Derby, dal piccione a 'Novembre'. Il day after è il giorno degli sfottò

08/11/2010 alle 16:31.

LAROMA24.IT - Al di là dei tre punti (anche se essenziali in casa giallorossa), della supremazia cittadina (comunque mai messa in discussione) e dello stop inferto alla capolista, al triplice fischio di Morganti termina il match. Non il derby. La particolarità della stracittadina della Capitale è tutta nel day after, nella sopportazione dei vinti e nell'euforia dei vincitori.

La particolarità della stracittadina della Capitale è tutta nel day after, nella sopportazione dei vinti e nell'euforia dei vincitori.

La mattina seguente gli strascichi della partita continuano. Per strada, al bar, in ufficio, tra amici o semplici conoscenti: è tempo di sfottò e prese in giro. Qualcosa a cui non si scappa, nella sola speranza di incassare per poi rifarsi alla prima occasione utile.

E così la prima vittima dell'ironia dissacrante dei supporter giallorossi non poteva che essere l'aquila Olimpia, simbolo dei biancocelesti. Aquila? Piuttosto un altro pennuto, come si chiedevano ieri i supporter romanisti allo stadio per il mancato volo: "ma il piccione dove sta?". Mentre qualcuno ha proposto un nuovo inno per i cugini, suggerendo la canzone di Povia 'Vorrei avere il becco'.

Restando in tema canoro, ‘Novembre’ del Galopeira ha rivisitato in chiave derby il celebre testo di Giusy Ferreri. Ed è diventato: "A Novembre, la mia squadra la Roma è risorta / mentre a voi 'a pora Olimpia v'è morta / avete preso la sveja ancora na vorta"

Come dimenticare poi il famoso striscione "Oh noooooo" esposto all'Olimpico dai biancocelesti nella gara regalata all'Inter dello scorso anno. Bene, stavolta sono stati i giallorossi ad utilizzare il motto. Muslera arriva quasi a parare il rigore di Borriello? "Oh nooooo", gli passa sotto, è gol. Secondo penalty, tira Vucinic. "Oh noooooo", il uruguaiano è spiazzato.

Ci si mette anche Scaglia. Gesto irriverente del team manager che attacca l’adesivo proprio con tale scritta sulla lavagna luminosa del quarto uomo.

Mai visti così tanti ricci a Roma? Cosa è successo? E’ merito delle parole di Claudio Ranieri nel post-partita: "più vi lamentate per l’arbitraggio più i nostri tifosi godono come ricci".

Se il "non è giusto, non è giusto" del commentatore laziale Guido De Angelis passò alla storia, forse diventerà un nuovo tormentone anche il ripetuto "che vergogna" sul secondo rigore per il fallo a Julio Baptista.

Lo sfottò corre anche sul web, sui social network come . Gruppi come 'La Lazio ha una relazione complicata con le vittorie nel derby'  oppure 'Mamma...la Lazio ha perso me ridai la tuta dell inter' hanno visto un'adesione impressionante di utenti romanisti.

E ancora è tutto un proliferare di video, fotomontaggi, prese in giro contro il 'Profeta' Hernanes o il 'campionissimo' Zarate.

Chissà chi è stato il primo a dire che il derby non era una partita come tutte le altre. Chissà per quale squadra tifasse. Di sicuro sappiamo soltanto che doveva vivere a Roma.

E se è vero che il derby dura 360 giorni l'anno, vale anche la regola del pensare subito alla prossima partita. Però lasciateci godere ancora per un po'. Almeno per l'intera giornata odierna. E stasera il popolo giallorosso ha un appuntamento imperdibile che in pochi si lasceranno sfuggire: tutti davanti ai teleschermi per 'Lazialità in tv'

 

Andrea Palazzo