CHAMPIONS LEAGUE, le schede delle possibili avversarie

19/12/2008 alle 11:58.

LAROMA24.IT - In vista del sorteggio che avrà luogo a Nyon questo venerdì, laroma24.it presenta le sei possibili avversarie della Roma. Storia, precedenti, cammino europeo e rosa delle sei possibili avversarie dei giallorossi. SPORTING CLUBE DE PORTUGAL Storia: Società fondata nel 1906, lo Sporting Clube de Portugal è una polisportiva con sede a Lisbona che comprende, oltre alla squadra di calcio, oltre venti attività agonistiche che vanno dall’atletica alla capoeira, dal pugilato alla pesca sportiva. È una delle sole cinque squadre ad aver conquistato il titolo portoghese, insieme a Benfica, Porto, Boavista e Belenenses e con i suoi 18 successi (l’ultimo nel 2002) è al terzo posto dietro alle due storiche big lusitane. Nel palmares vanta anche 15 coppe nazionali (ultima nello scorso anno) e sei supercoppe oltre alla Coppa delle Coppe del 1964, vinta per 1-0 contro gli ungheresi dell’MTK nella ripetizione della finale, dopo che il primo incontro si era concluso in parità per 3-3.

LAROMA24.IT - In vista del sorteggio che avrà luogo a Nyon questo venerdì, laroma24.it presenta le sei possibili avversarie della Roma. Storia, precedenti, cammino europeo e rosa delle sei possibili avversarie dei giallorossi.

SPORTING CLUBE DE PORTUGAL

Storia: Società fondata nel 1906, lo Sporting Clube de Portugal è una polisportiva con sede a Lisbona che comprende, oltre alla squadra di calcio, oltre venti attività agonistiche che vanno dall’atletica alla capoeira, dal pugilato alla pesca sportiva. È una delle sole cinque squadre ad aver conquistato il titolo portoghese, insieme a Benfica, Porto, Boavista e Belenenses e con i suoi 18 successi (l’ultimo nel 2002) è al terzo posto dietro alle due storiche big lusitane. Nel palmares vanta anche 15 coppe nazionali (ultima nello scorso anno) e sei supercoppe oltre alla Coppa delle Coppe del 1964, vinta per 1-0 contro gli ungheresi dell’MTK nella ripetizione della finale, dopo che il primo incontro si era concluso in parità per 3-3.

Stadio: Gioca gli incontri casalinghi allo stadio José Alvalade, dal nome del primo presidente onorario del club. L’impianto, inaugurato nel 1956, è stato completamente ristrutturato e modernizzato in occasione degli europei di calcio del 2004. La nuova struttura ha visto la luce il sei agosto del 2003 con un incontro amichevole tra lo Sporting e il Manchester United. La capienza attuale è di 50095 posti, tutti a sedere e tutti coperti. Durante Euro2004 ha ospitato quattro incontri, tra cui il quarto di finale tra Francia e Grecia e la semifinale tra i padroni di casa e l’Olanda, è stato inoltre sede della finale di Coppa Uefa del 2005 che ha visto il successo in rimonta del Cska Mosca proprio contro lo Sporting. È uno dei trenta stadi “a cinque stelle” secondo la classificazione dell’Uefa.

Precedenti: Un solo precedente tra Roma e Sporting, risale alla scorsa quando i giallorossi si imposero 2-1 all’Olimpico e impattarono per 2-2 a Lisbona con la punizione di Pizarro deviata da Anderson Polga nei minuti finali. Positivo il saldo complessivo nei confronti delle squadre portoghesi: 7 vittorie (4 in casa e 3 in trasferta), 4 pareggi (2-2) e 3 sconfitte (1-2), con il solo Benfica capace di imporsi a Roma, nei quarti di Uefa del 1983. In totale 4 passaggi del turno per la Roma e due eliminazioni negli scontri diretti con le squadre lusitane.

Cammino europeo: Qualificata agevolmente nel gruppo C con 12 punti, dietro al . Bottino pieno nelle quattro sfide contro Shakhtar e Basilea, due sconfitte pesanti contro i blaugrana. Per lo Sporting si tratta della prima qualificazione agli ottavi di dopo quattro eliminazioni nella fase a gironi.

