LAROMA24.IT - Nella storia delle competizioni mondiali, lItalia si è presentata ai nastri di partenza con soltanto un giocatore della Roma per ben cinque volte. Saranno sei con il Mondiale sudafricano.
Il primo solitario fu Paolo Barison, ala sinistra giallorossa per due anni con 62 presenze e 3 gol, che fece parte della spedizione italiana nel Mondiale del 1966 svoltosi in Inghilterra; gli azzurri quellanno uscirono dal torneo già nel girone di qualificazione a causa della sconfitta ormai divenuta storica contro la Corea del Nord. A trionfare furono gli organizzatori, gli inglesi.
Nel 1978 la storia è simile: organizzatori e campioni coincidono; lArgentina di Kempes e Passarella alza la coppa. LItalia finisce quarta, dopo aver perso la finalina con il Brasile per 2 reti a 1; a difendere tutto solo i vessilli giallorossi in quella rosa cera Paolo Conti, 7 anni a Roma e 175 presenze; estremo difensore ieri, procuratore sportivo oggi.
Facciamo un piccolo balzo in avanti e arriviamo a Spagna 1982; lItalia nonostante un inizio per niente brillante (3 pareggi nel girone di qualificazione e passaggio del turno grazie ai gol fatti), ingrana la marcia battendo Argentina, Brasile, Polonia e nella storica finale di Madrid dell11 luglio festeggia la vittoria battendo la Germania Ovest; protagonista indiscusso è il nostro Bruno Conti, unico romanista nellItalia di Bearzot, che fornisce assist a raffica e sigla anche un gol. Marazico, così venne soprannominato dopo il brillante mondiale, chiude il suo rapporto con la Nazionale con 46 presenze e 5 gol.
Otto anni più tardi è un altro grande romanista a rappresentare da solo Roma e la Roma: nei mondiali del 1990 organizzati da noi italiani, Giuseppe Giannini contribuisce a portare la nazionale del Belpease ad un passo dalla vittoria. Il Principe segna nel suo stadio Olimpico contro gli Usa il gol vittoria nel girone di qualificazione; lItalia finisce terza, dopo una bruciante sconfitta ai rigori in semifinale contro lArgentina di Maradona e Caniggia. La vittoria finale va alla Germania Ovest.
Arriviamo infine a Francia 1998. Ed è Gigi Di Biagio lunico romanista del gruppo azzurro. Il ricordo per il centrocampista non è sicuramente dei migliori; suo infatti lerrore decisivo dagli undici metri nei quarti di finale contro i padroni di casa, che vincono poi la competizione.
Per cinque volte quindi un solo romanista nelle file azzurre per il Mondiale. Saranno sei con il Sudafrica.
Addirittura in quattro occasioni invece nessun giallorosso venne convocato e successe nel 1950, nel 1970, nel 1974 e nel 1994. E non sono bei ricordi: eliminazione nella fase iniziale a gruppi nel primo e nel terzo caso, semifinale persa con la Germania e finalina disastrosa con il Brasile di Pelè nel secondo, e la sfortunata finale ad Usa '94 persa soltanto ai rigori col Brasile, con gli errori ormai storici di Baresi, Massaro e Robi Baggio.
Due i giallorossi convocati nel 34 (Ferraris e Guaita), nel 54 (Pandolfini e Galli) e nel 62 (Core de Roma Losi e Menichelli). Rispettivamente una vittoria finale, e due eliminazioni al primo turno.
In tre parteciparono al mondiale tedesco del 2006 che ha visto festeggiare per la gloriosa vittoria finale a Berlino i nostri Totti, De Rossi e Perrotta.
Furono poi quattro in Messico nel 1986, Nela, Ancelotti, Tancredi e Bruno Conti con l'Italia che esce dal torneo già agli ottavi contro la Francia; stesso numero nel 1938, anno che vide vestire la maglia azzurra altri quattro giallorossi, che vinsero poi il Mondiale, ospitato dalla Francia: Donati, Masetti, Monzeglio e Serantoni.
Il record di convocati riguarda invece i funesti mondiali del 2002 con lItalia eliminata già agli ottavi dalla Corea del Sud e dallormai celeberrimo scandaloso arbitraggio di Byron Moreno. I nostrani furono addirittura cinque: Panucci, Totti, Montella, Del Vecchio e Tommasi.
Giordano Giusti