'Chiudete quella fascia': l'out di destra è il più vulnerabile in termini di gol subiti

01/12/2009 alle 18:55.

LAROMA24.IT – Che la difesa della Roma sia un muro ormai sgangherato, fatiscente, molto più vicino all’idea di una groviera svizzera zeppa di buchi che ad un Linea Maginot pronta a reggere all’urto delle cariche avversarie, è segreto di pulcinella per tutti e soprattutto per gli avversari di giornata. I vari Ceravolo, Tavano, Adailton, Floro Flores, Maccarone (meglio fermarci la lista sarebbe fin troppo lunga) hanno approfittato delle carenze più o meno evidente della retroguardia giallorossa per sospingere la sfera alle spalle del portiere giallorosso di turno.

 

Dalla prima gara ufficiale di quest’anno, risalente alla partita di Europa League contro il Gent, fino a quella di Bergamo sono ben 33 le reti subite in 21 gare fin qui disputate dalla Magica, con una media poco lusinghiera di 1.57 gol a partita.

Se pensiamo poi che tra Campionato e Coppa non c’è ancora stata partita, tranne in Roma-Cska Sofia, nella quale gli sforzi dei nostri difensori siano stati premiati da un bel '0' nella casella dei gol subiti (siamo riusciti a prendere gol anche da squadre molto modeste, Gent e Kosice su tutte) è chiaro che Ranieri e i suoi devono lavorare, e molto, più che sulla difesa, su l'intera fase difensiva.

"I ragazzi si stanno impegnando, ce la stanno mettendo tutta, però alla prima azione non limpida da parte nostra si prende gol. Evidentemente non lavoriamo a sufficienza e dobbiamo fare meglio". Queste le ultime dichiarazioni del tecnico, conscio che la squadra deve ancora capire bene certi meccanismi difensivi.

Andando ad analizzare le modalità con cui la Roma ha subito le 33 segnature possiamo contare 4 reti da calcio fermo (3  punizioni e 1 rigore) e 7 provenienti da azione da calcio fermo. Il dato più significante è, però, sui gol presi su azione. Se i 7 dall'intera zona centrale e 5 dalla zona sinistra son in media, risulta più allarmante delle reti incassate con azioni provenienti dall'out di destra, il vero nervo scoperto della compagine giallorossa. Sono ben 9. In questa speciale classifica è il numero di segnature più alto. E il 27% del totale incassato.

Qualche esempio? Si va dal carneade Novak che in contropiede, approfitta dell'errore di Motta, della tardiva chiusura di Mexese degli scarsi riflessi di Artur per segnare il 2-3 di Kosice-Roma,  al contropiede vincente di Maccarone che vede in ritardo Burdisso e Mexes troppo molle nel contrastare l'avversario, fino alla dormita generale sul gol di Tavano, dove Mexes, Cassetti e Burdisso si perdono prima Pulzetti e poi l'ex romanista. Ma si potrebbe andare avanti ancora: dall'errore di Motta e poi di Mexes sul cross di Maggio e sul tiro non irresistibile di Lavezzi, su cui non si fa trovare pronto, al gol di domenica scorsa di Ceravolo, che approfitta di un buco grossolano di Motta e della debole opposizione di Juan.

L'impiego fuori ruolo di Burdisso, le amnesie di Motta e il pessimo inizio di stagione di Cassetti sono i motivi che hanno reso la fascia destra più vulnerabile di altre zone del campo. Ma anche l'assenza di un adeguato appoggio difensivo, che nel recente passato aveva fornito Rodrigo Taddei e che ora è lasciato alla generosità del 'tutto campo' Perrotta, fanno sì che quell'area sia la più scoperta.

Davide Liberatori