Rosa: Dal 2005 è allenato dall’ex biancoverde Paulo Bento. Squadra dalla vocazione offensiva, ha in Liedson e João Moutinho le stelle internazionali. Nell’ultima campagna acquisti ha perso lo svedese Farnerud e il montenegrino Purovic ma ha riscattato Izmailov e Grimi da Lokomotiv Mosca e Milan, ha riportato alla base l’ex Fábio Rochemback. Dal Porto è arrivata l’eterna promessa Helder Postiga, reduce dall’ennesima esperienza negativa all’estero con appena 8 presenze in Grecia, con la maglia del Panathinaikos mentre dal Valencia ha firmato per tre anni la meteora interista, Marco Caneira, già protagonista con la maglia dello Sporting nel 2006. Per rinforzare la difesa è rientrato dal prestito all’Ael Limassol il giovane under 21 Daniel Carriço, schierato titolare nelle ultime due giornate di a qualificazione ormai raggiunta. Lo schieramento titolare prevede Rui Patricio tra i pali, una difesa a quattro con il capitano Anderson Polga insieme a Grimi, Tonel e Abel, un centrocampo molto tecnico con Moutinho, Rochemback, Romagnoli e Izmailov a rifornire l’intoccabile Liedson e Postiga, con l’esperto Derlei, campione d’Europa con la maglia del Porto, come alternativa.

 



Storia: Il Club Atletico de Madrid nasce nel 1903 per opera di tre studenti baschi che fondano una filiale dell’Athletic Bilbao nella capitale, col nome di Athletic Club de Madrid. Nel 1939 la società si fonda con l’Aviacion Nacional e assume la denominazione di Athletic Aviacion Club, sotto la quale vince il primo titolo nazionale appena un anno dopo. Dal 1947 passa al nome attuale per volere del dittatore Francisco Franco che vieta alle società sportive sia i nomi stranieri che i riferimenti militari. Vive il momento di massimo splendore negli anni ’60, vincendo per tre volte la Liga spagnola e trionfando nella Coppa delle Coppe del 1962 contro la e perdendo l’anno dopo, in finale, dagli inglesi del Tottenham. Negli anni ’70 vince ancora una volta il titolo e nel 1974 sfiora la Coppa dei Campioni, sconfitta in una doppia finale dal Bayern Monaco dopo aver visto sfumare il sogno di vittoria solo al 120’, col gol di Schwarzenbeck a pareggiare il vantaggio di Aragones. Nonostante la sconfitta i “colchoneros” giocano la Coppa Intercontinentale per la rinuncia dei bavaresi campioni d’Europa e battono l’Independiente diventando la prima e unica squadra a diventare campione del Mondo pur senza fregiarsi del titolo continentale. Passato sotto la guida dell’estroso presidente Gil nella seconda metà degli anni ’80, torna sul trono di Spagna nel 1996, a vent’anni di distanza, prima di cadere in una profonda crisi societaria che culmina con la retrocessione nel 2000. Torna in Primera Division due stagioni dopo e conquista la qualificazione alla per la prima volta dopo undici anni nel 2008. Il palmares complessivo è tra i più ricchi di Spagna: nove volte campione di Spagna (dietro solo a Real Madrid e ), stesso numero di successi in Coppa del Re (quarta dietro alle due big e all’Athletic Bilbao), una Supercoppa spagnola nel 1985, una Coppa delle Coppe e un’Intercontinentale.

Stadio: Dal 1966 gioca le sue partite casalinghe allo stadio Vicente Calderon (ex Estadio Manzanares dal nome del fiume che bagna la capitale spagnola), il primo impianto spagnolo a ricevere, nel 2003, le cinque stelle dell’Uefa. Progettato da Javier Barroso e Miguel Ángel García Lomas, ha una capienza di 54.851 posti e nel 1982 ha ospitato tre incontri del girone 4 di Coppa del Mondo (Francia – Austria, Francia – Irlanda del Nord e Austria – Irlanda del Nord). A partire dalla stagione 2010/11 e nonostante le proteste di una fetta considerevole della tifoseria, l’Atletico si trasferirà nell’Estadio de la Peineta che verrà ampliato fino a 73.000 posti e sarà l’impianto olimpico per Madrid 2016 in caso di vittoria della candidatura spagnola.

