LAROMA24.IT (Gabriele Conflitti) – Veder vincere non insegna a vincere. Dopo Liverpool, Inter, Milan e Lazio, la Roma non ha ancora imparato come si fa e vorrebbe evitare che anche la Juventus le festeggi in titolo in casa. Per farlo, la squadra di Spalletti deve soltanto vincere contro un avversario che da 5 anni fa piazza pulita di titoli in Italia ma sembra aver ancora spazio per un tris di portate da ristorante stellato.
FATTORE OLIMPICO – Se tutte le strade portano a Roma, inevitabilmente anche quella che porta al triplete passa per la Città Eterna. La Juventus di Massimiliano Allegri potrebbe alzare non uno, ma ben due titoli nel giro di quattro giorni fra le mura dell’Olimpico. Oltre alla matematica certezza del sesto scudetto consecutivo, per il quale basta anche un pareggio contro la Roma, i bianconeri potrebbero aggiudicarsi la terza Coppa Italia consecutiva, questa volta battendo la Lazio. I morsi della fame di vittorie si fanno sentire sempre di più per Miralem Pjanic che, dopo quasi un anno dal suo addio ai colori giallorossi e sfumata la Supercoppa Italiana a Doah contro il Milan, non ha ancora alzato una coppa con la Juventus.
LA SVOLTA – Allegri ha trovato la quadratura del cerchio dopo la sconfitta di Firenze, mettendo in campo dalla partita successiva tutta la potenza offensiva della sua portaerei. Mandzukic, Cuadrado, Dybala, Higuain: quattro nomi che difficilmente avrebbero potuto garantire equilibrio senza il sapiente lavoro del tecnico bianconero, che ha chiesto a tutti e quattro un enorme sacrificio anche in fase difensiva. Più di qualsiasi lettura tattica però, parlano i numeri: dall’adozione dell’attacco pesante, la squadra di Allegri ha perso solo una partita (tra l’altro ininfluente, in Coppa Italia contro il Napoli), collezionando 12 vittorie e 4 pareggi, con 31 gol fatti e appena 7 subiti.
CALCOLI – Oltre a quelli matematici per l’eventuale conquista del titolo con tre giornate d’anticipo, Allegri farà dei ragionamenti di formazione per evitare di sottrarre alla squadra energie preziose in vista di un finale di stagione con due finali che richiedono quel quid in più fondamentale per arrivare a dama. Se Spalletti sarà costretto a due cambi forzati (fuori Dzeko e Strootman), il suo conterraneo potrebbe rinunciare di sua volontà a qualche titolare . Il sesto scudetto e annessi festeggiamenti possono attendere. Forse.