Doni, un gol e mezzo a partita sul groppone: l'ingaggio lo 'incatena' a Trigoria

17/08/2010 alle 17:57.

LAROMA24.IT - Ormai da un po' di tempo ad Alexander Doni non ne va più bene una. E in un ruolo come il suo, anche la fortuna conta eccome. L'ultimo episidio negativo in ordine di tempo la spedizione in Grecia per l'amichevole contro l'Olympiakos: in campo nel secondo tempo, quello della disfatta con quattro reti sul groppone. Mala sorte in questo caso, come detto, considerata la mancanza di responsabilità sulle reti incassate.

Ma il dato allarmante che emerge se si considerano le ultime 14 gare ufficiali rimanda ai 17 gol incassati con l'ex numero uno della Juventude tra i pali.

Una percentuale già elevata e, se aggiungiamo la prima uscita del 2010/2011 l'amichevole di venerdì scorso ad Atene, si arriva a 21 reti in 15 match. La media sale a quasi un gol e mezzo a partita (1,4 per l'esattezza). Solo in tre gare (tutte all'Olimpico), per altro due di Coppa Italia contro Udinese e Catania, Doni è riuscito a mantenere inviolata la propria porta.

La concorrenza di Julio Sergio ( e i rapporti non proprio idilliaci tra i due), il riscatto di e la collocazione stabile sul mercato di certo non giovano al brasiliano che si sente sempre più un ex in giallorosso.

Sembra passata un'eternità da quando, meno di un anno fa, si attendeva in maniera spasmodica il ritorno in campo di Doni ( visto che era stato assegnato ad Artur il compito di difendere il fortino giallorosso ), quando il numero 32 sembrava intoccabile e era stato giustificato il suo rinnovo contrattuale a cifre importantissime ( attualmente il terzo più pagato in serie A dopo i mostri sacri Buffon e Julio Cesar ).

Proprio il suo ingaggio rischia di 'incatenarlo' nella Capitale per un'altra stagione almeno. Un'annata che, probabilmente, trascorrerà da terzo nella lista degli estremi difensori a disposizione e che rende di fatto impossibile un 'rilancio' del giocatore. A Trigoria stanno cercando di piazzarlo da un po', ma lo stipendio e le recenti cattive prestazioni frenano i possibili offerenti. 

AP/ LR24