Precedenti: L’unico precedente tra Roma e Atletico Madrid risale alla Coppa Uefa ’98-’99 e vide il doppio 2-1 degli iberici che si imposero in casa e rimontarono all’Olimpico l’iniziale svantaggio, favoriti dall’espulsione di Wome nel primo tempo. Saldo negativo per la Roma contro formazioni spagnole nelle sfide ad eliminazione diretta: i giallorossi hanno passato il turno 3 volte (contro il Saragoza nel 1963, contro il Valencia nei sedicesimi di Uefa del ’91 e contro il Real Madrid negli ottavi della passata ) contro 4 eliminazioni (contro il Saragoza, ai rigori, nel primo turno di Coppa delle Coppe dell’87, contro il Valencia nella semifinale di Coppa delle Fiere del 1963, contro l’Atletico Madrid e, l’ultima, contro il Villareal negli ottavi di Uefa del 2004). In totale per la Roma, 11 vittorie, 3 pareggi e 12 sconfitte contro formazioni spagnole, 33 i gol segnati e 37 quelli subiti.

Cammino europeo: Inserita nel gruppo D, uno dei più difficili della competizione, con PSV, Marsiglia e Liverpool, la quasi matricola terribile non ha avuto difficoltà a qualificarsi con 12 punti, imponendo due pareggi per 1-1 al Liverpool. Bottino pieno contro gli olandesi, quattro punti contro il Marsiglia (il pari all’ultima giornata è costata la testa del girone) ma il successo interno contro i francesi è stato macchiato da episodi di razzismo che hanno portato alla dello stadio.

Rosa: Paradossalmente la qualificazione in dopo oltre un decennio è avvenuta proprio nella prima stagione senza il giocatore di maggior talento, Fernando Torres. Per il ritorno sul palcoscenico più importante i colchoneros hanno fatto le cose in grande con una campagna acquisti di tutto rispetto. Rientrato a Milano il Abbiati e ceduto al Benfica l’ex fenomeno Reyes (oltre a Thiago Motta finito al dopo un anno di tormenti fisici), a Madrid sono arrivati l’ex della nazionale francese Gregory Coupet (che non ha ancora convinto pienamente e si gioca il posto con Leo Franco), i centrocampisti Paolo Assunção dal Porto e Banega dal Valencia, i difensori Heitinga (dall’Ajax) e Ujfalusi (fine contratto dopo l’esperienza ) e l’attaccante Sinama Pongolle, reduce da due buone stagioni al Recreativo Huelva, oltre al ritorno di Maniche, ceduto in prestito per 6 mesi all’Inter e non riscattato dal club nerazzurro. Squadra assolutamente imprevedibile quella guidata dal tecnico Aguirre, ha nella coppia offensiva Agüero – Forlan due micidiali bocche da fuoco senza dimenticare gli inserimenti di Luis , già campione d’Europa con la maglia del Liverpool ai danni del Milan e del nazionale argentino Maxi Rodriguez. Da registrare la difesa, soggetta a pericolosi cali di concentrazione, costretta a fare i conti col binomio Leo Franco – Coupet tra i pali e certamente il reparto più fragile dei biancorossi.

 

