STEVE TISCH, JOHN MARA, WOODY JOHNSON: chi sono?

04/01/2011 alle 13:14.

LAROMA24.IT - Nando Mericoni, 57 anni dopo, potrebbe non essere più solo. E’ il 1954 quando Alberto Sordi veste i panni di un giovanotto romano cresciuto col mito degli states: accento grottesco, berretto in testa, jeans a tubo e pasto a base di latte, marmellata e mostarda, scansando (ma solo per poco) i più tradizionali ‘maccheroni’. Oltre mezzo secolo dopo, stando a quanto riportato da ‘Il Manifesto’ in un articolo del 2 gennaio,

Addirittura, sempre secondo il quotidiano di via Bargoni, sarebbero due le offerte da oltreoceano recapitate sulla scrivania di Daffinà, mister Rothschild. Una da parte di un misterioso investitore da qualcuno collegato al pittoresco Joe Tacopina, già noto alle cronache romane all’epoca della vicenda-Soros. L’altra, invece, è firmata da tre stilografiche diverse: quelle di Steve Tisch, John Mara e Woody Johnson. In comune l’etichetta di businessman e l’ambito (il baseball), in antitesi i team di riferimento: mentre i primi due sono co-owner dei New York Giants, Johnson è a capo dei New York Jets. Ma, si sa, il business giusto mette tutti d’accordo e così si sono uniti per dar luce, lo scorso aprile, all’avveniristico New Meadowlands Stadium. La sua particolarità? E’ l’impianto sportivo più costoso mai costruito, un regalino da 1,6 miliardi di dollari per 82mila posti a sedere. Ecco, nel dettaglio, chi sono i tre americani che sembrano aver puntato l’As Roma:



STEVE TISCH – L’Academy Award e l’anello del Super Bowl. Tisch, 61enne di Lakewood nel New Jersey, è l’uomo che può esporre nel salotto di casa questi due riconoscimenti. La pellicola e la palla ovale, le due passione dell’uomo d’affari americano. Sognava di fare il regista, si accontenterà di essere il produttore di alcuni successi del calibro di ‘Forrest Gump’, ancora nella top ten dei film che hanno sbancato i botteghini, e ‘La ricerca della felicità’ di Muccino, ma anche di flop come ‘The postman’. Dopo aver completato gli studi alla Tufts University ha collaborato con la Columbia Pictures, prima di dedicarsi completamente alla produzione, nel 1986.

La storia con il football è invece eredità paterna, fu infatti suo padre Robert Preston ad acquisire il 50% dei Giants dalla famiglia Mara nel 91’. Dal 2005, alla morte di Bob, il figlio Steve ha preso le redini del team affiancando John Mara e vincendo, nel 2007, il Super Bowl. L’accostamento Tisch-Roma non è un inedito perché già nei mesi scorsi il magnate americano era stato identificato come un potenziale acquirente, prima che il suo portavoce, Chris Robichaud, riducesse l’interesse per i giallorossi ad un semplice “assistere a qualche match della squadra in futuro da appassionato di calcio”.

JOHN KEVIN MARA – Al contrario del collega di Lakewood, per John da New York, anni 56, il football è legato alla storia della sua famiglia. Suo nonno, Tim Mara, fu il fondatore della franchigia dei Giants nel 1925, divenendone presidente alla scomparsa del padre, Wellington, 5 anni fa. Mara cura gli aspetti gestionali e le casse dei Giants oltre a far parte dell’ NFL Competition Committee, paragonabile alla Fifa calcistica. Dopo essersi laureato con lode in marketing a Boston (1976), ha nuovamente tirato il cappello in aria, stavolta dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza presso la Fordham University (1979). Dopo gli inizi nel campo forense, specializzato in diritto del lavoro e dell’occupazione, ha preso posto anche nel consiglio d’amministrazione del ‘Saint Vincent’s Hospital’ e ‘The School of the Holy Child’ a Harrison, nei pressi della grande mela. John è padre di cinque figli, avuti da Denise Walter.

WOODY JOHNSON – Il cognome tradisce il legame con uno dei marchi più celebri nel campo sanitario, la Johnson&Johnson, fondata sul finire dell’800’. Il filantropo nasce a New Brunswick, nel New Jersey, 64 anni fa e la beneficienza fa da sfondo alla sua carriera da uomo d’affari. Johnson ha raccolto fondi per la cura delle malattie autoimmuni e ha fornito finanziamenti anche per la ricerca sul diabete, dopo che la figlia Casey ne è stata colpita.

Quindi, la decisione di acquistare i New York Jets per la cifra spaventosa di oltre 600 milioni di dollari e dopo aver tentato di spostarne la dimora a Manhattan, ha costruito insieme ai ‘giganti’ Tisch e Mara, il Meadowlands Stadium, teatro del Super Bowl nel maggio scorso. L’impegno di Johnson travalica i confini dello sport, degli affari e della filantropia, sconfinando anche nella politica dove ha finanziato a più riprese le campagne repubblicane ed è stato l’organizzatore della raccolta fondi per McCain nel 2008.

MB