LA REPUBBLICA (G. CARDONE - M. PINCI) - Il viaggio del ds bianconero Fabio Paratici a Milano inaugura il tempo delle scelte. Come in un puzzle ben avviato, a volte basta inserire la tessera giusta per trovar posto a tutte le altre. Oggi la Juve farà la sua mossa, che a questo punto porterà anche le altre a definire i propri passi: l’incontro tra il manager juventino e Sarri può avvenire già in giornata, con la definizione degli accordi: servirà ratificare la risoluzione con il Chelsea, che i Blues vorrebbero rendere ufficiale solo una volta chiuso l’accordo col sostituto, Lampard. Motivo per cui ogni discorso potrebbe slittare di altre 24 ore. Sarri ieri era in Toscana, casa sua, a godersi qualche ora di riposo dopo la vittoria nella finale di Europa League. Il fantasma di Guardiola, che aleggia da mesi e negli ultimi giorni era tornato a infestare i notiziari bianconeri, perde invece forza: parlando con Klopp, il tecnico del City lo ha sfidato a strappargli la Premier League la prossima stagione, ulteriore conferma della sua permanenza in Inghilterra. Con Sarri, alla Juve finirà per sbarcare pure Icardi: grazie allo scambio con Dybala - ancora da convincere ad accettare l’Inter - o senza. I nerazzurri hanno già il sostituto: oggi arriverà Dzeko dalla Roma per 13.5 milioni. Chissà se cambierà alenatore la Fiorentina: certo a ore può entrare nel vivo il cambio di proprietà. Rocco Commisso, imprenditore italo americano in trattativa con i Della Valle, è sbarcato ieri a Milano. Circolano nomi per la nuova Viola, con l’ex Milan e Roma Gandini candidato ad e Gattuso per la panchina. Altre panchine si sistemeranno in queste ore: Simone Inzaghi ha chiuso l’accordo con la Lazio per il rinnovo fino al 2021 e oggi sarà ufficializzato. Mihajlovic vedrà invece il Bologna per firmare il prolungamento, dopo la tentazione Roma. È stato lo stesso Sinisa a rinunciarvi, imbarazzato dall’onda dei tifosi inferociti alla sola idea a causa dei trascorsi laziali. La lista romanista a questo punto comprende solo due nomi: Roberto De Zerbi e Paulo Fonseca gli unici candidati rimasti. Oggi i dirigenti della Roma vedranno l’allenatore del Sassuolo, che ritirerà un premio a Soriano nel Cimino, 70 chilometri a nord del Raccordo anulare: De Zerbi piace per il carattere deciso e la preparazione tattica. In vantaggio però è il portoghese che allena lo Shakhtar Donetsk, con cui il primo contatto risale addirittura ad aprile: l’appuntamento è già fissato per martedì, probabilmente a Lisbona. Unico dubbio: la rapidità di adattamento al calcio italiano. Se convincerà i giallorossi, il club chiuderà il suo ingaggio nonostante la clausola da 5 milioni necessaria per liberarlo. Dopo l’incontro, la decisione definitiva del club. Anche Paolo Maldini doveva decidere se farsi convincere dalle prospettive offerte dall’ad Gazidis. E ha deciso: oggi l’ex capitano rossonero dirà “sì” al ruolo di direttore tecnico. Di fatto, nascerà con questa intesa - figlia anche delle dimissioni dell’ex ds Leonardo - il primo vero Milan di Maldini. Che partirà dalla scelta di Marco Giampaolo per la panchina: l’uomo giusto secondo il neo dt per guidare una squadra più giovane e frizzante.