Storia: Fondato nel 1923, per oltre settant’anni ha giocato esclusivamente nelle serie inferiori fino alla stagione 1997-98, anno della promozione in Primera Division grazie al quarto posto finale e ai play-off superati in virtù dei gol segnati in trasferta (0-0 e 1-1 i due risultati) contro il Compostela. Raggiunge la prima qualificazione in una competizione europea nel 2002 ma il cammino in Intertoto si interrompe nel derby iberico contro il Malaga. Ci riprova l’anno seguente, sempre partendo dall’Intertoto, con esiti decisamente più soddisfacenti: tra lo stupore generale il “sottomarino giallo” elimina avversari più quotati in Coppa Uefa come Galatasaray, Celtic e Roma prima di cedere in semifinale ancora in un derby spagnolo, stavolta contro il Valencia. Nella stagione successiva si qualifica nuovamente in Uefa tramite l’Intertoto e viene eliminato ai quarti di finale dai sorprendenti olandesi dell’Az Alkmaar dopo aver estromesso la Lazio nel girone di qualificazione, pareggiando per 1-1 all’Olimpico. A fine anno arriva la prima qualificazione ai preliminari di e per gli esordienti terribili il cammino sarà esaltante: superato l’Everton nel turno di qualificazione, la squadra guidata dal cileno Pellegrini si impone in un girone equilibratissimo con Benfica, Lilla e Manchester United, relegando gli inglesi all’ultimo posto. Favoriti dal sorteggio morbido, si qualificano ai quarti di finale superando con due pareggi i Rangers Glasgow, prima di eliminare la favorita Inter di Roberto Mancini ribaltando il 2-1 di San Siro con un gol di Arruabarrena. La favola si interrompe in semifinale per mano dell’, che vince col minimo scarto a Londra e resiste all’assedio dei gialli che si infrange definitivamente al 90’con il rigore fallito da Riquelme. Non va meglio nelle due stagioni successive, prima eliminato dai modesti sloveni del Maribor nella finale di Intertoto e poi estromesso nei sedicesimi di Uefa dai futuri campioni dello Zenit. Di fatto vuoto il palmares del Villareal che può annoverare solo un primo posto nella classifica Iffhs (l’istituto internazionale di statistica del calcio) del mese di dicembre del 2004.

Stadio: Gioca i suoi incontri casalinghi nello stadio “El Madrigal”, che ha una capienza di 23.000 posti, tutti a sedere. L’impianto, inaugurato nel 1923, ha subito svariati lavori di ampliamento e ammodernamento, il più importante dei quali si è reso necessario dopo la storica qualificazione alla per rendere a norma lo stadio. La sala stampa è stata ampliata ed è stato creato uno spazio apposito per i controlli anti-doping ma la novità più caratteristica è nella facciata interamente ricoperta di piastrelle gialle che donano al Madrigal l’aspetto di un vero e proprio sottomarino.

Precedenti: Nonostante la giovane storia europea del club, il Villareal ha incrociato le armi con la Roma nella stagione 2003-04 superando la squadra guidata da Fabio Capello negli ottavi di Coppa Uefa. Sconfitti per 2-0 al Madrigal, con una formazione largamente rimaneggiata, i giallorossi non riuscirono a ribaltare completamente il risultato subendo la rete decisiva di Anderson nell’unica vera azione degli iberici, fino a lì alle corde dalle reti di e Cassano.

Cammino europeo: Sorteggiati nuovamente nel girone assieme al Manchester United, passano il turno con soli 9 punti, frutto di due vittorie casalinghe (col minimo scarto contro il Celtic, in goleada sull’Aalborg), tre pareggi (due, senza reti col Manchester, stesso risultato ottenuto contro gli inglesi nel 2005) e una sconfitta ininfluente a Glasgow a qualificazione già ottenuta ma che è costata il primo posto del girone.

 

Storia: Fondato nel 1899, il Lyon Olympique era strutturato inizialmente come una polisportiva. Solo nel 1950 la squadra di calcio adotta la denominazione Olympique Lyonnais distaccandosi dal resto del club. Detiene il record di 29 partecipazioni consecutive alla Ligue 1 prima di retrocedere al termine della stagione 1982/83 ma in tre decadi non riesce mai a lottare per il titolo, vincendo solo tre coppe di Francia e una Supercoppa. La svolta arriva nel 1987, quando la società viene rilevata dall’ambizioso affarista Jean-Michel Aulas che promette l’immediato ritorno nella massima categoria e la qualificazione alle coppe europee entro cinque anni. La promessa viene mantenuta e nel 1992 il Lyon torna a giocare la Coppa UEFA uscendo al secondo turno per mano dei turchi del Trabzonspor. Nel 1999 il gruppo Pathé, leader nell’industria dell’intrattenimento francese, entra a far parte della società con il 34% delle azioni, fornendo immediatamente capitali per allestire una squadra in grado di vincere per la prima volta il campionato. Secondo nel 2001, il Lyon inizia, l’anno succesivo la sua incredibile striscia di trionfi dominando la Ligue 1 ininterrottamente senza mai trovare avversari in grado di reggere gli impressionanti ritmi di una squadra che, nonostante i cambi di allenatore (Santini, poi Le Guen dal 2002 al 2005, Houllier fino al 2007 e Perrin nella stagione scorsa) miete record su record oltralpe conquistando anche sei Supercoppe (serie interrotta quest’anno dal Bordeaux) e una Coppa nazionale (nel 2008 contro il P.S.G.). Meno altisonante è il palmares europeo, in cui il Lyon annovera solamente una vittoria nella Coppa Intertoto del 1997 e una semifinale nella Coppa delle Coppe del 1964 (eliminati dopo due pareggi dai futuri campioni dello Sporting Lisbona).

