirati 51
Rigori segnati 38
% realizzazioni dal dischetto 74,5% (-6,9%)
Rigori sbagliati 13
% errore dal dischetto 25,5%