«Il vertice organizzato dal presidente James Pallotta è di natura totalmente dirigenziale, al tavolo quindi non è necessaria la presenza dell'allenatore». La Roma taglia fuori così Rudi Garcia dal summit di Londra, annunciato a sorpresa proprio dal francese in conferenza stampa. Il nome del tecnico, che in un primo momento sembrava scritto sul tavolo dei partecipanti assieme a quelli del Ceo Zanzi, del dg Baldissoni e del ds Sabatini, è scomparso alla vigilia della riunione indetta dal patron statunitense per tracciare le linee guida aziendali (e finanziarie) con cui affrontare la prossima stagione.
Dal budget economico alle scelte di mercato, passando per l'organizzazione della tournee estiva e alcuni cambiamenti nello staff tecnico. I temi all'ordine del giorno, per Pallotta, non richiedevano la partecipazione di Garcia, che dopo il pranzo di lavoro avuto ieri a Roma con la dirigenza, è volato in Francia. E proprio la vicinanza tra Parigi e Londra, spiega la società giallorossa, lasciava aperta la porta a un possibile incontro tra le parti. Possibilità che però col passare delle ore è venuta meno, e che potrebbe tornare d'attualità tra qualche settimana nella Capitale (quando Pallotta sbarcherà per la consegna in Comune del dossier sullo stadio di Tor di Valle). Da Trigoria, infatti, si spiega che la situazione non equivale a una messa in discussione dell'allenatore.
Insomma, nessuna rottura, per il momento. La variazione di programma, con Londra diventata off-limits, sommata alle novità previste per il prossimo anno a Trigoria - dalla sostituzione del preparatore atletico (via Rongoni, uomo di Garcia, per fare spazio al canadese Norman, cui la proprietà ha dato totale carta bianca creare una solida struttura in grado di perdurare nonostante di gestione tecnica) al cambio dello staff medico, passando per un nuovo team manager (sarà l'americano Zubiria), fino alla messa in vendita del pupillo Gervinho (nel mirino dell'Al Jazira) - sembrano però ridimensionare il ruolo di Garcia, presentato da Pallotta come 'il Ferguson della Roma' e diventato col tempo più semplice dipendente che manager di potere.
(ansa)