Stadio: Gioca le sue partite casalinghe allo stadio “Gerland”, dal nome del quartiere in cui è stato costruito e classificato a 4 stelle dall’Uefa. L’impianto, sorto nel 1920, è stato ampliato nel 1960 fino alla capienza di 50.000 posti eliminando la pista ciclabile ma il restyling più importante si è avuto in occasione dei mondiali di Francia del 1998, con la riduzione della capienza a 41.044 posti tutti coperti, la ricostruzione integrale delle due tribune e la rimozione della pista d’atletica per avvicinare gli spettatori al campo di gioco. Ha ospitato ben sei incontri del Campionato del Mondo tra cui quello tra i padroni di casa e la Danimarca e il quarto di finale tra Croazia e Germania. Per il 2010 è prevista la realizzazione di un nuovo stadio da 63.000 posti, provvisoriamente denominato OL Land e destinato a prendere il nome di uno dei marchi commerciali che ne finanziano la costruzione. La “Gerland” sarà destinato, quindi, ad essere utilizzato prevalentemente per gli incontri di rugby.

Precedenti: Dolce ricordo per la Roma che nell’unico precedente, datato 2007, si impose contro i lionesi, tra i favoriti per la conquista della vincendo 2-0 fuori casa dopo il pari senza reti dell’Olimpico. Ampiamente favorevole il saldo contro le formazioni francesi: 2 successi negli scontri ad eliminazione diretta (Lyon e Bordeaux, seppellito da sette reti negli ottavi di Uefa del 1991) e una sconfitta (nei quarti di Coppa delle Coppe del 1992 per mano del Monaco). In totale nove incontri con 5 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta, 15 gol segnati e solo 3 subiti, di cui uno solo in casa ad opera dello Starsburgo nel girone di Uefa del 2006.

Cammino europeo: Dopo l’incerto pareggio casalingo in rimonta, la squadra di Puel ha imposto il pari al Bayern Monaco all’Allianz Arena prima di conquistare nove punti contro Steaua Bucarest (a dir poco rocambolesco il 5-3 in Romania) e , battuta al Franchi nello scontro diretto che ha estromesso matematicamente i toscani dalla . A qualificazione ottenuta, i francesi hanno sperperato la possibilità di chiudere in testa il girone F perdendo 3-2 in casa contro Toni e soci dopo uno sciagurato primo tempo chiuso sul 3-0 per i bavaresi.

Rosa: Dopo la deludente campagna europea della passata stagione la squadra è stata rinnovata non senza cessioni importanti. Il Coupet ha scelto l’avventura spagnola trasferendosi all’Atletico Madrid e il gioiellino Ben Arfa è passato al Marsiglia per 12 milioni di euro rimpinguando le casse del club. Lasciano la Gerland in via definitiva anche il ceco Baros (da tempo fuori dai programmi della società e già in prestito in Premier League negli ultimi sei mesi), lo svizzero Patrick Muller (tormentato dai guai fisici e passato al Monaco), l’esterno Squillaci (anche lui in Spagna, ma al Siviglia) e il secondo Roux, lasciato libero e ancora senza squadra.

