Dal 'tintinnìo di manette' a 'sono tranquillo': tutti i proclami di casa Lazio

28/05/2012 alle 15:05.

LAROMA24.IT – “Conoscendo i ragazzi, conosco le qualità morali delle persone. L’anno scorso (Brocchi e Mauri, ndr) sono stati in pellegrinaggio a Medjugorje con Floccari, sono persone che non hanno una enfatizzazione degli aspetti materiali.

Parole 'profetiche' visto quanto successo. Mauri infatti è uno degli arrestati nell'ambito dell'indagine sul Calcioscommesse portata avanti dalla Procura di Cremona.

Anche l'avvocato Gian Michele Gentile aveva provato a deviare lo scorso 13 aprile: "Mauri e Brocchi ci hanno garantito loro estraneità". 

Ma sono tante le frasi a tinte biancocelesti poi smentite col tempo. In origine il 'tintinnio'. "Ricordo un fatto molto semplice: al tempo di Tangentopoli, qualcuno diceva 'sento un tintinnio di manette'; qui non si tratta più di verificare se ci sono errori, non errori, eccetera, qui si tratta di capire come avvengono certi fatti e se questi fatti sono determinanti ai fini del cambiamento delle situazioni." Così tuonava contro gli arbitri e il sistema il buon Lotito a Sky Sport dopo Lazio-.

Sistema però di cui faceva parte lo stesso presidente laziale viste le numerose intercettazioni raccolte durante lo scandalo di Calciopoli.

Prima intercettato a telefono con Delio Rossi la sera del 17 aprile 2006, alle 22.40. E' l'ex tecnico della Lazio a chiedere: "Noi dobbiamo intavolare delle trattative con il Lecce perché abbiamo bisogno che vengano abbastanza ammorbiditi qua a giocare".Alle richieste di Rossi Lotito risponde: "Lo chiamo io , sia lui il presidente che l'amministratore delegato... gli dico se vengono giù." Questa telefonata, come altre, furono decisive per la condanna di Lotito a un anno e tre mesi e 25mila euro di multa e della Lazio (penalizzata di 30 punti per la stagione 2005/2006 e di 3 nella stagione 2006/2007).

Il presidentissimo viene captato al telefono anche con Mazzini, all’epoca vice presidente federale : “Bisogna che te li lavori tutti e due e ci parli in modo chiaro, comincia, comincia, ci dobbiamo vedere e cominciamo a dire, hai capito? A stabilire, capito?”. Chiaro e tondo presidente.

Lotito è sempre stato sicuro della posizione della Lazio tanto da ridimensionare ogni volta lo scandalo Calciopoli: "Il processo di dimostra che nel 2006 si è agito con atteggiamento giacobino, troppa foga alimentata dai media."

Parafrasando si potrebbe parlare di "violazione di lealtà". Ma d'altronde "ognuno ha le sue intercettazioni".

Da Calciopoli al Calcioscommesse il risultato non cambia. Non solo Lotito. In questi mesi più volte lo stesso Mauri ha cercato di sviare i poveri tifosi laziali. "Sono sereno e tranquillo, ma non posso parlare per il codice di giustizia sportiva. L'interrogatorio è durato tanto perché ci sono state molte domande, ma i tifosi laziali possano stare tranquillissimi."

Queste le parole del centrocampista biancoceleste poche ore dopo esser stato ascoltato dalla procura federale.

"Cado dalle nuvole." E' l'avvocato dello stesso Mauri oggi a chiudere le danze della neolingua latino-laziale. "La tranquillità di Stefano è stata palese anche in campo." E su questo nessuno - Lecce compreso - ha mai avuto dubbi.

Una giornata pesante per laziali e Lotito, un presidente dai grandi traguardi ("Sogno che lo sport, quello vero, di Abebe Bikila, diventi punto di riferimento per i giovani"). Povero Abebe...

 

Gianluca Pace

 

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