Mourinho e la questione nazionali: ecco perché i sudamericani tornano più tardi

06/10/2021 alle 13:08.
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LAROMA24.IT - Nella conferenza stampa alla viglia di Roma-Empoli José Mourinho si è soffermato sulla questione dei nazionali sudamericani, senza fare neanche finta di condividere o sopportare questa imposizione della FIFA, soprattutto per le conseguenze che questa ha sulle squadre con tanti giocatori sudamericani. Mourinho al riguardo ha detto: “Non capisco come in Sudamerica si giochi giovedì sera che per noi in Europa è venerdì mattina, pensavo fosse finita questa storia”. Ormai lo sappiamo, lo Special One non parla mai a sproposito e in questo frangente lo ha fatto per un motivo ben preciso: in casa Roma la questione è all’ordine del giorno, vista l’importanza che Matias Viña riveste nei piani tattici del tecnico portoghese e anche e soprattutto visto il precedente, che ha costretto Mourinho a schierare l’esterno uruguagio nonostante avesse giocato venerdì notte contro il Perù, a poche ore dal fischio d’inizio di Roma-. Il terzino venne schierato titolare da Mourinho, che prima del match disse: “è tutto cuore, voleva giocare e noi ci fidiamo di lui”.

La prossima gara della Roma sarà proprio contro la di Massimiliano Allegri, neanche a farlo a posta una delle squadre che sarà maggiormente colpita da questa modifica al calendario, avendo in rosa Cuadrado, Danilo, Alex Sandro e Bentancur, tutti titolarissimi. Ci sarebbe stato anche Dybala, che però è out per infortunio. Allegri dovrà fare i conti con la stanchezza dei due terzini brasiliani e del centrocampista argentino, visto che saranno impegnati in gare che si disputeranno la notte del 15 ottobre, a meno di due giorni dal big match tra e Roma, una gara importantissima per entrambe le squadre, seppur per motivi diversi. Nella sosta di settembre Allegri decise di non convocare i sudamericani per il match contro il , perché sarebbero arrivati tardi.

LE CAUSE DELLA PARTITA IN PIÙ - Andiamo all’origine del problema, però: come mai le partite delle nazionali sudamericane ora arrivano praticamente a ridosso del ritorno in campo delle squadre di club? Non è un problema degli ultimi giorni e non riguarda soltanto Roma e . La decisione della CONMEBOL (acronimo di Confederación sudamericana de Fútbol) di programmare tre e non due partite nelle soste per le nazionali di settembre e ottobre è stata dettata dall’esigenza di recuperare le partite valide per la qualificazione ai Mondiali (rinviate causa Covid) che si giocheranno in Qatar nel 2022. La FIFA ha dato il via libera al recupero di questi due match, causando non pochi problemi alle squadre europee proprietarie dei cartellini dei giocatori interessati.

COSA È SUCCESSO IN SERIE A - La Serie A nelle scorse settimane si è esposta contro l’ipotesi di far osservare un periodo di quarantena ai calciatori sudamericani impegnati in queste partite, ecco un passaggio di quel comunicato: “La Lega Nazionale Professionisti Serie A comunica che, in occasione della finestra Fifa di settembre 2021, sosterrà in ogni sede la decisione dei propri Club di non rilasciare i calciatori convocati dalle rappresentative nazionali per giocare in paesi al cui rientro in Italia sia previsto l’isolamento fiduciario in ottemperanza alle disposizioni di legge vigenti in materia di virus Sars - Cov – 2”. La questione sollevata dalla Lega di A, quindi, era diversa da quella che il tecnico della Roma José Mourinho ha sollevato negli ultimi giorni, di natura prettamente tecnica. La Lega di Serie A, tuttavia, non ha ritenuto necessario e/o opportuno rinviare i match dei club interessati.

COSA È SUCCESSO IN LIGA – In Spagna, invece, le cose sono andate molto diversamente. La Liga lo scorso agosto ha fatto ricorso contro questa decisione, spiegando le proprie ragioni: “(...) In altre confederazioni, come la UEFA o la CONCACAF, il periodo non è stato prolungato di due giorni pur avendo lo stesso numero di partite delle nazionali (3 partite), e queste confederazioni hanno fatto lo sforzo di adattarsi a un massimo di 10 giorni (fino a mercoledì) per le tre partite internazionali, senza influenzare le competizioni dei campionati nazionali (...)”. Nulla da fare, però, visto che il Tas di Losanna (Tribunale arbitrale dello Sport), gli ultimi giorni di agosto ha dato ragione alla FIFA e ha bocciato il ricorso della federazione spagnola.