Importanti gli investimenti in entrata con l’arrivo, dal Nancy, del talentuoso Lloris, seguito anche dal Milan e del mediano camerunense Makoun dal Lilla, pagato quasi 15 milioni di euro. Sempre per il centrocampo, è giunto dal Metz il nazionale bosniaco
e, ancora dal Nancy, il giovane brasiliano Ederson, soffiato a Real Madrid e Manchester United, mentre difesa e attacco sono stati puntellati con gli innesti di Mensah (meteora del Chievo, rinato a Rennes) e Piquionne (nazionale francese, dal Monaco). Solido in tutti i reparti ha nell’enfant prodige Benzema la stella indiscutibile in un attacco che ha perso Ben Arfa ma ha ritrovato Fred, rientrato pienamente in squadra dopo i continui tira e molla sul rinnovo contrattuale. Nella difesa a quattro trova posto, sulla corsia sinistra, il campione del mondo Fabio Grosso, reduce da una prima stagione in chiaroscuro in terra di Francia. Davanti alla difesa i due mediani Makoun e Toulalan garantiscono corsa e fisicità e permettono a Puel di schierare due punte con Juninho in appoggio.

 

Storia: La società polisportiva spagnola di Madrid è stata fondata il 6 Marzo 1902 e composta principalmente da una sezione cestistica ed una calcistica. Nel corso degli anni il Real Madrid è riuscito a imporsi a livello nazionale e internazionale, cogliendo una serie notevole di vittorie, tra cui i 9 successi nella (primato). La squadra fu eletta Club del Secolo dalla FIFA il 23 dicembre 2000. In patria si è aggiudicata per 31 volte il campionato nazionale, giungendo 17 volte seconda e 7 volte terza. Si è aggiudicata per 17 volte la coppa nazionale (Copa del Re) ed in otto occasioni la Supercoppa mentre in ambito internazionale, oltre ai nove successi in Coppa dei Campioni, vanta due trionfi in Coppa Uefa, una Supercoppa Europea e tre Coppe Intercontinentali.

Stadio: La struttura è una delle più importanti e storiche d'Europa, assieme al Camp Nou di ,all' Old Trafford di Manchester, lo Stadio Olimpico di Roma, e il Meazza in San Siro di Milano e pochi altri. Ideato dall'architetto José María Castell, i lavori di costruzione iniziarono il 27 ottobre 1944. Originariamente chiamato Stadio Chamartin, fu inaugurato 14 dicembre 1947 e fu ribattezzato con l'attuale nome il 4 gennaio 1955 in onore del grande presidente Santiago Bernabéu. All' interno dell'impianto è presente il museo ufficiale del Real Madrid, oltre i numerosi ristoranti e la sede di Real Madrid Channel. Il Bernabéu è raggiungibile in Metropolitana con l'omonima fermata sulla linea 10. La capacità dello stadio è stata frequentemente modificata arrivando sino a 120.000 posti nel 1953. Sono poi state apportate diverse modifiche per modernizzare la struttura, arrivando ad una capienza di circa 70.000 posti a sedere (come previsto dai regolamenti UEFA che impediscono posti in piedi per le proprie competizioni). Nel 2003 la capacità dello stadio fu incrementata di 6.000 posti, arrivando agli attuali 80.354. Negli ultimi anni è stato preparato e annunciato un piano per dotare l'impianto di un tetto retraibile.100.000. (cit. Wikipedia)

Precedenti: Roma e Real Madrid hanno incrociato il proprio destino più volte negli ultimi anni. Nella stagione del ritorno nella massima competizione europea da parte dei giallorossi (2001/2002), furono proprio le merengues a battezzare la compagine capitolina imponendosi all'Olimpico per due reti ad uno grazie alle marcature di Figo e Guti ed al centro dal dischetto di . La sfida di ritorno, al Bernabeu, si concluse sul punteggio di 1-1 con reti di e Figo su rigore. Le due compagini si sono ritrovate contro anche 12 mesi dopo, sempre nella prima fase a gruppi. Anche in quella circostanza i blancos si imposero all'Olimpico, con un perentorio 0-3 timbrato Guti (doppietta) e Raul, ma la Roma si vendicò sbancando il Bernabeu grazie a . Nel 2004-2005 la storia si ripete. e Cassano portano in vantaggio la Roma a Madrid, ma le merengues reagiscono e due volte con Raul e poi con Figo (su rigore) e Roberto Carlos siglano un 4-2 che diventerà 0-3 nell'ultima sfida del girone quando, trascinati da Figo, autore di una doppietta, e Ronaldo, i campioni di Spagna strappano il pass per gli ottavi chiudendo la Caporetto dei giallorossi, eliminati con un solo punto all'attivo in sei gare disputate. L'ultimo atto della sfida infinita è andato in scena nella scorsa primavera agli ottavi di finale. La Roma si è imposta in rimonta per 2-1 all'Olimpico, con Pizarro e Mancini a rispondere al vantaggio iniziale di Raul. Medesimo punteggio anche al Bernabeu, sempre a favore dei giallorossi, che con Taddei e Vucinic hanno reso vano il momentaneo pari di Raul, garantendo alla società di Sensi l'accesso ai quarti di finale per il secondo anno consecutivo.

