LA SFIDA NELLA SFIDA: Spalletti vs Zeman

23/04/2017 alle 01:36.
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LAROMA24.IT (Emanuele Zotti) - Lunedì sera all’Adriatico la Roma si gioca il futuro contro il suo passato. I giallorossi affronteranno un con un piede e mezzo in Serie B ma con tanti ex come Caprari, BovoVerre e Crescenzi, guidati dall’ex per eccellenza: Zdenek Zeman. Il boemo dopo l’addio ai colori giallorossi non ha mai risparmiato qualche frecciatina alla dirigenza di Trigoria, rea, secondo lui, di non avergli riconosciuto a sufficienza il lavoro svolto nei sei mesi antecedenti al suo esonero (dal primo luglio 2012 al 2 febbraio 2013). Zeman in diverse occasioni ha dichiarato testualmente che “la Roma si è arricchita” grazie alle cessioni di alcuni giocatori valorizzati da lui come Lamela, Osvaldo o Maquinhos. Senza ricordare però, oltre ai risultati deludenti ottenuti in campionato, richieste bizzarre come l’acquisto di un acerbo Tachtsidis e di un (se così può chiamarsi) come Mauro Goicoechea, in grado di segnare nella propria porta dopo aver bloccato apparentemente la palla in un match perso all’Olimpico per 2-4 contro il Cagliari.

MAI UN LIETO FINE –  Se ad alcuni il fallimento nella sua esperienza come secondo allenatore della Roma ‘americana’ può sembrare un caso fortuito, magari come Luis Enrique, bisogna amaramente constatare che ogni favola che il boemo inizia a scrivere non ha mai un lieto fine. Dopo l’esperienza sulla panchina giallorossa Zeman ci riprova con il Cagliari, ma anche questa volta viene esonerato dopo 5 mesi dopo aver raccolto 12 punti in 16 partite;  il 9 marzo 2015, dopo dieci partite, torna sulla panchina sarda ma, dopo un pareggio e quattro sconfitte consecutive è lui stesso a dimettersi prima della matematica retrocessione dei rossoblu. Nell’estate 2015 prova a rilanciarsi sulla panchina del Lugano, ma a fine stagione il bilancio parla di un nono posto in Super League svizzera e di una finale di coppa nazionale persa contro lo Zurigo. Il 17 febbraio torna in Serie A per sostituire Massimiliano Oddo (a stagione ormai compromessa) sulla panchina del e tentare di raggiungere una salvezza che a questo punto della stagione appare più come un’amara illusione che come una possibilità concreta.

SPALLETTI PER IL MINI TROFEO – Situazione opposta per Luciano da quando è tornato a sedersi sulla panchina giallorossa. Il tecnico toscano oltre ad aver restituito fiducia ad una squadra che sotto la guida di aveva perso la cattiveria agonistica, è riuscito a lottare concretamente per lo scudetto contro la più forte degli ultimi 10 anni e che, probabilmente, stabilirà il record di punti nella storia della Roma. Al di là  dei numeri , che ha vincolato moralmente il suo rinnovo alla vittoria di un trofeo, sembra intenzionato a lasciare la Roma a fine campionato nonostante sia la prima sceta di per guidare la squadra anche durante la prossima stagione. L’unica speranza per i tifosi sembra essere il raggiungimento di quel ‘mini trofeo’ rappresentato dal secondo posto che qualificherebbe automaticamente i giallorossi alla prossima edizione della ma, per evitare un sorpasso del , una vittoria a diventa fondamentale. Gli introiti della sono un traguardo fondamentale sotto troppi punti di vista per il futuro della Roma e, per raggiungerlo, dovrà essere bravo a non farsi cogliere in contropiede da Zeman.

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