LAROMA24.IT - "I migliori attaccanti che ho affrontato in carriera? Totti, Del Piero e Ibrahimovic". Queste le parole di Antonio Di Natale al sito della Fifa, il 10 giugno del 2013. Di lì a poco, alla vigilia della sfida d'andata (0-1 gol di Bradley), avrebbe rilanciato: "Mi secca non incontrare Francesco perché è un amico e adoro giocare contro quei calciatori che hanno fatto la storia di una società. Ho visto tutte le partite della Roma ed era l'arma in più di Garcia. Gli do appuntamento all'Olimpico per il ritorno". Sfida raccolta. Molto probabilmente, ad un mese dal riacutizzarsi del dolore alla regione glutea sinistra, Francesco Totti sarà in campo nella gara di lunedì sera (ore 21), proprio contro il suo amico e collega. Una 'sfida nella sfida' in cui si intrecciano storia, giocate, passione e reti. Tantissime, 505 nel complesso. D'altronde, salendo sulle spalle di un altro gigante come Sandro Mazzola, "se andiamo a vedere, nel nostro campionato quanti giocatori ci sono che sappiano realmente inventare calcio? Io dico subito Totti e Di Natale".
LA STORIA DELLA ROMA - Francesco Totti ha vinto una sola volta la classifica capocannonieri della Serie A (stagione 2006/2007 con 26 reti). E' il miglior marcatore in attività della Serie A. E' al secondo posto della classifica dei migliori marcatori della Serie A, di sempre, con 232 gol, dietro al solo Piola. E' al primo posto tra i migliori marcatori del campionato ad aver realizzato gol con la sola maglia della Roma. E' il giocatore con più presenze in A (550) e il maggior numero di presenze in assoluto tra Campionato e Coppe, tutte con la casacca giallorossa. Oltre ad essere il romanista con più stagioni a proprio carico (22). Nell'attuale annata, falcidiata dagli infortuni, ha collezionato 5 gol e 7 assist in 15 partite: con lui, la squadra di Garcia ha vinto in 12 occasioni, 2 soli i pareggi e un'unica sconfitta, quella dello Juventus Stadium. Nei confronti contro l'Udinese in campionato, sono 13 le realizzazioni in 25 match. C'è chi si sforza nel cercare un suo sostituto, nel capire se effettivamente la squadra sia Totti-dipendente a 22 anni dal suo esordio. Ancora. Tutti giungono alla stessa conclusione: impossibile-replicare-una-leggenda.
LA STORIA DELL'UDINESE - Totò Di Natale ha vinto due volte, consecutivamente, la classifica capocannonieri (09/10, 29 gol - 10/11, 28 gol). 322 le presenze in A con l'Udinese che lo attestano al secondo posto dei bianconeri con più gare disputate nel campionato italiano (al primo posto Valerio Bertotto con 334): gli mancano, dunque, solo 12 presenze per entrare ancor di più, a pieno titolo, nella storia del suo club. 10 anni di permanenza in Friuli che fanno di lui una vera e propria bandiera che vede 'rosso' con i giallorossi. La Roma è il suo bersaglio preferito: 13 reti in 25 scontri di campionato. Amici anche nei numeri, quindi. E pensare che la storia di Di Natale avrebbe potuto prendere binari diversi, destinazione capitale. Tra i suoi maggior rimpianti c'è quello di "non aver mai giocato insieme a Totti che è unico, il numero uno". Nell'estate 2005, però, ci andò vicino: Luciano Spalletti avrebbe voluto portarlo a Trigoria, ricevendo un educato "No, grazie". L'anno scuccessivo fu l'attaccante napoletano a declinare: "Non mi sono mai pentito di essere rimasto ad Udine - dichiarò Di Natale a Il Messaggero, il 25 ottobre 2013 - e nemmeno di aver rifiutato l'offerta giallorossa. Certamente l'interesse per me è stato un onore e ringrazierò sempre Spalletti. Ma io avevo già deciso di restare in Friuli, fino a fine carriera, e non ho mai cambiato idea".
Chissà che Prandelli reputi anche la fedeltà al club, oltre al concreto apporto in fase realizzativa, elementi meritori per la convocazione a Brasile 2014: se mai esistesse un reale 'codice etico' nel calcio italiano, di certo sarebbe quello tracciato dalle carriere, dai piedi e dal carisma di questi due simboli. Del calcio italiano, appunto.