LESIONE DI SECONDO GRADO ALL'ILEO-PSOAS: ossia?

27/02/2009 alle 18:12.

LAROMA24.IT - L'ultima tegola in casa Roma (l'ennesima) capita a Simone Perrotta, che secondo bollettino medico ha riportato una lesione muscolare di secondo grado a livello dell’ileo-psoas. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Il potente e profondo muscolo ileo-psoas è il principale protagonista nel determinare la posizione del bacino e del tratto lombare e, di conseguenza, dell'intera postura. E' il più potente flessore dell'anca. La sua forza supera perfino quella del quadricipite femorale. L'ileopsoas con le sue notevoli dimensioni, è dotato di due ventri muscolari: ha una larga origine su tutta la faccia interna dell'ala iliaca (muscolo iliaco) e una sui processi trasversi, sui corpi vertebrali e sui dischi dell'ultima vertebra toracica (D12) e delle vertebre lombari (muscolo grande psoas).

Il potente e profondo muscolo ileo-psoas è il principale protagonista nel determinare la posizione del bacino e del tratto lombare e, di conseguenza, dell'intera postura. E' il più potente flessore dell'anca. La sua forza supera perfino quella del quadricipite femorale. L'ileopsoas con le sue notevoli dimensioni, è dotato di due ventri muscolari: ha una larga origine su tutta la faccia interna dell'ala iliaca (muscolo iliaco) e una sui processi trasversi, sui corpi vertebrali e sui dischi dell'ultima vertebra toracica (D12) e delle vertebre lombari (muscolo grande psoas). Le lesioni traumatiche del muscolo ileopsoas causano

una zoppia a carico del treno posteriore. La predisposizione agli infortuni muscolari degli adduttori può dipendere da  ipoestensibilità e deficit di forza dell’ileo psoas omolaterale probabilmente condizionano l’adduttore, che ha una componente flessoria, e quindi ha dovuto sopperire all’ipovalidità

dell’ileo psoas con un sovraccarico che ha predisposto alla lesione da trauma indiretto. Il decorso accelerato o meno della riabilitazione sembra essere notevolmente condizionato da:

• bendaggio compressivo precoce, che se non effettuato (2 casi) condiziona i tempi di guarigione e

di dimissione più lunghi;

• inizio della terapia entro 2 giorni dal trauma, poiché nei 2 casi in cui la terapia è iniziata dopo vari

giorni dal trauma, una volta superata la fase acuta e sub acuta in cui si può indirizzare la

cicatrizzazione, i tempi di dimissione sono stati maggiori;

• terminare le fasi di ricondizionamento, rinforzo e recupero dell’estensibilità: se ciò non accade è

assai probabile una recidiva