Dzeko è straripante. Spettacolare Roma

15/08/2015 alle 14:46.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Qualcuno più sveglio degli altri, oltre che pensato, ha pure detto: è la formazione di Verona. ; , , , ; , , ; , , . Questo l’undici scelto da per l’ultima (amichevole) prima della “prima” di campionato, appunto a Verona. E solo loro sono bastati per asfaltare, in un tempo, il Siviglia (6-4 alla fine), che pochi giorni fa ha spaventato il . Quindi se questa è la formazione di Verona, basta e avanza. Perché la Roma ha dato spettacolo, con i nuovi, (due gol e un assist), e , apparsi già integrati e belli. Belli anche gli altri, da , ritemprato dall’auto sosta di cinque mesi, , tornato, a quanto pare, un calciatore vero, e tutti gli altri, con i limiti fisici che un calciatore può avere dopo una preparazione tosta e con quelli dovuti all’inattività di un anno.

L’UNDICI SENZA ROMANI - Non c’è , e va bene, non ci sono nemmeno e (strascichi di problemi alla caviglia di valenciana memoria). Occhi puntati su , il vero mattatore della serata. Applauditissimo sempre, durante la presentazione e al riscaldamento. Figuriamoci in partita, quando dopo nemmeno un minuto, rischia di fare gol (pescato brillantemente in area da ). La saetta che infiamma l’Olimpico arriva dopo appena cinque minuti ed è sempre lui, Edin, quel centravanti che qui a Roma si sognava da tempo. Quello che spacca le porte. Ecco, appunto, la rete che porta in vantaggio la Roma è - come direbbe - una lavatrice lanciata dal bosniaco. Un gol che raramente si ammirava da queste parti, ed eccola infatti la vera rivoluzione culturale, con quattro anni di ritardo: lancio in verticale di , in corsa e palla sotto al sette. Applausi e sogni, ovviamente. è sì quell’attaccante che ti regala il gol, ma dà l’impressione di essere uno molto “vicino” alla squadra e non solo alla porta: viene a prendersi il pallone, sta nella sua area sulle palle inattive e non è incapace a far ripartire l’azione. Il ragazzo, insomma, promette bene. La Sud assiste quasi in silenzio (i primi cori, alla mezz’ora, sui diffidati, sui Carabinieri e contro chi ha “diviso” la curva, quindi contro il Prefetto ), ogni tanto si accende: accompagna con un’ovazione uno scatto di , qualche giocata di , tatticamente perfetto, e soprattutto salta in piedi quando si fa trenta metri palla al piede e fa partire un tiro che si infila alla destra di Rico. La difesa appare ancora un po’ instabile (evidente, mancano due centrali e i terzini), anche se , gol a parte, fa il suo e, come detto, c’è. I due centrali ogni tanto si trovano uno contro due e per salvare l’irreparabile arriva la scivolata di (o ) oppure la manona di a bloccare i tiri di Konoplyanka e Immobile. Ma ciò che affascina è quanto accade dalla metà campo in su e il terzo gol è uno spettacolo della natura: ruba palla sulla trequarti, serve in area , che pennella per , che due minuti dopo, sempre dal cuore dell’area manda in porta solo soletto , che chiude il conto nel primo tempo. Quattro a zero. Sembra Roma-Cska, quella era , questa quantomeno sembra un assaggino. , e lo dimostra l’undici iniziale, ha in testa una Roma con i soliti due esterni alti, ma uno, (o Gervinho), dedito molto a offendere, e l’altro, (o magari ), a cantare e portare la croce. Mohamed scatta, si accende, prova un paio di conclusioni, ma si vede che siamo solo alla fase dell’innamoramento, che potrà sbocciare in libidine e sarà così ad inizio ripresa, quando mette la firma sul quinto gol. Pregevole, appunto, anche l’assist per nella terza rete. Chi non ruba l’occhio ma si sente è e lo ha sempre sostenuto. Iago mostra un bel piede e una capacità polmonare impressionante. Su e giù cento volte, sempre con la stessa lucidità: pronto al raddoppio su e abile nella palla gol, vedi la prima in assoluto a . Uno che crossa, altra rivoluzione.

LA RIPRESA -  rimanda in campo la squadra del primo tempo, con la sola eccezione di , che alla fine prenderà quattro gol. In quei quindici minuti ci sono, appunto, la rete di , una di su rigore (è festa anche per lui) e poi la squadra cambia totalmente e crolla nel finale consentendo agli spagnoli di segnarne 4, due con Suarez, uno con Reyes e un’altra con Coke. Rudi non era per niente contento e ha chiesto di completare la rosa in fretta. La squadra brillante del primo tempo non c’era più ormai. faceva il centrale con (altri difensori non ce n’erano, arriveranno). La festa ormai era finita e la Roma deve completarsi. Ma i segnali sono buoni.

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