LA SFIDA NELLA SFIDA: Cristante vs Kurtic

16/03/2019 alle 20:27.
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LAROMA24.IT (Chiara Ciotti) - La seconda tappa del percorso-bis di in giallorosso segna la Spal sul calendario, che all’andata si impose 0-2 all’Olimpico con le reti di Petagna e Bonifazi: sulla panchina della Roma, quel 20 ottobre scorso, sedeva Eusebio , e la sconfitta riesumò i fantasmi della crisi mai assopita e iniziata da -Roma. Altre storie. Con la Spal, ora, per cullare i sogni di League è il diktat di . Assente nella sfida d’andata per un infortunio, Jasmin Kurtic, che oggi sarà pedina fondamentale nel 3-5-2 disegnato da Semplici e ritroverà a duellare a centrocampo, questa volta da avversario, una vecchia conoscenza, Bryan Cristante: alunni a scuola Gasperini, i due hanno condiviso un’esperienza all’Atalanta. 

Grinta ed esplosività, senso del gol e sacrificio le caratteristiche di casa Kurtic, classe 1989, che arriva in Italia al Palermo nel 2011, fa tappa al Varese, , Torino e prima di approdare, nell’estate del 2015, in nerazzurro alla corte di Gasperini e salutare dopo due e stagioni e mezzo, a gennaio 2018, per trasferirsi a Ferrara. “Voleva giocare di più”, l’ammissione del tecnico della Dea al momento dell’addio: a Bergamo primeggiavano Ilicic, arrivato l’estate prima, e proprio Cristante. “A Ferrara ho trovato l'ambiente giusto dopo due anni e mezzo meravigliosi all'Atalanta, tanto di cappello per quello che hanno fatto per me”, il commiato di Kurtic. Alla Dea, complessivamente, ha raccolto 92 presenze coronate da 10 reti e 3 assist.

Interno di centrocampo o trequartista il ruolo congeniale di Kurtic, che a Bergamo ha condiviso il posto con Cristante, prima dell’esplosione definitiva dell’attuale numero 4 giallorosso. 59, invece, le apparizioni di Cristante in maglia nerazzurra, racimolate dal suo arrivo a gennaio 2017 fino all’estate scorsa, quando ha spiccato il volo in direzione Roma. A corredare la sua esperienza alla Dea anche le 15 reti e i 6 assist. 

Bryan, invece, muove i primi passi nel Milan e fa il suo debutto a soli 16 anni, nel 2011, in League con la maglia rossonera, tanto da guadagnarsi l’etichetta di “predestinato”. Poi, però, arriva la cessione al Benfica nel 2014 ma l’esperienza in Portogallo è fallimentare e fa gridare al “bluff”. Quindi, il ritorno in Italia e per risalire nella scala del grande calcio, Bryan sosta prima a Palermo, poi a e infine approda da Gasperini, che riaccende il talento del classe ’95. Dalla capacità di verticalizzare al senso del gol e l’abilità nello sfruttare le palle inattive, infine la duttilità: è quanto messo in mostra con la Dea che ha fatto innamorare gli addetti ai lavori a Trigoria. Nella Capitale dalla scorsa finestra estiva di mercato, Bryan è sceso in campo 25 in Serie A, con 4 reti e 3 assist all’attivo. Ma con il 4 sulle spalle, ereditato da , ha iniziato la sua avventura in giallorosso in salita, complice anche la stagione altalenante della Roma che ha raggiunto picchi disastrosi, adattandosi alle necessità di squadra: da centrale in un centrocampo a 2 a mezz’ala in un , lui che nasce centrocampista offensivo. Sempre presente nella Roma, anche oggi a Ferrara starà lì nel mezzo a guidare il centrocampo.

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