Di Francesco a oltranza

01/02/2019 alle 14:29.
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IL TEMPO (E. MENGHI) - Il coraggio di non cambiare, l’azzardo di tenere in panchina l’allenatore più discusso del momento e il rischio di subirne poi le conseguenze. Vince ancora la linea Monchi e batte tutte le sue ombre. La Roma rimane immobile, perde 7-1 a Firenze eppure sceglie di andare avanti con gli stessi uomini, in campo e soprattutto fuori, ma non lo fa per inerzia, crede davvero che la strada migliore sia quella già intrapresa, che il tecnico migliore si trovi già a Trigoria. Una valutazione sui possibili sostituti è stata fatta più volte in questa stagione, nessuno ha fatto innamorare il direttore sportivo, che finché avrà pieni poteri decisionali non caccerà . Salvo serie complicazioni legate all’obiettivo prioritario, il 4o posto in campionato, ma parliamo di una combinazione di risultati negativi e reazioni depressive del gruppo che al Bernardini si augurano di evitare. ha delegato ogni decisione a Monchi, che si sta assumendo una grande responsabilità nel confermare l’allenatore e, se alla fine la Roma dovesse sbandare oltremisura, sarà il primo a essere messo in discussione. A fine stagione verrà fatto un bilancio generale, è inevitabile, ma al momento nessuno è in bilico e tutti insieme proveranno ad uscire da questa situazione. Il day after è stato dedicato ai faccia a faccia, ha parlato alla squadra, cosa che il diesse farà nei prossimi giorni (ha lasciato il centro sportivo intorno alle 15.30, quando i tifosi erano già andati via) per confrontarsi proprio con Monchi, che gli ha ribadito una fiducia totale. Prima o dopo Firenze non è cambiato nulla e non sarà il Milan, comunque vada, la partita della vita per l’abbruzzese.

La società preferisce ragionare con calma sul futuro, a giugno potrà eventualmente pescare tra una rosa di allenatori più ampia (vedi il caso Sarri, reduce da una figuraccia - il 4-0 col Bournemouth - e in bilico al Chelsea). Fare la rivoluzione a meno di 4 mesi dalla fine dell’anno calcistico non è qualcosa che rientra nella filosofia di Monchi, anche se forse sarebbe la strada piú facile e terrebbe a bada le smanie dei tifosi. Il diesse a fine gara li ha a dura prova, “niente ritiro, nessun acquisto e nessun esonero”, la sintesi delle sue parole spiazzanti ma sincere. Il mercato invernale della Roma si è chiuso senza mai essere iniziato, ieri Luca Pellegrini è andato a Cagliari in prestito secco e ci sono state solo altre operazioni minori in uscita: Marcucci a titolo definitivo al Foggia, col 30% sulla futura rivendita per i giallorossi, che incasseranno 1.25 milioni di euro a giugno grazie alla cessione di (via ) al Parma. Monchi ha sfiorato il colpo Vida, una volta saltato (per mancato accordo economico col Besiktas) ha scelto di non cercare altro, anche se teneva sott’occhio Skrtel e Kannemann, e l’ha fatto per ribadire la fiducia nei giocatori che ha. L’ultima volta con 0 acquisti a gennaio è stata nel 2010-11, non era mai accaduta nell’era americana. È una rivoluzione al contrario, funzionerà?