LAROMA24.IT - Un digiuno lungo quasi tre mesi. Dieci partite ufficiali per l'esattezza. Tanto è passato dall'ultimo gol realizzato con la maglia della Roma, in una gara ufficiale, da Mirko Vucinic. L'ultima volta che il montenegrino ha gonfiato la rete avversaria, infatti, risale al 30 luglio, nella gara inaugurale della Uefa Europa League contro i belgi del Gent all'Olimpico (il gol del definitivo 3-1 realizzato all'85').
Vucinic ha di recente rinnovato il contratto che lo legherà all'As Roma sino al prossimo 2013. Un rinnovo a cifre importanti per l'attaccante montenegrino, richiesto ufficialmente in estate da diversi club europei (Tottenham Hotspur su tutti). Un ingaggio a salire dai 3,3 milioni di euro lordi attuali sino ai 4,7 dell'ultimo anno di contratto.
Un fisico da prima punta (186 centimentri per 76 chilogrammi) ed il numero nove sulle spalle non sempre sono garanzia di prolificità sotto rete. E' proprio il caso di Vucinic che, complici anche i ciclici infortuni alla schiena ed al ginocchio che lo hanno colpito in carriera e che ne hanno senza dubbio condizionato il rendimento, è riuscito ad andare in doppia cifra solamente due volte in carriera.
Che Vucinic non sia un bomber di razza si sa, ma le sue polveri bagnate iniziano a destare qualche preoccupazione in casa Roma. Nella stagione in corso, infatti, Vucinic ha disputato 11 gare ufficiali realizzando la miseria di una rete ed in campionato è a secco addirittura dal 31 maggio scorso, Roma-Torino, ultima gara della stagione, quando il montenegrino realizzò al 74' il gol del momentaneo 2-1 per i giallorossi. Il montenegrino sta pagando, al momento, una condizione fisica non al top. Una parziale giustificazione delle sue prestazioni deludenti, non soltanto sotto l'aspetto realizzativo.
Quella in corso è la decima stagione in Italia per Vucinic (sei delle quali disputate con la maglia del Lecce e quattro con quella della Roma), che ha esordito in serie A il 18 febbraio del 2001 con i giallorossi salentini. Il bilancio complessivo di Vucinic con la maglia del Lecce è di 37 marcature in 118 presenze, per una media gol di 0,31. In questi numeri sono concetrati l'esplosione a suon di gol con Zeman e problemi fisici che, nei suoi ultimi mesi in Puglia, ne hanno condizionato un rendimento, comunque di gran lunga soddisfacente.
Nella stagione 2006/2007 Vucinic lascia il Lecce e si trasferisce alla Roma. Una stagione non certo esaltante quella d'esordio per l'attaccante montenegrino, che con la compagine capitolina timbra per appena 3 volte il cartellino in 34 partite disputate tra campionato, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, il tutto per una media-gol di 0,09, la stessa delle prime otto giornate di campionato di quest'anno. L'infortunio che aveva condizionato il suo finale di stagione, l'anno precedente, non è ancora alle spalle. A ciò si aggiungono le difficoltà del passaggio da una realtà che ha l'obiettivo della salvezza ad una in lotta per i vertici.
L'anno seguente, stagione 2007/2008, Vucinic si riscatta parzialmente realizzando 15 gol in 48 presenze tra campionato, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, per una media-gol di 0,31, la stessa maturata nei sei anni al Lecce. Il gioco di Spalletti esalta le qualità del giocatore. Schierato sull'esterno nella batteria dei trequartisti del celebre 4-2-3-1 romanista, oppure chiamato a sostituire il Capitano come perno offensivo. Nel finale di campionato Vucinic guida la ricorsa all'Inter con reti spettacolari e da campione.
Arriviamo alla scorsa stagione, 2008/2009, che si conclude con 16 reti in 37 gare disputate tra campionato, Champions League e Coppa Italia, per una media-gol di 0,43. La migliore di Vucinic nella Capitale, nonostante si tratti di cifre non esaltanti. Almeno per un calciatore come lui, costato alla Roma oltre 20 milioni di euro e con la costante attesa di una definitiva consacrazione. A conti fatti, compresa la stagione in corso il bottino di Vucinic con la maglia della Roma è di 35 gol in 130 presenze, con una media-gol complessiva di 0,27.
Numeri alla mano, quindi, potremmo definire Vucinic come un centravanti atipico, di movimento, ma che non vive per il gol. In carriera, infatti, dal suo approdo in Italia (nel 2001) ad oggi, ha totalizzato 72 reti in 248 presenze, per una media-gol totale di 0,29.
Se queste sono le sue prerogative rimane il fatto che il problema più evidente dell'attaccante non sembra solo legato alle caratteristiche tecniche. La discontinuità e la mancanza di cattiveria agonistica lo hanno frenato sino ad oggi. Lo scoglio da superare appare anche psicologico: sbloccarsi e rendersi conto delle proprie potenzialità.
Difficoltà che lo stesso Vucinic ha candidamente ammesso ieri di ritorno da Milano: "Ho provato a segnare ma ho sbagliato ancora. Il gol sta diventando un problema per me. Ci penso e cercherò di dare il massimo. Proverò a sbloccarmi e segnare già contro il Fulham. I tifosi aspettano un gol. Come si fa con un numero 9.
Tommaso Veneri