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LAROMA24.IT - Non cè estate che trascorra senza, il tormentone è un must associato al periodo vacanziero. Può trattarsi di un motivetto musicale che non se ne va dalla testa, una battuta che sale alla ribalta e, in chiave calcistica, un affare di mercato che si trascina in un tira e molla estenuante. Lestate 2010 è quella legata al nome di Nicolas Burdisso, in bilico tra i giallorossi e lInter proprietaria del cartellino. Una trattativa che va avanti da tempo, già a gennaio con largentino in prestito nella Capitale, Pradè e Branca discussero, senza trovare laccordo, per il passaggio del difensore a titolo definitivo alla corte di Ranieri. Giorni decisivi sbandierati, milioni che ballano, rimandi e ripensamenti.
Lestate 2010 è quella legata al nome di Nicolas Burdisso, in bilico tra i giallorossi e lInter proprietaria del cartellino. Una trattativa che va avanti da tempo, già a gennaio con largentino in prestito nella Capitale, Pradè e Branca discussero, senza trovare laccordo, per il passaggio del difensore a titolo definitivo alla corte di Ranieri.
Giorni decisivi sbandierati, milioni che ballano, rimandi e ripensamenti.
Ma se la questione-Burdisso sembra portare allesaurimento i tifosi romanisti cè da dire che a Trigoria, vista la carenza di risorse economiche, ormai si è vaccinati alle lunghe trattative.
Solo lestate 2005 trascorse senza titoloni di giornali. Il motivo è semplice: la Roma potè acquistare solo qualche parametro zero prima che la Fifa sospendesse il mercato della società di Rosella Sensi per la vicenda Mexes.
Andò diversamente nellestate successiva: con la telenovela Pizarro che vide anche in quella circostanza la Roma e i nerazzurri al centro della negoziazione. Spalletti chiedeva con insistenza il regista avuto ai tempi dellUdinese e che a Milano faticava a trovare spazio. Alla fine vinte le titubanze del giocatore e grazie alle telefonate di Totti si arrivò ad una soluzione parziale: passaggio in comproprietà del cileno a Roma.
Nel calciomercato per la stagione 2007/08 luomo dei desideri giallorossi aveva il nome di Cicinho. Il laterale era reduce da un brutto infortunio, costretto alla panchina a Madrid (o provato fuori ruolo da Schuster nelle prime uscite amichevoli) e con una voglia matta di approdare nella Roma dei brasiliani. Laccordo tra i dirigenti si trovò a fine agosto col trasferimento in giallorosso per 9 milioni di euro e un accoglienza trionfale a Fiumicino.
Lestate 2008 vide ancora unoperazione condotta tra Roma e Real: stavolta fu Julio Baptista a salutare i blancos sempre verso la fine della sessione di mercato. Il vero tormentone però quellanno fu legato ad Adrian Mutu e non andò a buon fine. Il rumeno accettò il passaggio alla Roma e quando mancava solo lufficializzazione ci fu il ripensamento con le rimostranze della piazza fiorentina e la minacce di dimissioni portate avanti da Prandelli. Un tormentone senza buon esito con i giallorossi che solo allora dirottarono le attenzioni sulla Bestia (solito acquisto concluso con fatica) e a sorpresa su Menez.
Mentre nella scorsa sessione di mercato non un solo nome ma una miriade di papabili numeri nove furono accostati ai lupi. Julio Cruz, considerato dagli addetti ai lavori ad un passo dalla Roma finì addirittura sullaltra sponda del Tevere. Tante le voci sul consolidato asse Roma-Madrid: il chiacchierato Alvaro Negredo lasciò le merengues per il Siviglia, Ruud Van Nistelrooy nonostante i tentativi del 31 Agosto rimase fino a gennaio nel suo club e Klas Jan Huntelaar considerato il sogno da tanti tifosi romanisti si trasferì al Milan. Roman Pavlychenko fu luomo che sembrò più vicino a diventare il centravanti giallorosso, nulla di fatto però col russo che rimase al Tottenham. Inchiostro sprecato e speranze infrante: arrivò Zamblera.
Andrea Palazzo