Cammino europeo: Inserito come testa di serie nel gruppo H insieme a , Zenit San Pietroburgo e Bate Borisov, il Real Madrid si è qualificato agli ottavi di finale classificandosi seconda. Nella gara d'esordio, successo agevole ai danni dei bielorussi piegati al Bernabeu da Sergio Ramos e Van Nistelrooy. La seconda sfida ha visto gli spagnoli cogliere un importantissimo successo in terra russa per 1-2 grazie al solito Van Nistelrooy ed alla sfortunata autorete di Hubocan che hanno vanificato il momentaneo pari di Danny. Nel doppio match contro la le merengues sono uscite con le ossa rotte, perdendo sia a Torino che a Madrid, subendo complessivamente quattro reti e siglandone soltanto una con Van Nistelrooy. Nelle ultime due gare gli uomini di Schuster hanno rimesso a posto le cose imponendosi in casa del Bate con rete di Raul e regolando con un secco 3-0 lo Zenit nel match conclusivo al Bernabeu, griffato Raul (doppietta) e Robben.

Rosa: L'arrivo nei giorni scorsi di Huntelaar è il segnale di una crisi senza fine. L'acquisto dell'ariete olandese servirà a sopperire all'assenza di Van Nistelrooy, ai box fino al termine della stagione. Il pessimo cammino nella Liga spagnola ha portato i vertici societari a sollevare dall'incarico di allenatore Bernd Schuster affidando la panchina all'ex di Siviglia e Tottenham, Juande Ramos. Nonostante ciò la rotta non sembra essersi invertita e la sconfitta nel "Clasico" contro il di sabato scorso ha tagliato definitivamente fuori il Real dalla lotta al titolo. In estate Van Der Vaart era andato a sostituire il partente Julio Baptista rinforzando la pattuglia orange, ma fino ad oggi l'ex talento dell'Amburgo ha lasciato intravedere ben poco. Davanti ai pali difesi da Casillas, la linea difensiva a quattro è la stessa dell'anno scorso con Marcelo e Sergio Ramos sulle corsie esterne e Pepe e Cannavaro centrali. In mezzo al campo è ampio il ventaglio di scelte con Diarra, Gago, Sneijder e Guti a contendersi due posti mentre sugli esterni si alternano Robben, Drenthe e Van Der Vaart. In attacco, accanto a Raul, sta sbocciando il talento di Gonzalo Higuain. Aspettando Huntelaar.

 

Storia: L', meglio noto come , è una società inglese di calcio con sede a Londra, di cui è uno dei tredici club calcistici. Più precisamente la sua sede si trova a Holloway, distretto situato nel London Borough of Islington. Tra i più antichi club di calcio inglesi, è stato fondato nel 1886 e attualmente gioca nella Premier League. L' è la squadra più titolata della capitale del Regno Unito e la terza per trofei vinti in ambito nazionale alle spalle di Liverpool e Manchester United, essendosi aggiudicata nel corso della sua lunga storia tredici campionati di massima serie inglesi, dieci Coppe d'Inghilterra, due Coppe di Lega inglesi e dodici (di cui una condivisa) Supercoppe d'Inghilterra. In campo europeo, dove non ha ottenuto risultati dello stesso prestigio, ha conquistato una Coppa delle Coppe e una Coppa delle Fiere. Ciononostante è una delle tredici squadre che hanno raggiunto le finali di tutte le principali coppe europee della UEFA: (finale del 2005–2006), Coppa UEFA (1999–2000) e Coppa delle Coppe, competizione vinta nel 1993–1994 ma persa in finale nel 1979–1980 e nel 1994–1995. (cit. Wikipedia).

