Se Rosetti non avesse dato quel rigore.... ma se Doni prima o poi ne parasse uno?

19/10/2009 alle 17:17.

LAROMA24.IT – Lontano dal placarsi le polemiche sul contestato rigore concesso al Milan dall’arbitro Rosetti nel match di ieri sera contro la Roma che fino a quel momento conduceva a San Siro. Tanti, tantissimi tifosi della Roma – e non solo - si chiedono come sarebbe terminato l’incontro se Ronaldinho non avesse avuto l’opportunità di andare sul dischetto e conquistare il pareggio per i rossoneri. Ma quanti tifosi romanisti, in quei secondi intercorsi tra il posizionamento della palla sul dischetto e il tiro del riccioluto brasiliano, avranno confidato in una parata del portiere..



Donieber Alexandre Marangon
, in arte Doni appunto, approda alla Roma con il campionato 2005/2006 e in poco tempo spoglia Curci dalla maglia di titolare. Prestazioni da subito convincenti, grande sicurezza tra i pali, ma un punto debole: i rigori. Dalla data del suo esordio, avvenuto nel derby Roma – Lazio del 23 ottobre 2005 (terminata 1-1), con Doni tra i pali sono stati fischiati contro la squadra giallorossa in campionato 18 rigori.



Questi i giocatori andati al tiro dagli undici metri:

- nel 2005/2006 Kaka e Amoroso per il Milan, Pellissier per il Chievo, Flachi per la Sampdoria, Vucinic per il Lecce e Toni per la ;

- nel 2006/2007 Materazzi per l’Inter, Lucarelli per il Livorno, Parisi per il Messina, Oddo per la Lazio, ancora Flachi per la Sampdoria e Ibrahimovic per l’Inter;

- nel 2007/2008 Mutu per la , Ibrahimovic per l’Inter e Rocchi per la Lazio;

- nel 2008/2009 Di Natale per l’Udinese, Corradi per la Reggina e Balotelli per l’Inter.

Ebbene, solo in un’occasione il ventottenne della Roma è riuscito ad ipnotizzare l’attaccante, nel settembre 2006, in un
Roma – Inter in cui Ibrahimovic non seppe fare meglio che spararla addosso al brasiliano. Per la cronaca, la Roma fu comunque sconfitta per 0-1 (gol di Crespo).



E come dimenticare la batteria dei rigori che determinò l’assegnazione della Supercoppa del 26 agosto 2008: ben 7 quelli tirati dai nerazzurri (Ibrahimovic, Balotelli, Stankovic, Maxwell, Cambiasso, Jimenez e Zanetti), uno solo - quello si Stankovic - non andò a segno, ma solo grazie alla traversa.



Ancor più triste per i tifosi il ricordo della batteria di rigori che portò all’esclusione della Roma dalla , lo scorso 11 marzo, contro l’. Per i pochi (fortunati) che non la ricordassero, negli ottavi di finale la Roma affrontò i Gunners. Andata in terra londinese: dopo 90 minuti di grande sofferenza la Roma uscì sconfitta dall’Emirates proprio grazie a un rigore conquistato – e poi trasformato – da Robin van Persie. Esecuzione perfetta, palla a destra, Doni a sinistra. La partita di ritorno all’Olimpico, vide una Roma falcidiata dagli infortuni ma con un gran cuore recuperare il gol di svantaggio grazie alla marcatura di Juan. Dopo 120 minuti e ben otto rigori calciati da ciascuna delle contendenti, la Roma abbandonò la competizione. Per l’ sul dischetto andarono Eduardo, Van Persie, Walcott, Nasri, Denilson, Tourè, Sagna, Diaby. E Doni, per un attimo, fece sognare i tifosi, parando il primo tiro di Eduardo. Ma, poi, il buio… Pur intuendo qualche traiettoria, il non riuscì a conquistarsi il ruolo di “eroe”.

Quel ruolo che, invece, nel luglio 2007 la stampa brasiliana gli attribuì definendolo come l’ “eroe di Maracaibo”. Nella semifinale di Coppa America contro l’Uruguay, risoltasi ai calci di rigore, Doni ne parò ben due, a Forlan e Lugano, portando la Selecao in finale. «Ho vissuto una notte da Taffarel» disse, ricordando la finale del ' 94 vinta ai rigori dalla nazionale brasiliana. E aggiunse: “Parare i rigori è una mia specialità. Quando ero in Brasile, nella stagione 2003, ho neutralizzato otto tiri dal dischetto su undici".

L'altro ieri Doni, a onor del vero, rientrava da una lunga convalescenza: l’ultimo incontro in campionato per lui lo scorso aprile nello sfortunato derby perso per 4-2. I romanisti aspettano ancora, fiduciosi…