CAMPO TESTACCIO: IL MITO

02/12/2008 alle 01:18.

LAROMA24.IT - Fu lo stadio dell’AS Roma (MA PER MEGLIO DIRE LA VERA CASA DELL’AS ROMA) dal 3 novembre 1929 al 30 giugno 1940, nel quale giocò per ben 161 incontri. Progettato da Silvio Sensi (padre di Franco), tra l’ex Mattatoio ed il cimitero degli Inglesi dove riposano le spoglie romantiche di Keats e Shelley, si ispirò al modello degli stadi inglesi (Everton in particolare). La struttura era costituita da 4 tribune di legno, ovviamente dai colori giallo-rossi, con una capienza totale di 20.000 unità. Si cominciò a lavorare, su un terreno adiacente ad una fabbrica di sampietrini, nell'estate del 1928 e dopo poco più di un anno l'impianto venne inaugurato dal ministro fascista Turati.



Progettato da Silvio Sensi (padre di Franco), tra l’ex Mattatoio ed il cimitero degli Inglesi dove riposano le spoglie romantiche di Keats e Shelley, si ispirò al modello degli stadi inglesi (Everton in particolare). La struttura era costituita da 4 tribune di legno, ovviamente dai colori giallo-rossi, con una capienza totale di 20.000 unità. Si cominciò a lavorare, su un terreno adiacente ad una fabbrica di sampietrini, nell'estate del 1928 e dopo poco più di un anno l'impianto venne inaugurato dal ministro fascista Turati.



Campo Testaccio costò 1.383.816 lire, compresa la casa dell'allenatore (comunque, evitando conteggi che non potrebbero tenere conto dei plurimi coefficienti negativi attuali, diremmo ragionevole calcolare che oggi un «Testaccio» costerebbe parecchi miliardi, anche se non vi furono sprechi. Renato Sacerdoti, presidente di fatto, commissario straordinario di diritto, fu oggetto di critiche: si era speso troppo. Negli archivi giallorossi la sua relazione presenta una convincente difesa: quel milione e mezzo comprendeva anche gli interessi per un debito ammortizzabile in otto annualità, coperto dal valore delle costruzioni eseguite nell'impianto), e parte della somma viene versata in otto rate annuali di 153.094 lire rate alla ditta costruttrice Pasqualini & Vienna. Una spesa supplementare di 111.064 arriverà nel 1938, a causa del crollo della tettoia di copertura dei distinti (la Roma emigra per alcuni mesi allo stadio del Partito Nazionale Fascista, cioè l'attuale Stadio Flaminio).

I tifosi della Roma, dopo un lungo girovagare tra il campo della Rondinella ed il Motovelodromo Appio hanno trovato finalemnte la loro dimora. Il 3 novembre 1929, in occasione dell'incontro di campionato con il Brescia, lo stadio viene inaugurato. Per la Roma è festa doppia: i lupi battono le rondinelle per 2-1 (Questa la formazione giallorossa: Ballante, Corbyons, De Micheli, Ferraris IV, Degni, Carpi, Benatti, Dalle Vedove, Volk, Bernardini, Chini).

I NUMERI DELLA ROMA A TESTACCIO

161 gare di campionato

103 vittorie

32 pareggi

26 sconfitte

337 reti segnate

111 reti subite



53 gare amichevoli ed europee

47 vittorie

2 pareggi

4 sconfitte

225 reti segnate

62 reti subite

Primatisti di presenze in campionato:

Masetti, 128

Bernardini, 122

Gadaldi 81

Primatisti di reti segnate in campionato:

Volk, 42

Fasanelli, 31

Costantino, 28

 



Il primo gol romanista a Testaccio fu realizzato da Volk (novembre '29), l'ultimo da Timon (giugno '40).

La prima sconfitta subita dalla Roma nella sua roccaforte si verificò il 26 dicembre 1929, in una partita amichevole con la squadra ungherese del Budapest III Ker 1-2. In campionato, invece, la squadra che potè violare per prima il difficile terreno testaccino fu la ; essa diede ai giallorossi questo dispiacere piegandoli per 3-2 il 12 gennaio 1930. Nonostante due prodezze di Benatti e di Chini, autori di ottimi gol, la Roma fu costretta ad abbassare bandiera di fronte alle zebre; ma nessun' altra squadra riuscì a passare a Testaccio durante tutto il campionato 1929-1930


Il fischietto di 45 arbitri trillò a testaccio durante i molti campionati che vi si svolsero.

Il 21 ottobre 1940 le ruspe danno il colpo di grazia allo stadio, sotto gli occhi di Andrea Gadaldi, l'ultimo capitano. Recatosi sul Monte dei Cocci in compagnia del nuovo allenatore Schaffer, che sarebbe diventato Campione d'Italia due anni dopo.



Demolito subito dopo l’ultima partita (Roma-Livorno 2-1 in amichevole e NON COME ERRONEAMENTE DICE QUALCUNO IL 2 giugno 1940 CON Roma-Novara 3-1 ), fu ricostruito e inaugurato dal presidente dell’AS Roma, Franco Sensi, il 27 novembre 2000, che ne detiene tutt’ora la proprietà e ne ha offerto l’utilizzo alla gente del quartiere. Dei miti di quel tempo, all'inaugurazione del nuovo Testaccio, c'era il “Fornaretto” Amadei. Poi altre vecchie glorie degli anni a seguire come Krieziu, Cardarelli, Losi, Bruno Conti, giocatori che hanno rappresentato qualcosa nella Roma del dopo Testaccio e che sono apparsi come un anello di congiunzione fra la gloria passata e quella che la nuova Roma si sta ricostruendo dopo alcuni anni di limbo calcistico.