Stadio: L'Emirates Stadium è lo stadio di calcio che ospita le partite casalinghe dell'; si trova a Ashburton Grove, a nord di Londra ed è stato inaugurato nel mese di luglio del 2006. Ha una capienza di 60.432 posti, tutti a sedere. È il secondo più grande stadio in Premier League dopo l'Old Trafford di Manchester ed il terzo più grande a Londra, dopo Wembley e Twickenham. Durante le fasi di costruzione e progettazione, era conosciuto come Ashburton Grove, dal nome del quartiere, prima che nell'ottobre del 2004 fossero venduti i diritti del nome alla compagnia aerea Emirates. Il progetto complessivo dello stadio è costato 390 milioni di sterline. La costruzione dello stadio è cominciata nel mese di febbraio del 2004. Lo stadio è stato completato nel mese di agosto del 2005, in anticipo rispetto al programma e nei costi preventivati. La prima poltroncina del nuovo stadio è stata simbolicamente installata il 13 marzo 2006 dal centrocampista dell' Abou Diaby. I fari sono stati testati per la prima volta il 25 giugno ed il giorno dopo sono state montate le porte. (cit. Wikipedia)

Precedenti: Roma ed si sono affrontate una volta in nella stagione 2002/2003 nella seconda fase a gironi. Capitolini e londinesi erano inseriti nello stesso raggruppamento di Ajax e Valencia. Nella sfida disputata nel novembre 2002 all'Olimpico, i gunners si imposero col punteggio di 1-3 grazie alla tripletta di Henry che rispose all'iniziale vantaggio giallorosso firmato Cassano. Nel match di ritorno furono i londinesi a passare in vantaggio con Vieira ma la Roma, rimasta subito in dieci per l'espulsione di , impattò ancora con Cassano e, resistendo agli assalti dei gunners, sfiorò la rete della vittoria a cinque minuti dallo scadere con Montella che divorò di testa l'occasione del possibile 1-2.

Cammino europeo: Inseriti nel gruppo G, i gunners si sono qualificati secondi alle spalle del Porto. Dopo il pareggio ottenuto in pieno recupero a Kiev grazie alla rete di Gallas, i londinesi hanno calato il poker contro il Porto all'"Emirates Stadium", grazie alle doppiette di Van Persie e Adebayor. L'ipoteca sulla qualificazione è stata posta nel terzo match, con il largo successo in terra turca in casa del Fenerbahce, regolato con un 2-5 griffato Adebayor, Walcott, Diaby, Song e Ramsey, cui hanno fatto seguito il pari a reti bianche nella gara di ritorno ed il successo col minimo scarto, sempre a Londra, contro la Dinamo Kiev grazie alla rete di Bendtner giunta nel finale. Nell'ultima gara gli uomini di Wenger sono caduti per mano del Porto che, aggiudicandosi il match per 2-0 con le reti di Bruno Alves e Lisandro Lopez, si è garantito il passaggio del turno come prima della classe.

Rosa: Le partenze di Flamini e Senderos, approdati al Milan, aggiunte a quella ben più importante del bielorusso Hleb, finito al , hanno indebolito un gruppo che nella passata stagione ha rischiato di eliminare il Liverpool e di approdare in semifinale. L'arrivo di Nasri non ha portato quel salto di qualità sperato ed i gunners, attualmente quarti in Premier League, sembrano già tagliati fuori dalla lotta al titolo mentre l'eliminazione dalla Coppa di Lega, competizione nella quale il tecnico transalpino ha spesso inserito calciatori minorenni, è dato già certo. Le incomprensioni tra Wenger e Gallas potrebbero spingere il capitano ed ex Chelsea a salutare l'Emirates Stadium già a gennaio indebolendo ulteriormente una compagine che appare ben lontana dai fasti delle stagioni scorse.