LAROMA24.IT Nella lista dei modi possibili con cui salutare lavventura romanista, il destino gli ha riservato il peggiore forse. I collezionisti dovranno accontentarsi di un Mexes in barella come ultima istantanea giallorossa del numero 5. Calzettone abbassato, parastinco griffato in vista con immancabile tatuaggio, il ginocchio sinistro arrossato dal ghiaccio appena applicato: così Philippe da Tolosa lascia lOlimpico domenica sera, in quella che probabilmente rimarrà la sua ultima presenza con la maglia della Roma.
A 7 giornate dalla fine, Mexes è costretto ad arrendersi. Un cerchio che si chiude: 7, infatti, sono le stagioni che il francese ha trascorso nella capitale da quando arriva giovane rampante dall'Auexerre non senza strascichi legali. Ineluttabile legge del contrappasso: al suo approdo da giovane di belle speranze, il club di Trigoria fu estromesso per due sessioni dalle vetrine del calciomercato. Ora, al suo addio da difensore top-player, gli si compromette il finale di questa stagione e il principio della prossima. Quella lesione al crociato anteriore, che lo sfortunato Philippe aveva incautamente utilizzato per far comprendere al grande pubblico la sua posta in gioco nel disputare lepilogo dellannata senza garanzie contrattuali. Va detto: il francese non rischia la cassa integrazione da settembre, eppure non sono pochi i casi di calciatori prontamente defilatisi al comprendere dellepilogo di unesperienza.
SE NE VANNO SEMPRE I MIGLIORI - Sia chiaro, nessuna sgradevole notizia funeraria come potrebbe ingannare la frase. Tuttavia, è quello che emerge dai dati del pacchetto difensivo giallorosso affidato a Juan, Burdisso e appunto Mexes. Eloquente prova di come le sorti di una squadra non si riducano ad una mera somma dei valori individuali. Il trio composto esclusivamente da nazionali, presenti o appena passati nel caso di Juan, di Argentina, Francia e Brasile (non proprio il terzo mondo pallonaro) è riuscito nellimpresa di incassare 64 gol da agosto ad oggi. E' proprio con Mexes che i portieri giallorossi hanno avuto più garanzie: 2548 minuti in campo (recuperi esclusi) con 36 gol subiti per una media di 1 gol ogni 71. Ribaltando i numeri e prendendo in considerazione le partite o gli spezzoni in cui il 29enne blues non era sul terreno di gioco, la sua importanza diventa emblematica: 28 gol subiti nei 1241 senza il numero 5 significano 1 gol ogni 44. Trasportati in una partita, equivalgono a partire con 2 gol di svantaggio, quanto basta per complicarsi la vita.
BURDISSO, JUAN La palma del più presente spetta a Nicolas Burdisso, che annovera tra gli optional anche la duttilità, permettendo a Ranieri ieri e Montella oggi di poterlo utilizzare anche sulla corsia destra. Largentino, durante i suoi 2677 minuti stagionali, ha subìto 41 reti (equivalente a un gol incassato ogni 65). Sul gradino più basso del podio, invece, ci finisce Juan, in crisi didentità dallinizio del 2011. Il brasiliano risulta, suo malgrado, una calamita per i gol avversari: addirittura 45 nelle 30 apparizioni stagionali, nelle quali ha fatturato un monte ore di 2625. La poco invidiabile media è di unesultanza avversaria ogni 58 minuti disputati, tra questi anche un autogol nella trasferta di Napoli e la doppietta a Marassi, contro la Samp, prima stendendo in area Palombo e quindi consegnando lassist per il tap-in di Guberti.
Non vengono presi in considerazione gli altri due centrali sotto contratto, Burdisso jr e Loria, per insufficienza di prove, le poche e mediocri (a turno presenti nelle impallinate subite in Sardegna e contro l'Inter) apparizioni renderebbero quasi spietato il calcolo di una media gol subìti-minuti giocati.
PUNTI ARGENTINI E con Nicolas in campo, invece, che la Roma guadagna più punti. Ben 54, in 31 presenze, lo score del difensore della seleccion, che stacca di pochi decimali Mexes (1,74 contro 1,7 le medie-punti a confronto), lasciando ancora una volta al più esperto dei 3 lultima posizione. Leleganza brasiliana appare meno fruttuosa della risolutezza franco-argentina: con Juan in campo infatti i giallorossi portano a casa 45 sui 90 disponibili, la metà esatta per una media dell1,5 punti a partita. Infine, Burdisso abdica nuovamente in favore del compagno transalpino quando si tratta di mantenere inviolata la porta: cè riuscito in 9 occasioni su 31 lex nerazzurro, compito portato a termine 10 volte su 30 dal probabile futuro rossonero. Risulta in perfetta parità il bottino dei gol: 2 a testa.
Numeri che vidimano le doti del francese dimostrate nelle 6 stagioni giallorosse. Quelle qualità spesso annegate in limiti caratteriali e di tenuta mentale: basti pensare al ritorno col Brescia, quando il campionario dinsulti sciorinato al quarto uomo lo ha costretto a saltare le sfide con Inter e Napoli, oppure la trasferta in Ucraina conclusasi dopo 41 per un doppio giallo che definire sciocco è un eufemismo.
Bello e dannato, come vuole la regola. Dalle lacrime contro la Samp lo scorso anno, massima espressione della dedizione alla causa di Mexes, a quelle nella clinica di Villa Stuart prima di sottoporsi alloperazione per la ricostruzione del crociato. Per rivederlo in campo dovranno trascorrere dai 4 ai 6 mesi. Ma questo, potrebbe non essere più un problema della Roma
IL RUOLINO DEI TRE CENTRALI GIALLOROSSI NEL DETTAGLIO:
CON MEXES: 2548 con 36 gol subiti (media: 1 gol ogni 70,7). Punti conquistati: 51 in 31 presenze, media: 1,7 (esulando dal conteggio i 7' finali disputati contro l'Udinese)
SENZA MEXES: 1241 con 28 gol subiti (media: 1 gol ogni 44,3). Punti conquistati: 19 in 16 gare (media 1,187).
CON JUAN: 2625 con 45 gol subiti (media 1 ogni 58,33). Punti conquistati: 45 in 30 presenze (media 1,5)
SENZA JUAN: 1185' con 19 gol subiti (media 1 ogni 62). Punti conquistati: 25 in 13 presenze (media 1,92).
CON BURDISSO: 2677con 41 gol subiti (media 1 ogni 65,3). Punti conquistati: 54 in 31 presenze (1,74 media)
SENZA BURDISSO: 1101 con 23 gol subiti (1 ogni 47,86). Punti conquistati: 19 in 15 presenze (media 1,266)
Mirko Bussi