La somma degli orrori di una stagione

19/05/2019 alle 13:03.
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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - L’obiettivo della Roma era vincere la partita per continuare a inseguire un sogno (quasi) impossibile, la , ma forse anche quello di riprendere il normale tran tran di vita di una società/squadra di calcio, devastata dall’esplosione del caso . Il più chiaro esempio di cosa non si dovrebbe fare in un club, e non solo per tempistica e modalità, specie nel momento più delicato della stagione. Mica facile, però, vincere una partita così particolare dopo che dall’interno era stato dato per scontato che tutto, parlando della classifica, fosse già definito. Questione di testa, più che di gambe o di gioco. E la Roma, con in panchina più protagonista di tanti colleghi in campo, ha costruito la gara che un po’ tutti si aspettavano o che temevano potesse partorire. Cioè in avvio con poco di tutto. Gioco e cuore, in primis. L’ennesima brutta Roma che ha vissuto per mesi nascondendosi dietro alibi infantili e errori di ogni tipo provenienti dalla sede. Nella seconda parte della sfida, la squadra di ci ha provato con un po’ più di tutto, e alla fine può perfino recriminare per non aver portato a casa un successo che sarebbe stato giusto.

LAMPI Non che i giallorossi nella ripresa abbiano incantato sul piano della manovra, ma se non altro ci hanno messo fino all’ultimo istante di gara tutto quello che avevano. Non si può imputare all’umido pareggio di Reggio Emilia la prima causa della zona ormai lontanissima, quasi irraggiungibile: troppe volte in passato abbiamo visto altre Reggio Emilia, o forse anche di peggio, che hanno determinato il fallimentare rendimento stagionale. Si chiedeva alla Roma (lo dicevamo sempre dal di dentro) un posto tra le prime quattro del campionato, invece sarà ormai complicatissimo arrivare anche solo al quarto posto. Non è il momento di fare bilanci, ci sono da giocare ancora novanta minuti ma sarà complicato, e lo sappiamo già da oggi, trovare spunti positivi anche se dovesse arrivare il pass per l’Europa League. La Roma si è comportata da squadra perennemente malaticcia, che ha avuto via via qualche miglioramento e tanti peggioramenti. Tipo: vorrei ma non ce la faccio. Non è mai stata neppure al quarto posto, non è mai stata realmente protagonista e nemmeno ha dato l’impressione di poterlo diventare. Non centrare la zona sarà solo l’indegna conclusione di una stagione dai mille orrori. Aziendali e no.

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