I club spagnoli a questo punto hanno scelto le maniere forti: non potendo impedire la convocazione dei propri tesserati, ad agosto hanno chiesto di rinviare i match in cui fossero coinvolti i giocatori impegnati con le proprie nazionali in Sudamerica. Il Comitato di Competizione della Federcalcio Spagnola aveva risposto negativamente, perché “la circostanza di non poter schierare calciatori per , infortunio o per convocazioni in nazionale” non è una “causa di forza maggiore”. Il presidente della Liga ha così impugnato la sentenza, portandola all'attenzione del Consiglio Superiore dello Sport, che ha deliberato a favore della Liga. Rinviate a data da destinarsi Siviglia- e Villareal-Alaves di settembre e lo stesso accadrà per -Athletic Bilbao and Granada-Atlético della prossima giornata di campionato.

COSA È SUCCESSO IN PREMIER LEAGUE – Come nel caso della Liga, anche la Premier League ha risposto con il pugno duro alle richieste/imposizioni della FIFA. È successo ad agosto, quando a causa del periodo di quarantena obbligatorio che i calciatori impegnati in Nazionale avrebbero dovuto osservare decise di non far partire 60 calciatori con le nazionali impegnate in match che si sarebbero disputati in “zone rosse”. La reazione della Federazione calcistica brasiliana fu durissima, addirittura ci fu la richiesta alla FIFA di sospendere i calciatori ai quali non era stato concesso di aggregarsi alla nazionale con la “five-day rule”. Dopo giorni pieni di polemiche e discussioni (considerate fruttuose dalla FIFA), si arrivò alla conclusione di non punire ulteriormente i calciatori, considerati già vittime della situazione, in quanto desiderosi di partire con le rispettive nazionali.

Il problema, però, si sarebbe ripresentato a ottobre e per questo motivo tutte le parti in causa si sono mosse per risolvere questo problema. Da ottobre, i calciatori con copertura vaccinale completa avranno la possibilità di osservare la quarantena di 10 giorni in strutture fatte su misura (messe a disposizione dalla società, verosimilmente), con il permesso di uscire per andare a lavorare una volta al giorno. Klopp e Tuchel si sono espressi duramente contro queste decisioni, ma non potranno opporsi: i nazionali sudamericani partiranno e salteranno gli impegni che Liverpool e Chelsea dovranno sostenere rispettivamente con Watford e Brentford.

COSA DICONO I REGOLAMENTI - Può una società di calcio negare la disponibilità di un proprio tesserato? L’art. 75 delle Norme Organizzative Interne della F.I.G.C. recita: “Le società hanno l’obbligo di rilasciare, nel rispetto della normativa FIFA, i propri calciatori convocati per la Nazionale A. Per le attività, anche non ufficiali, delle altre Squadre Nazionali, le società devono mettere a disposizione della FIGC i propri calciatori nei tempi fissati dalla stessa Federazione”, mentre l’art. 76 recita: “I calciatori che, senza provato e legittimo impedimento, neghino la loro partecipazione all'attività delle Squadre Nazionali, delle Rappresentative di Lega nonché delle Rappresentative dei Comitati sono passibili di squalifiche da scontarsi in gare ufficiali della loro Società”.

QUALI SONO LE SQUADRE ITALIANE PIÙ COLPITE - Come detto, la è sicuramente tra i club più colpiti, visto che vedrà partire Cuadrado, Danilo, Alex Sandro e Bentancur, ai quali va aggiunto McKennie, impegnato con gli Stati Uniti il 14 ottobre all’1:00 di notte. Seguono la di Italiano con Martinez Quarta, Torreira, Pulgar e Nico Gonzalez e l’ di Simone Inzaghi con Lautaro, Correa, Vidal, Alexis Sanchez e Vecino. Stesso problema anche per l’Atalanta di Gasperini, che vedrà partire il colombiano Zapata e l’argentino Musso. Contano sudamericani tra le proprie fila anche il Torino (Rincon e Sanabria), il Cagliari (Godin, Nandez, Caceres e Gaston Pereiro), il (Dominguez e Medel), l’Udinese (Molina) e il (Galdames). Nella Roma c’è “soltanto” Matias Viña, che però è un titolarissimo: l’esterno dovrà scendere in campo venerdì 15 alle 2:30 contro il Brasile e tornerà nella capitale il 16 ottobre, con il fischio d’inizio di -Roma atteso alle 20:45 del 17 ottobre.

Matteo Vitale

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